HomeSaluteIrritazioni da mascherina: come prevenirle e alleviarne i sintomi

Irritazioni da mascherina: come prevenirle e alleviarne i sintomi

In questo post voglio condividere con te i consigli che mi ha dato il mio dermatologo e spiegarti cosa faccio io per prevenire e alleviare le irritazioni causate dall’uso prolungato della mascherina protettiva con cui tutti in questo periodo conviviamo per prevenire e contenere la diffusione del Covid-19, ma che a lungo andare può provocare infiammazioni di vario genere sulla pelle del viso.

Infatti indossare il dispositivo di protezione facciale costantemente, comportamento che tutti dobbiamo adottare per la sicurezza nostra e di chi ci sta intorno, può salvaguardare noi stessi e gli altri dal contrarre virus infettivi, ma non è certo un toccasana per la pelle, che, venendone inevitabilmente stressata ed alterata, diventa più sensibile.

 I disturbi della pelle derivanti dall’uso assiduo della mascherina e perché insorgono

Portare la mascherina per ore ed ore, può arrecare reattività cutanea con conseguenti rossore, prurito, piccole abrasioni e dermatiti nei soggetti dalla pelle sensibile e favorire la comparsa di “ naso lucido ”, punti neri e brufoli  in coloro che l’hanno mista, grassa e tendenzialmente acneica, specie se si tiene sul viso senza fare interruzioni.

Secondo una ricerca scientifica pubblicata di recente su Jaad  (Journal of American Academy of Dermatology), le persone che portano la mascherina consecutivamente per oltre 8 ore giornaliere, come fa il personale sanitario, manifestano spesso:

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  • secchezza della pelle;
  • indolenzimento e gonfiore;
  • pizzicore;
  • desquamazione localizzata;
  • eritema cutaneo;
  • danni da pressione e lesioni da sfregamento;
  • infezioni batteriche e fungine;
  • foruncoli;
  • rosacea e acne da mascherina;
  • peggioramento delle malattie dermatologiche in essere.

A favorire l’insorgenza di questi disturbi a carico dell’epidermide del volto sono fondamentalmente l’inevitabile pressione e lo sfregamento esercitati dal dispositivo sulla pelle, l’ “ effetto condensa ” conseguente all’umidità (causata dall’attività respiratoria e dal sudore) “ imprigionata ” all’interno dello stesso e l’accumulo di secrezioni sebacee e di batteri nelle zone cutanee coperte dal tessuto.

Tali fattori provocano, in pratica, l’alterazione del pH e del microbiota epidermico coperto dalla mascherina con la conseguente perdita della naturale funzione di barriera cutanea da parte della pelle del naso, delle guance, del mento e della bocca e del suo contorno.

La pelle deve  “ respirare ” per mantenersi bella, integra e in salute, ma in questo caso non può farlo, poiché l’occlusione esercitata dal dispositivo ne impedisce di fatto la corretta traspirazione e la giusta ossigenazione.

L’entità dei fastidi dermatologici provocati dall’uso costante della mascherina è, ovviamente, variabile a seconda di come è fatta e del materiale in cui è stata costruita ( le FFP2 e FFP3 sono più occlusive rispetto a quelle chirurgiche), da come la si adopera e dalle caratteristiche della propria pelle.

Sebbene le pelli reattive, grasse e miste siano quelle che soffrono di più sotto la mascherina, anche gli altri tipi non sono immuni dai danni provocati dall’adoperarla, poiché la condensa che si crea all’interno fa evaporare l’acqua, necessaria all’epidermide per mantenersi idratata.

Infatti uno studio scientifico cinese dei primi mesi del 2020, condotto su 542 operatori ospedalieri che hanno dovuto affrontare l’emergenza sanitaria nella provincia di Hubei, ha dimostrato che ben il 97 % degli stessi avevano subito danni cutanei provocati dall’uso della mascherina.

Ragazzina con maskne sul viso

Irritazioni, secchezza cutanea, dermatiti (che possono essere allergiche, da contatto o seborroiche ), sfoghi cutanei e l’acne da mascherina, per la quale è stato coniato il termine “ maskne ” e sempre più diffusa tra la popolazione, sono più frequenti in coloro che vivono in luoghi molto inquinati e durante i periodi afosi dell’anno.

