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Come usare ed igienizzare banconote e monete per evitare contaminazioni virali e batteriche

Dato che i soldi, passando di mano in mano, sono inevitabilmente sporchi e possono diventare veicolo di agenti patogeni, è bene sapere come adoperare ed igienizzare banconote e monete per non incorrere in potenziali rischi per la salute.

Attualmente si fa un gran parlare della disinfezione del denaro contante per la possibilità che  trasmetta il Coronavirus-2, tanto che sono state inventate macchine apposite e  alcune banche internazionali si sono attrezzate per sterilizzarlo mediante raggi ultravioletti o per tenerlo “ in quarantena ” nei loro depositi prima di immetterlo in circolazione nuovamente.

Ma vediamo come stanno effettivamente le cose, cosa fare per tutelarci nell’uso del cash e in che modo possiamo cercare di “ bonificarlo ” dai tanti batteri e virus (e non solo da quello che causa la malattia Covid-19) ineluttabilmente presenti sullo stesso.

Premetto che le indicazioni che troverete in questo post si basano su quanto è stato appurato scientificamente e sui consigli di veri esperti, come il mio medico infettivologo, senza che io abbia preso minimamente in considerazione nella sua stesura fake news  e pareri di incompetenti, eccessivamente  allarmisti o faciloni.

Il denaro contante può trasmettere il Coronavirus-2?

Il virus Sars-CoV-2 può rimanere sulle banconote fino a 4 giorni

Secondo un rapporto dell’Istituto Superiore della Sanità, il Sars-CoV-2 può permanere, seppure con con carica virale assai contenuta e che s’indebolisce via via con il trascorrere del tempo, sulle banconote dai 2 ai 4 giorni, mentre sulla plastica, sull’acciaio inox e sullo strato interno delle mascherine chirurgiche (il cui microambiente umido favorisce la proliferazione batterica) può sopravvivere dai 4 ai 7 giorni.

Allo stato attuale non esiste alcuna prova scientifica della plausibilità, sostenuta dai promotori dei pagamenti elettronici, che banconote e monete possano costituire un rischio d’infezione da trasmissione indiretta maggiore rispetto ad altre superfici, come pulsanti e ringhiere, con le quali di solito si entra in contatto nella vita di tutti i giorni.

A tale conclusione è arrivata la BCE dopo aver commissionato diversi studi scientifici al fine di comprendere come si comporta il virus pandemico a contatto dei diversi materiali e averne valutati gli esiti concordanti.

Fabio Panetta, membro dell’ Executive Board della banca centrale dei 19 paesi europei che hanno adottato l’euro, ha scritto sul blog ufficiale della stessa che « I risultati indicano che i coronavirus possono sopravvivere più facilmente su una superficie in acciaio inossidabile (ad esempio le maniglie delle porte) rispetto alle nostre banconote in cotone, con tassi di sopravvivenza circa da 10 a 100 volte superiori nelle prime ore dopo la contaminazione » .

Al medesimo risultato era giunta una ricerca scientifica degli studiosi  Raphael Auer, Giulio Cornelli e Jon Frost pubblicata il 2 aprile 2020 sul sito della Banca dei Regolamenti Internazionali, nella quale si riferiva anche che « Il fatto che il virus sopravviva su materiali non porosi come la plastica o l’acciaio inossidabile significa che anche i terminali per i pagamenti con le carte di credito o di debito possono trasmetterlo ».

Da tali conclusioni si deduce che la circolazione di banconote e monete non crea maggiori rischi d’infezione da Coronavirus-2 rispetto alla moneta elettronica, anzi, ma che è comunque è necessario prendere le dovute precauzioni sia nell’uso del contante sia in quello di carte di credito e di debito.

Adottare gli opportuni accorgimenti dovrebbe essere fatto sempre e non solo in presenza di pandemia da Covid-19, poiché i mezzi di pagamento possono veicolare molti altri batteri e virus anche altrettanto contagiosi e pericolosi.

