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Infuso di carciofo: benefici, preparazione, assunzione e controindicazioni

Poiché i componenti della pianta Cynara scolymus sono ricchi di proprietà terapeutiche, conosciute fin dai tempi antichi e attualmente sempre più sfruttate nella moderna fitoterapia, penso possa tornati utile sapere quali benefici comporta il consumo della tisana di carciofo, come farla, come assumerla e per chi è controindicata.

A mio avviso e secondo il parere dello specialista in medicina naturale che mi ha guarito da diversi “ acciacchi ”, vale proprio la pena approfittare delle sostanze curative contenute nelle foglie dell’ortaggio invernale della famiglia Asteraceae a proprio vantaggio e a spesa zero.

Non è necessario, infatti, acquistare la tisana al carciofo in farmacia a caro prezzo, dato che la si può benissimo preparare in casa con le foglie del fusto che solitamente buttiamo nella spazzatura assieme al gambo e alle brattee esterne (riutilizzabili anch’essi).

Carciofi con le loro foglie sulla pianta

Ti dico subito che la salutare e curativa bevanda ha un gusto piuttosto amaro, ma tale suo aspetto deve farti desistere a priori dalla sua assunzione, perché è possibile renderne più gradevole e addolcirne il sapore nei modi che vedremo in seguito.

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Proprietà benefiche e curative della tisana di carciofo

L’infuso di foglie del carciofo, costituisce la base, assieme alla tintura e al succo dell’ortaggio, della cynaroterapia, cura alternativa del tutto naturale che, stimolando la funzionalità epatica, renale e intestinale, favorisce la digestione e l’eliminazione di scorie metaboliche e tossine da parte dell’organismo.

Per fare tale tisana, usata da sempre nella medicina popolare al pari dell’acqua di cottura dei carciofi (impiegabile alla stesso modo ma molto meno efficace), non bisogna adoperare le brattee, ma si devono utilizzare le vere e proprie foglie situate alla base e lungo il fusto del carciofo, poiché costituiscono la parte più ricca di principi terapeutici della Cynara scolymus, vera e propria pianta officinale.

Le foglie basali e del gambo del carciofo sono un “ concentrato ” vero e proprio di sali minerali, vitamine, antiossidanti, cinarina, rutina ed altri flavonoidi, betacarotene, luteina e inulina.

Grazie alla cinarina, principio attivo chimicamente derivante dalla condensazione di 1 molecola di acido chinico con 2 di acido caffeico, e alle altre sostanze medicinali contenute nelle foglie che si usano per preparare l’infuso, la tisana di carciofo ha proprietà:

  • depurative
  • digestive
  • diuretiche
  • epatoprotettrici
  • colagoghe
  • ipoglicemizzanti
  • ipocolesterolemizzanti
  • tonificanti
  • antiossidanti
  • antidiabetiche
  • antidiarroiche
  • antireumatiche
  • antianemiche
  • antibatteriche

La sua assunzione  è assai efficace per disintossicare il fegato e i reni, regolare il livello glicemico del sangue, contrastare i radicali liberi e il colesterolo cattivo,  favorire l’eliminazione delle tossine da parte dell’organismo, la circolazione, la diuresi e la digestione, combattere i gonfiori, la ritenzione idrica, il senso di pesantezza post-prandiale e l’antiestetica pelle “ a buccia d’arancia ”.

Il consumo dell’infuso, efficace rimedio dopo i bagordi delle feste e quando si ha bevuto troppo, è particolarmente consigliato per  a coloro che soffrono di gotta, di indurimento e perdita di elasticità delle arterie e di artrite (patologie in cui le tossine tendono ad ammucchiarsi nell’organismo), ai bambini e a chi è convalescente, anemico e indebolito per qualsiasi motivo.

Si può anche assumere la tisana al carciofo per dimagrire, in quanto, favorendo l’eliminazione delle scorie e dei ristagni liquidi, è d’aiuto anche nel buttare giù chili di troppo e mantenere la linea.

Se si vuole consumare la bevanda per perdere peso, è consigliato abbinarne l’assunzione a una dieta ipocalorica che sia povera di grassi, alimenti raffinati e conservati e ricca, invece, di cereali integrali e di frutta e verdure crude.

Come fare la tisana di carciofo in modo che sia efficace al massimo

Poiché la cinarina si degrada se viene esposta ad alte temperature, è preferibile preparare l’infuso con le foglie del carciofo, invece che servirsene per fare un decotto dalla cottura maggiormente intesa e lunga.

Sono in tanti a fare bollire per 15 minuti le foglie della Cynara scolymus, ma è sbagliato, perché, agendo il tal modo, si perde inevitabilmente la maggior parte delle sostanze medicinali presenti nelle stesse.

