HomeCasaManutenzioneCome rimuovere muschio, alghe e licheni dalle superfici esterne

Come rimuovere muschio, alghe e licheni dalle superfici esterne

Dato che a fine inverno è facile ritrovasi con pavimentazioni, muretti ed altri manufatti sottoposti alle intemperie invasi da patine erbose verdastre, penso che ti sia utile sapere come eliminare muschio, alghe e licheni dalle superfici esterne e prevenirne la comparsa.

Dedicare un po’ di tempo per combattere con costanza questo inconveniente, molto comune e fondamentalmente causato da condizioni atmosferiche e climatiche avverse, è necessario non solo per ripristinare l’aspetto estetico delle superfici aggredite da tali patine biologiche, ma anche per evitare che ne venga danneggiata la struttura.

Bisogna agire tempestivamente, perché le patine verdi, penetrando in profondità con il trascorrere del tempo, creano crepe nei materiali, li deteriorano e ne compromettono l’integrità e la sicurezza.

Dato che bisogna conoscere i nemici per poterli sconfiggere, vediamo innanzitutto quali sono quelli che, se non se ne fa la prevenzione e se non vengono prontamente eliminati quando se ne riscontra la presenza, possono deturpare e danneggiare le superfici esterne anche in modo irrimediabile.

Cosa sono muschi, alghe e licheni e quali danni causano

Di solito è la patina biologica, insieme di vegetali appartenenti alle famiglie di muschi, alghe e licheni, ad aggredire pavimentazioni, scalinate, muri ed altre strutture e manufatti sottoposti alle intemperie, anche se talvolta è possibile riscontrare la presenza sugli stessi di uno solo dei suoi componenti.

Capita spesso, ad esempio, di trovare unicamente formazioni di muschio tra le pietre di un vialetto o nelle fessure situate tra i blocchi di un pavimento autobloccante.

Muschio

Con il termine “ muschio ” vengono genericamente indicate le piccole piante non vascolari della classe Musci, dal colore variabile dal verde al nero e che presentano foglie minuscole, assorbono nutrimento direttamente dall’ambiente e vivono e si moltiplicano in presenza di umidità e di ombra.

I muschi, privi di radici e che si ancorano al terreno per mezzo di rizoidi si dividono in 3 diversi ordini: i muschi veri e propri , gli sfagni ( turgidi e presenti in paludi e acquitrini) e quelli cosiddetti “ muschi del granito ”, poiché vivono prevalentemente sulle rocce ignee intrusive formatesi dalla solidificazione del magma.

Il muschio, che rende scivolosi e pericolosi pavimenti e vialetti, è in grado di penetrare in profondità nelle superfici, degradandole e provocando la formazione di crepe e di danni strutturali.

Alghe

Le alghe sono organismi vegetali autotrofi  unicellulari o pluricellulari dalle dimensioni variabili, dal corpo semplice (tallo) e in grado di produrre autonomamente la fotosintesi, trasformando l’anidride carbonica in ossigeno.

Legate geneticamente con funghi e protozoi e diffusissime negli ambienti acquatici, si moltiplicano per riproduzione vegetativa anche fuori dall’acqua quando trovano habitat particolarmente umidi, stratificandosi sui materiali e provocando sugli stessi segni e macchie spesso indelebili.

Licheni

I licheni, che vivono anche in totale mancanza di luce e che possono essere crostosi, fruticosi, fogliosi e composti, sono organismi simbionti derivanti dall’associazione tra alghe e funghi.

Entrambi i componenti traggono un vantaggio reciproco in tale partnership, poiché l’alga fornisce al fungo le sostanze organiche necessarie al suo sostentamento e da essa ottenute tramite fotosintesi, mentre il “ socio ” le procura i sali minerali e l’acqua.