Come usare banconote e monete senza correre pericoli per la salute

Per non rischiare di essere contaminati dai microrganismi nocivi inevitabilmente presenti sui soldi che per loro natura cambiano proprietario anche parecchie volte al giorno, la cosa migliore da fare è non toccarsi bocca, occhi e naso dopo averli maneggiati.

Dato che è facile portare al viso le mani inavvertitamente anche quando si è consapevoli che sono sporche, bisogna lavarsele il prima possibile con acqua e sapone per almeno 40 secondi e seguendo le indicazioni del Ministero della Salute.

In mancanza della possibilità di farlo, è bene pulirle con un igienizzante apposito a base alcolica ogni volta che sono entrate in contatto diretto con denaro cartaceo o metallico.

Ovviamente, è basilare che le mani siano perfettamente pulite quando si mangia o si consuma qualcosa di commestibile al bar.

Illustrazione di igienizzante per mani in formato famiglia e tascabile

Anche se gli esercizi commerciali sono provvisti dell’igienizzante per mani, è bene averlo sempre con sé e conviene comprarlo in formati famiglia, per poi metterne la quantità necessaria in una bottiglietta di plastica da portarsi dietro, invece che in quelli tascabili più dispendiosi in proporzione.

A meno di dover toccare i soldi per molte volte nell’arco della giornata, come fanno, ad esempio gli esercenti di attività commerciali e i cassieri, non è strettamente necessario indossare guanti protettivi usa e getta quando si maneggiano banconote e monete se ci si igienizza le mani subito dopo.

Tuttavia, se si vuole stare tranquilli ed avere la certezza di non toccare denaro infetto, è consigliabile metterseli all’occorrenza, infilandosi ogni volta i dispositivi monouso sempre dal lato interno (indossarli a rovescio dopo averli giù usati non serve a niente) prima avere per la mani i soldi e buttandoli via quando non servono più e comunque dopo 24 ore d’uso.

Dato che il contante, ovviamente, non deve mai entrare in contatto diretto con mascherine, alimenti, superfici su cui si cucina e con tutto ciò che d’indossa, bisogna tenerlo nel portafoglio ben chiuso (e non in tasca, nella borsa, sul comodino o sparpagliato qua e là) per evitare contaminazioni e toccarlo solo quando serve.

Come igienizzare banconote e monete

Per “ decontaminare ” le monete si può usare uno sterilizzatore come indico più in basso, ma anche metterle a bagno in alcol etilico al 70% o  in una soluzione di acqua e candeggina le disinfetta efficacemente.

Se si usa la candeggina per igienizzare gli spiccioli, bisogna verificare il contenuto di cloro (che solitamente è del 5%-10%) riportato sull’etichetta per diluirla in acqua in modo che la miscela contenga lo 0, 1% di cloro attivo.

Nel caso che la varechina sia al 5%, per fare un esempio, bisogna adoperarne 25 ml in 1225 ml di acqua.

Se sanificare le monete è semplice, non lo è altrettanto farlo con la cartamoneta, che non è possibile bagnare a meno che non si tratti delle nuove banconote da 100 e 200 euro lavabili emesse dalla banca d’Italia a partire dal 28 maggio 2019.

Io non ho mai provato a lavarle per paura di rovinarle e, per precauzione, non mi sento di consigliare di farlo, mentre le si possono stirare, messe tra due fogli di carta bianca e senza usare il vapore, per eliminare i germi mediante il calore.

Il sistema più pratico per sterilizzare le banconote normali non lavabili è usare uno sterilizzatore professionale, come questo dall’ottimo rapporto qualità-prezzo che adopero io, che uccide il 99,9 % di batteri e virus e che ho acquistato l’anno scorso per sanificare cellulari, mascherine, soldi spiccioli, chiavi, attrezzi per il beauty care ed altri oggetti piccoli.