Infatti le alte temperature rendono ancora più caldo-umido il microambiente all’interno del dispositivo con il conseguente accumulo sulla pelle di sudore e sebo, habitat ideale per la proliferazione di funghi e batteri.

Dato che gli effetti collaterali della mascherina possono essere evitati o, almeno, alleviati adottando pochi e semplici accorgimenti, vediamo ora  cosa il medico specialista mi ha suggerito di fare a tale scopo.

Consigli di un dermatologo per prevenire e curare le irritazioni e l’acne da mascherina

La scelta della mascherina “ giusta ” è fondamentale per evitare la comparsa di problemi cutanei e del cavo orale dovuti all’uso protratto del dispositivo.

Come scegliere la mascherina meno dannosa per la pelle

Attualmente esistono 3 tipi di mascherine che è d’obbligo indossare nei luoghi pubblici contro il Covid-19:

  • le filtranti FFP2 e FFP3, dotate o meno di valvola;
  • le chirurgiche usa e getta;
  • quelle in tessuti lavabili.

Senza volermi addentrare in valutazioni sulla reale efficacia delle 3 diverse tipologie usate contro il nuovo Coronavirus, sulla quale anche i medici hanno opinioni discordanti (ad esempio, alcuni di loro affermano che quelle lavabili sono inutili mentre altri ne sostengono la validità), a mio avviso e secondo il parere del medico specialista le mascherine chirurgiche sono le migliori sotto il punto di vista dermatologico.

Infatti le mascherine chirurgiche, generalmente fatte in TNT (“ tessuto non tessuto ”  ottenuto da  fibre di propilene o di poliestere) a 3 strati, inferiormente occlusive rispetto alle FFP2 e FFP3 e che seccano la pelle meno di quelle lavabili, sono piuttosto leggere, anallergiche e monouso.

Queste caratteristiche consentono  ai dispositivi di tale tipo di essere quelli maggiormente igienici e meno inclini a causare reazioni da sensibilizzazione, infezioni, lesioni da attrito, ostruzione dei pori e secchezza cutanea.

Potendole (e dovendole) sostituire ogni 4 ore di uso, le mascherine chirurgiche sono quelle con minori probabilità che sporcizia e grasso prodotto dalle ghiandole sebacee possano concentrarsi nello strato che si accosta al viso.

Io, su consiglio del dermatologo, uso di solito la mascherina chirurgica, mentre adopero la filtrante FFP2 solo quando vado in luoghi “ a rischio ”, come autobus, treni, supermercati, ospedali e ambulatori medici.

Anche se le irritazioni da mascherina chirurgica sono meno frequenti rispetto a quelle causate dalle filtranti e da quelle riutilizzabili, la scelta della mascherina è, in ogni caso, una faccenda personale riguardante la tutela della salute che va fatta secondo le proprie necessità.

Qualunque sia il tipo di mascherina contro il SARS-Cov-2 che si intende usare, è consigliato optare per dispositivi che siano anallergici o in fibre naturali e che:

  • aderiscano al proprio volto correttamente;
  • non siano eccessivamente ruvide, larghe o strette;
  • non schiaccino troppo su naso e zigomi.

Bisogna assicurarsi, inoltre, di scegliere dispositivi  provvisti di elastici della giusta lunghezza, perché, se questi dovessero premere troppo, potrebbero provocare infiammazioni dell’apparato auricolare.

Nel caso che ci si trovi bene con una mascherina dagli elastici eccessivamente corti o lunghi, è possibile dotarsi di appositi cinturini di prolunga regolabili come questi per adattarla perfettamente alla propria testa, proteggendo le orecchie ed evitando allo stesso tempo che il dispositivo possa non essere abbastanza aderente al viso e scivolare.

Come usare e conservare la mascherina per tutelare la salute e il bell’aspetto del viso

Se la scelta della mascherina più adatta alle proprie esigenze e al viso che si ha è basilare per evitare infiammazioni, imperfezioni ed altri disturbi cutanei, altrettanto importante è usarla e conservarla correttamente.

