Le ciambelle fritte palermitane, chiamate “ tartanelle ” e “ tartanelli ” nel borgo di Marineo che ne vanta le origini, sono dei dolcetti deliziosi e soffici consumati come street food in Sicilia occidentale non solo a Carnevale ma anche durante tutto l’anno.
Poiché la festa che precede la Quaresima è ormai prossima, questi dolcetti sono semplici ed economici a farsi ed…uno tira l’altro al pari dei crostoli fritti veneti, te ne propongo la collaudata ricetta di una nonna marinese.
La preparazione, in cui la sugna usata in passato viene sostituita al giorno d’oggi con il più facilmente reperibile strutto, è alla portata anche di chi non ha dimestichezza con la pasticceria, ma è necessario impiegare esclusivamente olio di semi (come si deve fare, del resto, per friggere le graffe napoletane).
Infatti l’olio di oliva, avendo un punto di fumo più basso, non garantirebbe l’ottimale riuscita del risultato.
Inoltre bisogna mantenere la temperatura dell’olio costante attorno a 170° durante la frittura sia per evitare che le ciambelle brucino all’esterno sia per fare in modo che cuociano bene dentro.
Pertanto sarà bene utilizzare un termometro da cucina per poter prontamente alzare o abbassare la fiamma ogni volta che ce ne sarà bisogno.
Se non si dispone dell’estratto di vaniglia fatto in casa a freddo o comprato, lo di può sostituire con una bustina di vanillina.
Sebbene sia più pratico usare l’impastatrice, l’impasto tipico della rosticceria palermitana in versione dolce e simile a quello del pan brioche può essere realizzato a mano con un po’ di sugo di gomiti.
Ovviamente, se si preferisce utilizzare la sugna e la si riesce a trovare, la si può impiegare al posto dello strutto in eguale quantità.
Dato che le ciambelle fritte perdono in fretta la loro soffice consistenza, è consigliabile consumarle in giornata ed evitare di conservarle.
Preparazione delle ciambelle fritte palermitane con la ricetta della nonna
Esecuzione della ricetta: facile
Tempo occorrente:
Costo: basso
Ingredienti per 12 ciambelle (6 persone) |
500 g di farina 00 |
500 g di farina Manitoba |
100 g di strutto |
500 ml di acqua |
200 g di zucchero |
24 g di lievito di birra fresco (o 8 g di quello secco) |
1 pizzico di sale |
1 cucchiaino di estratto di vaniglia (o 1 bustina di vanillina) |
olio di semi per friggere q.b |
zucchero semolato per la rifinitura q.b |
Procedimento
Versa le due farine setacciate nel boccale dell’impastatrice, aggiungi il lievito di birra sbriciolato, 200 g di zucchero, l’estratto di vaniglia, lo strutto fatto a fiocchetti ed un pizzico di sale lontano dal lievito.
Aziona l’impastatrice e, unendo l’acqua a filo, lavora con il gancio il tutto per 15-20 minuti fino ad ottenere un impasto liscio, elastico e leggermente appiccicoso.
Trasferisci l’impasto sulla spianatoia, lavoralo brevemente a mano, raccoglilo a palla, mettilo in una ciotola ed incidine la superficie con un taglio a croce.
Coprilo, quindi con un canovaccio e lascialo riposare lontano da correnti d’aria per 2 ore o fino a quando il suo volume sarà raddoppiato.
Rimettilo sulla spianatoia, rilavoralo per 1 minuto con le mani unte, suddividilo in 12 pezzetti della stessa dimensione con l’aiuto di un tarocco e forma con gli stessi altrettante palline.
Appiattisci leggermente una pallina, bucane il centro con il pollice ed allargane il foro ottenuto con delicatezza per evitare che si richiuda durante la seconda lievitazione.
Procedi nello stesso modo fino ad esaurimento dell’impasto, adagiando le ciambelle man mano che le fai in 2 teglie foderate al loro interno con carta da forno e distanziandole l’una dall’altra per evitare che poi, gonfiando, si attacchino tra di loro.
Ricoprile con dei canovacci e lasciale lievitare per circa 1 ora.
Trascorso questo tempo, ritaglia la carta da forno attorno a ciascuna ciambella in modo di poter prelevare i dolcetti sulla stessa senza toccarli ed evitare il rischio di deformarli.
Dopodiché versa abbondante olio di semi in una padella capiente, fallo scaldare e quando sarà ben caldo ma non fumante a 170°, immergici dentro le ciambelle con la loro carta da forno e poche alla volta.
Togli la carta da forno dopo qualche secondo con una pinza e fai friggere i dolcetti per circa 2 minuti per lato, abbassando o alzando la fiamma qualora la temperatura dovesse discostarsi dai 170°.
Una volta che le ciambelle fritte palermitane della nonna saranno ben dorate in superficie, scolale su un foglio di carta assorbente, passale ancora calde ed umide di olio nelle zucchero semolato e, infine, servile in tavola.
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Credito foto in evidenza: Sconfi Nando per Flickr.com
Credito foto frittura delle ciambelle: Jon per Flickr.com