Dato che oggi è Giovedì grasso, ti propongo la ricetta del migliaccio, tipico e delizioso dolce del Carnevale dall’aroma agrumato a base di semolino, ricotta, uova e latte, ma che un tempo veniva preparato con il miglio a cui deve il nome.
La particolarità di questo antico dolce, must del Carnevale partenopeo assieme alle favette e alle chiacchiere e chiamato anche “ sfogliata ” per il motivo che il suo ripieno è assai simile a quello delle sfogliatelle, sta nella sua morbida e cremosa consistenza, che si scioglie in bocca letteralmente e che lo rende unico.
La preparazione del migliaccio, che talvolta io servo con una leggera crema inglese a parte, è davvero semplice, ma bisogna avere l’accortezza di aggiungere il semolino al composto quando si è raffreddato del tutto, poiché, se fosse ancora caldo, conferirebbe al dolce il poco piacevole “sapore di uova cotte ”.
La scorza delle arance bio può essere sostituita da quella di limoni non trattati (che io uso anche nella preparazione della pastiera), ma in tal caso bisogna grattugiarne solo la parte gialla, dato che quella bianca è amara.
Puoi conservare il migliaccio napoletano dentro a un contenitore a chiusura ermetica in frigorifero o sotto a una campana di vetro per non più di 3 giorni, mentre, al contrario dei pandori e panettoni natalizi, è sconsigliabile congelarlo, perché in freezer diventerebbe “ gnuccoso ” e molliccio.
Preparazione del migliaccio napoletano step by step
Esecuzione della ricetta: facile
Tempo occorrente: 20 minuti + 60 minuti di cottura + 60 minuti di riposo
Costo: basso
Ingredienti per un migliaccio dal diametro di 22 cm:
180 g di semolino macinato finemente
250 g di zucchero semolato
250 g di ricotta di pecora o vaccina
300 ml di acqua
500 ml di latte
3 uova fresche
50 g di burro
2 arance bio (o 2 limoni non trattati)
1 cucchiaio di estratto di vaniglia (o 2 bustine di vanillina)
zucchero a velo per decorare q.b
Procedimento
Versa il latte e l’acqua in una grossa pentola; aggiungi il burro, 70 g di zucchero semolato, 1/2 cucchiaio di estratto di vaniglia e la buccia intera di una delle arance biologiche precedentemente lavata.
Fai scaldare il tutto, a fiamma media e mescolando di continuo con il cucchiaio di legno e, quando il burro e lo zucchero di saranno sciolti del tutto, unisci anche il semolino a pioggia, abbassa il fuoco e, girando sempre, fallo cuocere per pochi minuti fino a quando si sarà rappreso ed avrà assunto la consistenza di una crema piuttosto densa.
Trasferisci il semolino in un grosso piatto, elimina la buccia dell’agrume “ esausta ” e lascialo raffreddare e, nel frattempo, metti in una ciotola le uova sgusciate, un altro 1/2 cucchiaio di estratto di vaniglia, lo zucchero rimanente e la buccia finemente grattugiata dell’altra arancia.
Monta il composto con la frusta elettrica e, non appena lo stesso avrà preso volume e sarà diventato spumoso, inserisci anche la ricotta setacciata o passata a un colino a maglie strette e montalo nuovamente per qualche secondo in modo che possa incorporare bene il formaggio.
Quando la crema di semolino sarà diventata completamente fredda, aggiungila al tutto, poca alla volta e mescolando con la frusta elettrica, fino ad ottenere un impasto privo di grumi e liscio.
Imburra e infarina l’interno di uno stampo per dolci a cerniera, versaci dentro il composto, livellane la superficie con una spatola in modo che possa cuocere uniformemente e sistemalo su un piano intermedio del forno preriscaldato.
Fai cuocere a 175° per circa 60 minuti a forno statico o a 165° per lo stesso tempo in modalità ventilata.
Una volta terminata la cottura, estrai il migliaccio napoletano dal forno e lascialo riposare per almeno 1 ora prima di sformarlo sul piatto di portata, spolverarlo con lo zucchero a velo e servirlo in tavola.
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Credito foto intestazione: ymon per Pixabay.com
Credito foto scorza di limone grattugiata: Didriks per Flickr.com
Credito foto cottura del migliaccio: xeno4ka per Pixabay.com