Per preparare l’infuso di foglie di carciofo nel modo corretto e più semplice e rapido possibile, il mio erborista consiglia di fare così:

  • metti 1/2 l di acqua in una pentola e porta ad ebollizione;
  • aggiungi 30 g di foglie di carciofo tritate;
  • spegni il fuoco, metti il coperchio e fai riposare la tisana per almeno 20 minuti prima di filtrarla e berla.

L’ideale sarebbe lasciare riposare l’infuso 1 ora, anche se si raffredda.

Se non ti piace l’idea di assumere la tisana fredda, puoi benissimo riscaldarla, ma assicurati di spegnere il fuoco prima che raggiunga il punto di bollore per evitare che perda buona parte dei suoi principi curativi.

Miele crudo e genuino nel cucchiaio

Per avere la massima efficacia, l’infuso di carciofo andrebbe assunto senza zuccheri aggiunti, ma, dato che è parecchio amaro, se ne può migliorare il sapore con un dolcificante naturale, tipo il miele non pastorizzato, la Stevia rebaudiana o la gelatina di fiori di tarassaco e con l’aggiunta di liquirizia, anice o di qualche foglia di menta o seme di finocchio (entrambi favoriscono la digestione e combattono il gonfiore di stomaco).

Come essiccare le foglie del carciofo per poterne disporre sempre

Anche se la tisana di carciofo in bustine è facilmente reperibile in farmacia, in erboristeria e sul web, è possibile fare seccare in casa le foglie fresche durante la stagione dell’ortaggio in modo da poterle impiegare nella preparazione della tisana ( 1 cucchiaio raso per250 ml di acqua) in tutti i periodi dell’anno e a costo zero.

Scegli, ovviamente,  foglie prelevate da carciofi coltivati in modo biologico e che siano fresche, non danneggiate e prive di macchie.

Per prima cosa, lavale per eliminare la polvere e altre eventuali impurità, asciugale con molta cura e spezzettale grossolanamente.

Se hai un essiccatore, fodera una o più delle sue griglie con carta da forno, disponici sopra le foglie fatte a pezzi distanziate tra di loro e falle essiccare a 45°-50° per 5-6 ore.

Segui, in ogni caso, le istruzioni d’uso riportate sul libretto del tuo piccolo elettrodomestico perché, non essendo gli apparecchi di questo tipo tutti uguali, i tempi di essiccazione possono variare.

Puoi anche essiccare le foglie dei carciofi nel forno, mettendole in una teglia e disponendole su un ripiano intermedio a 50° per una notte intera.

Una volta che si saranno disidratate e diventate friabili, lasciale raffreddare del tutto a temperatura ambiente.

Puoi conservare le foglie del carciofo in vasi di vetro chiusi ermeticamente e sistemati in un luogo fresco, asciutto e buio per 1 anno.

Quanta tisana di carciofo assumere, come e quando farlo e controindicazioni al suo consumo

I  fitoterapeuti  consigliano in via generale di assumere 2 tazze di tisana al giorno, bevendola a piccoli sorsi e lentamente.

Giovane donnabeve tisana a piccoli sorsi

Il momento migliore per ingerirla è subito dopo aver mangiato se si impiega la tisana di carciofo per dimagrire o per facilitare la digestione, mentre è preferibile assumerla la mattina a digiuno o lontano dai pasti nel caso la si voglia consumare a scopo depurativo e diuretico.

In mancanza di controindicazioni, gli specialisti suggeriscono di fare la cura dell’infuso di foglie di carciofo dalle 2 alle 4 volte all’anno, assumendo la bevanda per 7 giorni consecutivi.

A febbraio, su suggerimento del mio naturopata, io da anni uso bere l’infuso per 28 giorni di seguito per disintossicarmi delle tossine accumulate  in inverno inverno e per prevenire l’insorgenza dei tipici disturbi primaverili e devo dire che da tale cura ne traggo sempre un miglioramento  generale del mio stato di salute.

In ogni caso è bene evitare di berne più di 3 tazze giornaliere e chiedere consiglio al proprio medico se è il caso o meno di assumerla a vantaggio del proprio benessere, poiché la sua azione può interferire con quella di alcuni farmaci.

Il consumo della tisana di carciofo è controindicato per chi è allergico all’ortaggio e a qualche sostanza presente nello stesso e per coloro che sono affetti da patologie renali e calcoli biliari.

Anche le donne in gravidanza e  quelle che allattano non devono assumere l’infuso di foglie di carciofo, poiché alcune sostanze contenute nelle stesse alterano il sapore del latte materno e ne riducono la produzione.

Se senti il bisogno di disintossicare il tuo organismo, dai un’occhiata anche a:


Credito foto intestazione: Pexels.com

Credito foto carciofi da raccogliere: vincentrum 0 per Pixabay.com

Credito foto miele nel cucchiaio:StockSnap per Pixabay.com

Credito foto ragazza beve infuso: Tue S. Dissing per Flickr.com

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