Sterilizzatore a raggi UV-C professionale per piccoli oggetti

Ne esistono altri validi (bisogna, pero, assicurarsi che siano a raggi UV-C affinché siano realmente efficaci  e non a UV) , ma io ho scelto proprio il modello della 59S , azienda leader europea nel campo degli sterilizzatori, perché volevo adoperare l’apparecchio anche  per sanificare il denaro cartaceo ( non tutti i macchinari di questo tipo sono adatti a tale uso).

Anche se mi era stato consigliato dall’infettivologo, volevo lo stesso assicurarmi che non danneggiasse le banconote e allora ho contattato il servizio clienti della ditta produttrice che mi ha confermato l’idoneità dello sterilizzatore allo specifico utilizzo, consigliandomi di sottoporre la cartamoneta a un ciclo di sanificazione di 3 minuti su entrambi i lati.

Fino al 19 aprile 2021 si può usufruire dello sconto del 50% sul prezzo di listino se lo si acquista su Amazon, inserendo il codice 5MJQKDSK nel riepilogo dell’ordine nel form apposito alla voce “ Aggiungi un buono regalo o un codice promozionale ”.

Cosa si può fare in mancanza di un dispositivo apposito?

È risaputo che sole e calore sono “ acerrimi nemici ” del Sars-CoV-2 e in uno studio presentato da Bill Bryan, capo della ricerca tecnologica e scientifica del Dipartimento della Sicurezza Nazionale USA, si conferma « il potente effetto che la luce solare sembra avere sull’uccisione del virus, sia in superficie che nell’aria ».

Lo stesso studio riporta  che si constata « un effetto simile anche con la temperatura e l’umidità, dove l’aumento della temperatura e dell’umidità – o di entrambi – è generalmente meno favorevole al virus ».

Sebbene il nuovo Coronavirus sia mutante e non si possa essere certi che viva solo per 2 minuti su superfici soleggiate a temperature superiori a 21° (come sostenevano nel 2020 alcuni scienziati americani), possiamo approfittare della luce solare per disinfettare il denaro fisico dal virus e dai tanti agenti patogeni sensibili ai raggi solari e al calore.

Come?

Nel caso che si tratti delle nuove banconote da 100 e 200 euro lavabili, le si può stirare avendo gli accorgimenti indicati sopra, mentre le altre  devono essere sottoposte alla luce diretta dei raggi solari per circa 30 minuti.

Banconote in euro stese al sole

Non occorre necessariamente stenderle a mo’ di bucato come nella foto (potrebbero essere portate via dal vento o rubate da malintenzionati), poiché basta lasciarle al sole su una superficie piana, fermandole con un peso per impedire che volino via e girandole dall’altro lato dopo 15 minuti.

Mettere le banconote su un calorifero in funzione o di passarle sotto al getto di aria calda del phon, come fanno in molti, può avere una qualche efficacia per neutralizzare i patogeni particolarmente sensibili al calore, ma serve a ben poco contro il nuovo Coronavirus.

Infatti, secondo la maggior parte degli scienziati e da quanto è emerso da uno studio scientifico condotto dall’Università di Aix-Marsiglia, alcuni ceppi del  Sars-CoV-2  possono resistere anche a più di 60° e si disattivano del tutto solo se il calore è superiore a 90°, temperatura alla quale, ovviamente, non è possibile sottoporre la cartamoneta.

Per tale ragione non vale la pena perdere tempo inutilmente nel provare ad igienizzare banconote e monete mediante calore moderato, quando si si può servire di uno sterilizzatore pratico e sicuro o dei raggi solari dall’alto potere germicida e totalmente naturali.

 

Altre cose che è bene sapere per mantenersi in salute:

Credito foto intestazione: Marco Verch con  licenza Creative Commons

Credito foto nuovo Coronavirus e banconote: geralt per Pixabay.com

Credito illustrazione igienizzante per mani: Hatice Herol per Pixabay.com

Credito foto sterilizzatore: 59S.com

Credito foto banconote al sole: Images Money per Flickr.com

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