I licheni, dalla colorazione variabile e i cui talli presentano l’aspetto di minuscoli cespugli, croste e squamette, sono in grado di sopravvivere a temperature comprese tra i – 20° e i +70° e d’insediarsi ovunque, grazie alla loro resistenza e facoltà intrinseca di adattarsi anche a condizioni climatiche estreme.

Assenti in presenza di elevate emissioni inquinanti nell’aria , questi organismi vegetali possono colonizzare superfici lapidee, in cemento e in asfalto, causandone l’alterazione cromatica e il biodegrado.

Penetrando con i loro talli nelle microfessure di tali materiali, i licheni introducono all’interno degli stessi  sostanze corrosive, come l’ossalico e l’acido carbonico e provocano sovente fenomeni di micro carsismo (specie nel poroso marmo).

Come e quando rimuovere muschi, alghe e licheni dalle superfici esterne con sistemi naturali, meccanici e chimici

Anche se tutti noi cerchiamo di evitare il più possibile l’uso di prodotti non sostenibili e poco salutari, ti devo far presente che è molto difficile riuscire ad eliminare ecologicamente la patina formata da muschi, alghe e licheni, mentre è possibile rimuovere il muschio in modo naturale.

Puoi anche tentare di estirpare le alghe con i rimedi fai da te indicati sotto, ma ti sconsiglio di impiegarli per rimuovere la patina biologica o i soli licheni, perché è assai probabile che non riusciresti a sradicarli del tutto.

Per eliminare il muschio con sostanze naturali è necessario, ovviamente, essere disposti ad  impiegarci parecchio tempo e una buona dose di “ sugo di gomito ” e  ora ti dico come si fa.

Come rimuovere il muschio in modo naturale

Idropulitrice

Il sistema naturale migliore per eliminare il muschio dalle superfici esterne è farlo meccanicamente con una idropulitrice domestica, tipo questa che utilizzo io e che adopero anche in sinergia con il prodotto specifico (di cui ti parlo più sotto) per riuscire rimuovere la patina erbosa e gli assai tenaci licheni con la massima efficacia.

Come usare l'idropulitrice su pavimento in legno

Il getto d’acqua ad alta pressione dell’idropulitrice, regolabile a seconda delle esigenze, è in grado di rimuovere il muschio da cemento, calcestruzzo, marmo e della maggior parte dei materiali, compreso il legno e le superfici verniciate.

L’uso costante dell’apparecchio consente di “ spazzare via ” i muschi sul nascere e di ostacolare la formazione di incrostazioni biologiche sulle superfici in ombra e esposte all’umidità.

Per eliminare il muschio dagli autobloccanti, adoperare l’idropulitrice è l’unico sistema efficace per rimuoverlo meccanicamente se non si vuole usare diserbanti chimici nocivi per l’ecosistema e che possono essere pericolosi per i bambini piccoli e gli animali domestici.

In mancanza del dispositivo, è possibile asportare il muschio a mano, ma, dato che è piuttosto faticoso farlo con il solo uso di una spazzola di ferro, ti consiglio di utilizzarla in sinergia con uno dei disinfestanti naturali o chimici indicati sotto.

Rimedi fai da te

Il rimedio naturale più efficace è l’aceto bianco seguito dal sale grosso.

Il sale grosso rimuove le incrostazioni di muschio

Entrambi  devono essere applicati direttamente sul muschio e bisogna lasciarli agire almeno per 24 ore prima di rimuovere il vegetale con una spazzola di ferro dai rebbi rigidi.

Se adoperi il sale, impiegalo da solo e non quando piove, poiché il cloruro di sodio annacquato, efficace nello sciogliere il ghiaccio, ha un’azione troppo blanda in questo caso.

Per  rimuovere il muschio dal cotto, dal marmo e da altri materiali porosi che temono le sostanze acide, puoi adoperare una soluzione preparata con 1 cucchiaio di bicarbonato e  2 tazze di sapone di Marsiglia liquido per ogni litro di acqua.