Nel caso che si manifestino sintomi di sensibilizzazione o reazioni allergiche anche di scarsa entità mentre la s’ indossa o dopo, bisogna togliersela il prima possibile senza esitare a sostituirla con un’altra che non crei gli stessi problemi.

Giovani infermiere con occhiali protettivi sopra la mascherina chirurgica

Coloro che usano gli occhiali devono indossarli sopra la mascherina e non viceversa per evitare l’appannaggio delle lenti e possibili irritazioni nei punti ai lati del naso dove poggia il nasello della montatura favorite dall’umidità del vapore acqueo conseguente all’espirazione intrappolata.

È fondamentale toccare e mettersi la mascherina con mani perfettamente igienizzate con l’apposito gel o con l’alcool e cambiarla ogni 4 ore d’uso se è chirurgica o, se e lavabile, lavarla ogni giorno con un sapone neutro e privo di profumi, che potrebbero irritare la pelle e provocare reazioni allergiche.

Il risciacquo deve essere eseguito con molta cura, poiché i residui degli ammorbidenti e dei detersivi possono provocare l’ostruzione dei pori.

Se si adopera una mascherina filtrante FFP2 o FFP3 bisogna attenersi scrupolosamente alle indicazioni d’uso, sostituirla quando non è più efficace e disinfettarla con sostanze idonee dopo averla indossata.

Qualsiasi sia il tipo di dispositivo che s’indossa, è bene, se è possibile, scostarlo dal viso ogni 10 minuti, sollevandone la parte bassa per pochi secondi in modo che  la pelle possa prendere aria ed ossigenarsi senza che la funzione protettiva venga meno.

Quando ci si toglie una mascherina che si userà ancora, non la si deve appoggiare su superfici non perfettamente pulite, ma bisogna farle prendere aria per poi conservarla in un luogo al riparo da contaminazioni di virus e batteri prima di indossarla di nuovo.

Le mascherine di ricambio che ci si porta con sé non vanno messe in tasca o nella borsa senza essere protette, ma le si deve mettere in una custodia apposita, possibilmente made in Italy e non in materiali potenzialmente tossici, o in un sacchetto di plastica con chiusura a pressione disinfettato e ben sigillato in modo che siano igieniche quando le si indosseranno.

Pulizia e cura della pelle per prevenire l’insorgenza di irritazioni e di altri problemi dermatologici da mascherina

Per prevenire la comparsa sulla propria faccia di problematiche cutanee dovute all’uso frequente e prolungato della mascherina protettiva le “ parole d’ordine ” sono 2: pulizia e idratazione, entrambe da eseguire con prodotti skin care delicati ed idonei al genere di pelle che si ha.

Innanzitutto bisogna detergere accuratamente il viso sia prima d’indossare la mascherina sia dopo averla portata (sempre con le mani lavate) con prodotti detergenti delicati siano adatti al tessuto cutaneo del proprio viso.

In caso di gonfiore, si deve pulire la pelle e poi tamponarla ripetutamente con una salvietta imbevuta di acqua fredda e strizzata in modo da ridurne il turgore.

Si possono anche mandare via i segni superficiali lasciati dallo sfregamento e dalla compressione del dispositivo sul viso e mitigare prurito e irritazioni da mascherina con rimedi naturali, come impacchi di camomilla, di pratoline, di polpa di patata cruda o di infuso di calendula se si ha la pelle grassa o sensibile, mentre è preferibile farli con olio di jojoba o con burro di karitè nel caso la si abbia secca o normale.

Alla sera è bene applicare sulla pelle di volto, collo e décolleté creme (o sieri) idratanti, nutrienti, antiossidanti e riparatrici che possano svolgere anche un’azione lenitiva, come quelle a base di “ vero ” gel  di Aloe vera e retinolo.

Alla mattina al risveglio è consigliato usare dopo la pulizia di routine un buon prodotto dall’azione idratante, emolliente e lenitiva e lasciarlo agire per un po’ a viso scoperto prima di mettersi la mascherina.

In presenza di infiammazione, rossore, prurito o di abbronzatura (se la pelle esfolia, la tintarella va via)  è bene indossare il dispositivo dopo aver applicato sul volto una crema lenitiva riparatrice, (come la Cicavit+ di cui parlo più in basso) e averle dato il tempo di venire assorbita dall’epidermide.

