HomeCura del verdeFiori frutti e pianteCome fare durare di più la mimosa recisa

Come fare durare di più la mimosa recisa

I trucchi del mestiere per mantenere fresche, soffici e profumate il più a lungo possibile le bellissime infiorescenze della mimosa.

Se ti hanno regalato un mazzo di mimosa e pensi che i plumosi e profumati fiori gialli a grappolo, simbolo della festa della donna dal lontano 1946 assieme all’omonimo drink, debbano per forza appassire nel giro di 2 giorni, ti stai sbagliando, perché con le dovute cure è possibile prolungarne la vita.

Infatti, sebbene le infiorescenze dell’Acacia dealbata siano assai delicate, da quando ne effettuo l’ottimale conservazione grazie ai consigli della titolare di Pittaluga Zunino, fioristi in Genova Albaro da ben 4 generazioni, riesco a mantenerle belle e soffici anche fino a 1 settimana ed è un bel vantaggio specie se le si acquista, visto che un rametto di mimosa costa ormai da 5 a 10 euro.

Ti devo premettere, però, che questi fiori, non commestibili al contrario di quelli della Robinia pseudoacacia,  sono comunque effimeri e, dato che la loro durata dipende in gran parte dallo stoccaggio e dal trasporto a cui sono stati sottoposti prima della vendita, non è possibile essere certi che non avvizziscano prima che trascorra tale periodo sebbene se ce ne si prenda l’adeguata cura.

Pertanto, prendi anche in considerazione anche la possibilità di essiccarla mediante sospensione o pressatura.

Se vai a raccogliere la mimosa, che cresce spontanea nella Riviera Ligure e in altre zone dal clima mite, scegline i rametti non ancora fioriti del tutto, incidili con un coltellino affilato e disinfettato prima dell’uso per poi spezzarli con le mani per evitare di danneggiare la pianta.

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Donna tiene un mazzo di mimosa tra le mani

Riunisci i rametti raccolti in un mazzo, legali e portali il prima possibile a casa, dove è bene  sottoporli subito ai trattamenti indicati sotto, poiché la mimosa sfiorisce in fretta se non viene idratata.

Cosa fare per prolungare la durata dei fiori di mimosa recisi

Se la mimosa è già confezionata in un foglio trasparente da fioristi, l’ideale sarebbe non toglierla dal cellophane in modo di proteggerla dall’aria che ne provoca la disidratazione, ma io non lo faccio, poiché non potrei goderne la bellezza e il profumo appieno se la lasciassi chiusa nella sua confezione.

È necessario, invece, separarla da eventuali altri fiori presenti nel mazzo, dato che, essendo particolarmente sensibile all’etilene, il gas ormone della crescita prodotto dai “ cugini ” assommato a quello emesso dalla stessa ne accelererebbe l’invecchiamento.

Poi bisogna rimuovere le foglie danneggiate e tutte quelle presenti alla base dei rametti che, se non venissero eliminate, potrebbero marcire a diretto e continuo contatto con l’acqua.

Dopo aver fatto ciò, si procede con l’accorciare di circa 1 cm la parte finale degli steli, praticando un taglio a croce alla loro base e scortecciandone  2-3 cm con un coltellino affilato prima di immergerli in un vaso pulito contenente acqua fresca in quantità tale che possa ricoprire i rametti di 3-4 cm.

Come mettere i rami di mimosa in acqua tiepida

Se vuoi che i capolini tondeggianti non ancora fioriti si schiudano in fretta e che quelli già aperti presentino una consistenza super soffice, puoi metterli per 1 ora in acqua tiepida prima di trasferirli in quella fredda.

In ogni caso evita di mettere l’aspirina nell’acqua, come invece si fa con altri fiori freschi, ma aggiungi alla stessa qualche goccia di succo di limone (3 gocce per 1/4 di l di acqua) per inacidirla leggermente ed ottimizzarne il pH.

Dove collocarli e come idratarli

Dato i fiori della mimosa, la cui temperatura ideale di conservazione è di 20°, hanno bisogno di luce ma temono il caldo e si disidratano facilmente, il vaso che li contiene va sistemato in un luogo luminoso e fresco e lontano da radiatori, raggi solari diretti ed altre fonti di calore.

Per renderli il più “ longevi ” possibile è necessario controllare che l’acqua, da cambiare a giorni alterni, ricopra sempre i rametti ed aggiungerne prontamente dell’altra ogni volta che il suo livello scende troppo.

Non sottoporre i fiori della mimosa a nebulizzazioni con acqua, cosa che alcuni consigliano erroneamente di fare, perché diventerebbero “ impallati ” ( termine usato dai professionisti del settore per indicare quelli ormai inutilizzabili) e li dovresti buttare via inevitabilmente.

Come trattare la mimosa da usare negli addobbi floreali

Se devi utilizzare i rametti fioriti in una composizione floreale, gli insegnanti E.D.F.A. (Ente Decorazione Floreale Amatoriale consigliano di levare loro le foglie e di conservarli in sacchetti di plastica per il minimo tempo possibile.

Al momento dell’uso, gli esperti suggeriscono di inciderne a croce la base dei rami e di immergerli prima in alcol metilico per 5 minuti (o in essenza di menta piperita per 2-3 secondi) e poi in acqua bollente per qualche istante.

Una volta completato l’addobbo, che in ogni caso è inadatto adatto a fare da centrotavola (l’odore dei fiori potrebbe alterare quello dei cibi), tienilo un un luogo il più possibile fresco e assicurati che la spugna da fioristi impiegata sia sempre bagnata ma non fradicia.

Se adotterai gli accorgimenti indicati, potrai godere più a lungo della bellezza e del delicato profumo della mimosa, ma, essendo tossica per gli animali anche da recisa, ti raccomando di tenerla in un posto che non possa essere raggiunto da cani e gatti nel caso tu abbia amici a 4 zampe in casa.

 

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Credito foto intestazione: k-e-k-u-l-é per Pixabay.com
Credito foto donna con mimosa: Olya Kobruseva per Pexels.com
Credito foto mimosa in acqua tiepida: Jusotil_1943 per Flickr.com

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