Lasciala agire per almeno 24 ore ed  usa allo stesso modo la medesima miscela per rimuovere il vegetale infestante dall’arenaria a cemento calcareo e dal granito (anch’esso poroso).

Puoi estirparlo dalle fughe tra le piastrelle con della vodka non diluita e il successivo sfregamento o fare in questo modo: versaci sopra dell’acqua bollente, lasciala agire fino a quando si sarà raffreddata e poi eliminalo manualmente con una spazzola di ferro.

Nel caso tu debba togliere il muschio dal cemento che tiene insieme i mattoni e che stenti ad andare via dagli interstizi, puoi  provare a “ limarlo ” con una punta sottile del trapano ricoperta di carta vetrata a grana fine.

Devi, però, agire con cautela e fare molta attenzione a non provocare fori e lo sgretolamento del materiale già “ provato ” dall’azione dell’acqua piovana e del muschio.

Evita nel modo più assoluto l’uso del solfato di ferro, prodotto naturale efficace nell’eliminare il muschio dal prato e dal giardino, ma che potrebbe macchiare e danneggiare i materiali sui quali venisse utilizzato (le macchie di solfato di ferro sono particolarmente ostiche e si eliminano solo con prodotti appositi per la rimozione di ossidi ferrici, come il Togliruggine Liquido, e molto sfregamento).

Prodotti chimici efficaci nella rimozione di muschi, alghe e licheni

Se con i rimedi naturali fai da te si possono eliminare i muschi, non è , invece, il caso di usarli per rimuovere la crescita biologica composta anche da licheni ed alghe, perché, essendo particolarmente ostica, difficilmente la si riesce a mandare via del tutto dalle superfici esterne infestate se non si usano prodotti chimici.

Immagine di mano che versa candeggina nel secchio senza toccarla

Per rimuovere chimicamente muschi, alghe e licheni, si può impiegare, dopo aver lavato la superficie da trattare e indossato guanti e mascherina, la comune candeggina pura o diluita a seconda del materiale da  disinfestare, che, oltre ad uccidere questi organismi vegetali, schiarisce le macchie dovute alla presenza degli stessi.

Alcuni adoperano 1 bicchiere di acido muriatico in 5 litri d’acqua, ma io non l’ho mai fatto, poiché, essendo altamente tossico e corrosivo, preferisco evitarne l’uso.

Per lungo tempo ho usato la candeggina per togliere il muschio dai muri in pietra e cemento, ma, poiché la sua azione si esaurisce del giro di circa 15 minuti e bisogna applicarla più volte affinché sia effettivamente efficace, ho provato diversi prodotti studiati appositamente per fare sparire le incrostazioni biologiche dai materiali lapidei.

Dopo averne testati parecchi, adesso uso solo l’Alganet, poiché ritengo che sia il prodotto più efficace nella rimozione di muschi, alghe e licheni dagli esterni.

Largamente impiegato da professionisti delle pulizie e da conservatori e restauratori dei beni architettonici ambientali,  questo disincrostante, che agisce più a lungo e in profondità rispetto all’ipoclorito di sodio ed è attivo anche da asciutto, è adatto a quasi tutti i materiali lapidei (ma non è indicato per il legno e i metalli in genere).

Il prodotto, che io compro online e del quale bastano 800 g per disinfestare dai 30 mq ai 50 mq, deve essere diluito in acqua e applicato, con una spazzola di saggina dopo aver pulito la superficie da disinfestare con l’idropulitrice o manualmente.

Come eliminare la patina biologica con disincrostante specifico

Va lasciato agire per 1 o 2 giorni prima di sciacquarlo, strofinando ancora per eliminare i residui ormai secchi delle incrostazioni biologiche (nella foto sopra, puoi vedere come l’efficacia del trattamento).

Il risciacquo può essere effettuato con sola acqua o, come mi ha suggerito di fare il servizio clienti dell’azienda produttrice, con 2 parti di acqua e 1 di Ecomarbec, igienizzante e sgrassante che agisce in profondità.