Agire in tal modo permette al cosmetico di penetrare bene nella pelle e di proteggere dall’azione aggressiva del dispositivo i tessuti cutanei che andranno a diretto contatto con lo stesso e allo stesso tempo di curare le irritazioni e le lesioni presenti sul viso.

L’applicazione dell’idratante va ripetuta ogni 2-3 ore anche quando si è fuori casa, in modo che la pelle possa essere difesa dalla giusta pellicola idrolipidica e non si disidrati.

Una volta alla settimana è bene usare un esfoliante non aggressivo (io adopero il sapone nero liquido diluito, evitando la zona degli occhi)  per fare un delicato scrub ed evitare accumuli sebacei nei pori, eliminare le cellule morte, favorire l’assorbimento di prodotti  idratanti e nutrienti e la rigenerazione dell’epidermide.

Donna si spalma sul viso una maschera lenitiva a base di yogurt

È anche consigliabile fare ogni 3 giorni una maschera di bellezza, preparabile facilmente e a costo davvero esiguo con sostanze naturali adatte alla propria tipologia di pelle.

L’utilizzo del make-up deve essere ridotto al minimo quando si indossa la mascherina, poiché occlude i pori e aumenta le irritazioni anche in condizioni normali, ma, se proprio non se ne può fare a meno, è bene evitare fard, correttori e fondotinta oleosi e scegliere quelli non comedogenici e dalla texture leggera.

Anche le applicazioni di medicinali topici in presenza di disturbi dermatologici dovrebbero essere fatte quando si è in casa e non si porta la mascherina, ma in tal caso è necessario chiedere consiglio al proprio medico sul da farsi.

Poiché le pelli non sono tutte uguali anche se sono dello stesso tipo, il dermatologo non può capire a priori quali sono i prodotti più indicati per ognuna senza averla prima esaminata.

Tuttavia, essendo un esperto del campo, è in grado di stabilire, in linea generale e in assenza di particolari problemi cutanei del viso, quali sono le creme migliori contro le irritazioni da mascherina ed altri disturbi cutanei causati dall’indossarla per ogni tipologia.

Secondo il professionista, non occorre spendere un patrimonio nell’acquisto di dispendiosi e spesso inutili cosmetici di brand di prestigio (i cui prezzi lievitano inevitabilmente a causa dei costi pubblicitari sostenuti), perché i prodotti più efficaci per idratare, proteggere e riparare la pelle sono quelli maggiormente impiegati in dermatologia.

Tali prodotti, dai prezzi equi e facilmente reperibili nelle farmacie, parafarmacie e sul web, sono fondamentalmente  Connettivina, Cetaphil, Rilastil Aqua, Pranaturals, Colostrum Remargin e Cicavit+ .

Caratteristiche dei migliori idratanti per chi indossa la mascherina

Io, che ho la pelle sensibile e con naso e mento tendenti all’untuosità e spesso lucidi, adopero, su consiglio dello specialista, la Connettivina Viso, crema a base di acido ialuronico , estratto di zenzero e OXYGESKIN® dall’azione idratante e protettiva, e devo dire che ne sono pienamente soddisfatta.

Uso questa variante del prodotto classico per il fatto che contiene filtri solari UVA-UVB (SPF15), ma in inverno si può benissimo usare la Connettivinabio al 2% di acido iauronico, farmaco usato per favorire la guarigione di irritazioni, scottature ed escoriazioni di lieve entità e consigliato da molti chirurghi plastici per attenuare le rughe.

La Cetaphil è una delle creme idratanti per il viso e per il corpo della maggiore efficacia e dall’ottimo rapporto qualità-prezzo (specie nel formato da 450 g).

Adatta a tutta la famiglia e particolarmente indicata per le persone dalla pelle molto secca, secca e sensibile che indossano la mascherina, la crema, di elevata tollerabilità, non comedogenica e totalmente priva di profumi e lanolina, aiuta il mantenimento della barriera cutanea protettiva, svolge azione lenitiva e reidrata la pelle stressata da trattamenti dermatologici o affetta da psoriasi.