Ti devo avvisare che possono rimanere residui di licheni anche se si usano i più efficaci preparati chimici, ma che, polverizzandosi dopo i trattamenti, col passare del tempo si riescono a mandare via del tutto nella maggior parte dei casi.

Assicurati sempre che sia i prodotti chimici che non diventano biodegradabili sia quelli naturali acidi non penetrino nel terreno in presenza di piante in prossimità, poiché potrebbero danneggiarle e perfino ucciderle.

Quando effettuare la rimozione della patina biologica

La presenza di patina biologica su muri, tetti, pavimentazioni e su quant’altro è sottoposto alle intemperie, come tegole e arredi da esterni, è da ritenersi quasi “ normale ” durante l’inverno nelle zone  fredde e interessate da forti precipitazioni e il periodo migliore per eliminarla è la primavera, stagione peraltro più indicata anche per pulire a fondo gli interni.

Infatti rimuoverla quando le temperature solitamente non scendono sotto i 15° e non si alzano eccessivamente, permette di evitare sia la formazione di ristagni sia l’evaporazione troppo veloce dei disinfestanti impiegati.

La capillarità di risalita provoca la formazione di muschi e patine biologiche

Neon  è raro, però, riscontrarne l’esistenza  in tutti i periodi dell’anno (estate compresa) in luoghi ombrosi,  in quelli esposti a nord e in posti caratterizzati da forte umidità o da elevata condensa di risalita, anche se fa caldo e in assenza di frequenti piogge.

In tali casi non ci si deve limitare a fare la disinfestazione di muschio, alghe e licheni nei propri esterni solo a primavera, ma occorre rimuovere immediatamente questi “ sgraditi ospiti  ” ogni volta che infestano le superfici esterne anche in estate, in autunno e perfino in inverno se il clima è mite.

Come prevenire la comparsa di muschio, alghe e licheni sulle superfici esterne

Per prevenire la formazione del muschio e della patina biologica sulle superfici situate all’aperto, la cosa migliore è passarci sopra spesso l’idropulitrice in modo di mantenerle il più pulite possibile.

Anche l’applicazione dell’Alganet  su quelle pulite ma situate in luoghi umidi o esposte a nord è particolarmente efficace  nell’evitare la riformazione della patina biologica.

Se la si fa metodicamente 1 volta all’anno, non si deve poi strofinare e il prodotto, che può essere rimosso semplicemente con acqua (anche piovana).

È utile anche potare regolarmente le piante presenti nei luoghi umidi e soggetti alla formazione degli stessi, affinché siano maggiormente esposti al sole e alla ventilazione.

Scopare spesso pavimentazioni e vialetti è ugualmente importante, perché permette l’eliminazione di detriti, fogliame e sporcizia che favoriscono i ristagni di umidità e, di conseguenza, la proliferazione di queste piantine, il cui sviluppo è ostacolato dalla luce e da un ambiente asciutto.

È bene anche chiudere le fessurazioni dei muri e, quando è il caso, coibentare le tubazioni in prossimità degli stessi e applicare prodotti idrorepellenti sulle superfici particolarmente “ a rischio ”.

Dopo aver effettuato la rimozione di muschi, alghe e licheni dalle superfici esterne, smaltiscili nei rifiuti organici e non nel compost, poiché, se lo facessi, le spore di tali organismi, contenute nell’humus che poi userai e che rimangono attive se la decomposizione avviene sotto ai 50°, potrebbero causare la ricomparsa della patina biologica nei tuoi spazi aperti.

 

Altre manutenzioni che ti potrebbero interessare:

 

Credito foto intestazione: Mike Linksvayer per Flickr.com

Credito foto pulizia con idropulitrice: Olger Fallas per Flickr.com

Credito foto sale su muschio, capillarità di risalita, azione del disincrostante: Marbec.it

Credito foto diluizione della candeggina: Incase per Flickr.com

Altri articoli

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Change privacy settings