Il  Rilastil Aqua, i cui i principi  attivi sono ceramidi, acido ialuronico e grassi Omega-3 e Omega-6, è un fluido dall’azione idratante, riequilibrante ed opacizzate studiato per essere applicato su pelli miste e impure.

Può anche essere impiegato come base per il trucco, ha una texture leggera e piacevole e viene assorbito molto rapidamente dall’epidermide.

Il gel Pranaturals, prodotto vegano britannico dall’alta concentrazione di Aloe vera bioattiva e ricco delle vitamine  (A, B1, B2, B3, B6, B12, C ed E) contenute nella pianta, è totalmente privo di coloranti, parabeni, solfati ed alcol ed ha effetto idratante e carminativo.

Il gel è adatto a tutte le tipologie di pelle, ma il mio dermatologo lo consiglia in particolar modo a chi ha la pelle grassa e a tendenza acneica, per conferirle la giusta idratazione, disinfiammarla, liberarne i pori dall’eccesso di sebo e lenirne l’eventuale prurito.

Quali sono i prodotti più efficaci per combattere i disturbi da mascherina

Piccole lesioni, rush cutanei, arrossamenti, infiammazioni ed altri danni cutanei derivanti dall’uso della mascherina non vanno trascurati, ma li si deve curare tempestivamente con i prodotti giusti in modo che non si aggravino e guariscano bene e in fretta.

In caso di lesioni ìnfette o a rischio di diventare tali, si può impiegare la Connettivinabio Plus, arricchita di Sulfadiazina Argentica, ma, dato che tale sostanza è un principio medicinale della classe dei sulfamidici e non è adatta a donne in gravidanza o in allattamento e a chi ha gravi patologie renali ed epatiche, bisogna chiedere consiglio al proprio medico prima di usarla.

Il  Colostrum Remargin della Solimé è un gel idrolipidico naturale, contenente colostro fresco, acido ialuronico, aloe, estratti vegetali di arancia, di limone, di cipresso, di chiodi di garofano e di Niaouly, indicato ad uso esterno per svolgere un’azione protettiva e lenitiva sulla pelle e per aiutare la riparazione di epiteli lesi o infiammati.

Il prodotto è senza dubbio valido nella ricostruzione tissutale e in presenza di arrossamenti, irritazioni e pelle secca, ma può provocare “ tiramento ” cutaneo e un lieve e temporaneo rossore dopo essere stato applicato.

Inoltre non va usato su bambini di età inferiore ai 3 anni, su ferite aperte e sulla zona perioculare.

Un altro prodotto efficace contro gli effetti collaterali sul viso dell’indossare il dispositivo protettivo a lungo è il Cicavit+ in crema, che nel 2020 è stata fornito gratuitamente ad alcuni ospedali italiani dall’azienda produttrice Svr, affinché personale sanitario e pazienti potessero disporne durante l’emergenza Coronavirus.

La crema lenitiva specifica per pelli danneggiate e infiammate di adulti e bambini, presente sul mercato anche nella versione corpo e largamente usata contro le dermatiti da pre-decubito e l’eczema atopico infantile, nutre, protegge e ripara l’epidermide, ne accelera la guarigione e ne riduce segni, pruriti e arrossamenti.

Io prima usavo questo cosmetico ipoallergenico e che forma sulla superficie dei tessuti cutanei un velo difensivo che ne impedisce la contaminazione da parte dei batteri, esclusivamente come doposole, ma poi ho cominciato ad applicarlo su piccole screpolature da mascherina e sul viso congestionato dal caldo o dal freddo e, poiché  ho ottenuto degli ottimi risultati grazie al suo uso, devo proprio confermarne l’efficacia lenitiva e curativa.

Tutti i prodotti sopra elencati sono validi, ma in presenza di disturbi di una certa importanza bisogna rivolgersi a un dermatologo per poi sottoporsi diligentemente alle cure da lui prescritte per guarirne il prima possibile ed evitare possibili complicazioni o antiestetiche cicatrici.

Consultare un medico serio e competente in materia è necessario anche in caso che si manifestino rosacea o acne, che può essere comedonica, papulo-comedonica, pustolosa, papulo-pustolosa, cistica, pustolo-cistica o conglobata, in modo che possa riconoscerne la tipologia e stabilire il da farsi.

Cosa mangiare che che stile di vita adottare per avere la pelle del viso bella e sana nonostante l’uso della mascherina

Se  indossare la mascherina giusta per il proprio viso e igienizzata e servirsi di prodotti adatti alla propria pelle è fondamentale per non ritrovarsi il volto arrossato, infiammato e danneggiato, è altrettanto basilare alimentarsi correttamente e condurre una vita sana.

Infatti l’aspetto della pelle è la “ cartina di tornasole” del proprio stato di salute.

Per mantenere la pelle idratata e preservarla dai disturbi comuni causati dall’indossare a lungo il dispositivo di protezione, è necessario, innanzitutto, bere acqua in abbondanza e durante il corso dell’intera giornata e non solo ai pasti, al risveglio e prima di andare a dormire come fanno in molti erroneamente.

Spinaci, mango, papaya e ananas nel bicchiere del frullatore

Alcolici, caffè ed altre bevande eccitanti non giovano alla salute dell’epidermide e, pertanto, è bene limitarne l’assunzione o, ancora meglio, sostituirla con quella di succhi di frutta e verdure freschi, smoothie e infusi depuranti.

Il dermatologo consiglia di evitare il consumo di fritti e insaccati, ridurre quello di carne rossa, latticini grassi e alimenti raffinati e aumentare quello di ortaggi, frutta e di tutti gli alimenti tanning friendly e che favoriscono il benessere della pelle, come uova, pesce azzurro, salmone, frutti di bosco, agrumi, pomodori, avocado, mandorle e spinaci.

Anche l’assunzione di vitamine A, E e C, Omega-3 e di integratori alimentari a base di acido ialuronico, collagene, enzima Q10, zinco, potassio e selenio aiuta a preservare  la pelle dai danni da mascherina e a “ ripararli ” nel caso si siano già manifestati, ma non si deve esagerare, perché un uso eccessivo e continuato integratori può fare male invece che bene.

Bisogna sempre tener presente che tali prodotti, che non possono in nessun modo sostituire i pasti, vanno assunti in caso di carenze alimentari o di aumentato fabbisogno e che li si deve usare periodicamente e senza eccedere ( io, per non correre rischi, faccio in ciclo di 30  giorni con questo e lo ripeto dopo 2 mesi).

Se in condizioni normali è importante condurre una vita sana per poter avere la pelle in salute e radiosa, lo è ancora di più quando quella del viso può facilmente subire i danni da mascherina.

Oltre ad alimentarsi adeguatamente, dormire almeno 7 ore per notte e possibilmente senza pigiama, svolgere attività fisica 2 volte alla settimana, muoversi all’aperto per 30 minuti ogni giorno, esporsi al sole con moderazione e, ovviamente, buttare via le sigarette produce effetti benefici nell’epidermide, idratandola, ossigenandola, aumentandone il metabolismo e favorendone la microcircolazione.

Dato che lo stress fisico e mentale influisce negativamente sulla pelle e l’aumento del cortisolo causato dallo stesso può provocare reazioni infiammatorie e l’esacerbazione di malattie cutanee, è importante “ non farselo venire ” o, almeno, ridurlo.

Come fare?

Praticando yoga o meditazione per 15 minuti ogni giorno, dedicando del tempo a se stessi e ai propri hobby, stando a contatto della natura, ascoltando musica e rilassandosi appena si avverte stanchezza.

Scegliendo la mascherina adatta, prendendosi cura quotidianamente della propria pelle con i prodotti giusti e adottando un’alimentazione e un life style corretti, è spesso possibile evitare le infiammazioni da mascherina o alleviarne quasi sempre i sintomi fino alla completa guarigione.

In ogni caso, se questi dovessero persistere o insorgesse un problema cutaneo di una certa entità, il consiglio del dermatologo è quello di evitare l’uso di rimedi fai da te nel modo più assoluto e di rivolgersi il prima possibile a uno specialista che possa curare il disturbo con cortisonici locali o con altri farmaci appropriati a seconda del tipo di patologia.

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Credito foto intestazione: Elvert Barnes per Flickr.com

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Credito foto maschera facciale: David Stewart per Flickr.com

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