HomeIn CucinaCome utilizzare gli scarti dei cavolfiori e dei broccoli romani in cucina

Come utilizzare gli scarti dei cavolfiori e dei broccoli romani in cucina

Dato che è proprio vero che in cucina non si butta via niente, oggi voglio spiegarti quali sono i modi migliori in cui si possono impiegare le foglie e i torsoli dei cavolfiori e dei broccoli romaneschi per evitare di far finire nei rifiuti o nel compost buona parte degli ortaggi preferiti da Mark Twain.

Infatti sia le foglie sia i torsoli di entrambi sono commestibili e fonte sostanze antiossidanti, vitamine, minerali e fibre al pari delle infiorescenze ed è un vero peccato sprecarli, perché si possono utilizzare nella preparazione di vellutate, minestroni, zuppe, contorni, creme e condimenti.

Prima di dirti come preferisco “ riciclarli ” io dopo aver provato tante ricette anti-spreco in cui si possono usare, devo premetterti che per riuscire ad ottenere risultati ottimali, bisogna adoperare scarti di ortaggi di buona qualità e freschissimi.

Come impiegare in cucina le foglie e i torsoli del cavolfiore e del broccolo romanesco

Tieni presente, innanzitutto, che gli scarti di ambedue gli ortaggi, dopo essere stati lavati e scolati, devono essere tagliati a tocchetti di uguali dimensioni affinché poi cuociano uniformemente e nel più breve tempo possibile e che, se sono pochi, la cosa migliore da fare è aggiungerli alle altre verdure nella preparazione di minestroni dalla lunga cottura, passati, zuppe e hamburger vegetariani.

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Condimento per la pasta

Io uso gli scarti in 2 diversi modi per fare altrettanti condimenti per pasta di semola di grano duro lunga o corta, mentre ne evito l’impiego con quella all’uovo, perché i risultati sono stati assai mediocri tutte le volte che ho provato a farlo.

Pasta condita con scarti di cavolfiore, alici e peperoncino

Se le foglie e i torsoli sono freschissimi, li taglio a tocchetti, li faccio lessare in acqua bollente salata o al vapore fino a quando diventano teneri, li scolo e li faccio brevemente saltare in padella con olio EVO e con uno spicchio di aglio spellato.

Poi aggiungo fuori dal fuoco un po’ di peperoncino privato dei semi e sminuzzato e 2-3 filetti di alici tritati e condisco la pasta con il tutto.

Nello stesso modo è possibile recuperare le foglie di verza inutilizzate nella preparazione degli involtini ripieni perché troppo piccole.

Pesto

Quando gli scarti non sono molto freschi, preferisco fare un pesto di cavolfiore o di broccolo romano ( lo si può anche preparare con quelli di entrambi), mettendoli nel bicchiere del mixer (dopo averli cotti e scolati bene) assieme a olio extravergine di oliva, parmigiano grattugiato, qualche noce e a 1 spicchio di aglio senza pelle e frullandoli fino ad ottenere una crema.

Pesto di scarti dei cavolfiore

Questo insolito pesto, oltre ad essere un gustoso condimento per pasta, riso e legumi, si può pure consumare spalmato su una fetta di pane casereccio abbrustolita o sui crostini.

Vellutata

Per fare la vellutata di scarti dei cavolfiori o dei broccoli, bisogna, innanzitutto, farli lessare in acqua bollente salata assieme a 2-3 patate sbucciate.

Nel frattempo, si monda 1 cipolla, la si affetta, la si mette in una padella e la si fa soffriggere leggermente in un po’ di olio EVO.

Quando gli scarti e le patate saranno cotti, li si trasferisce nel bicchiere del mixer, si aggiunge la cipolla soffritta e si frulla il tutto.

Vellutata di scarti di cavolfiore e patate nella ciotola

Poi si mette la purea in una pentola, si unisce latte o panna nella quantità necessaria ad ottenere la consistenza desiderata e si fa cuocere la vellutata a fiamma bassa per circa 2 minuti, mescolandola di continuo per renderla omogenea, prima d’insaporirla con sale, pepe ed erbe aromatiche a piacere e servirla in tavola.

Per ottenere una vellutata priva di ingredienti di origine animale basta sostituire il latte o la panna con del brodo di verdure.

Polpette fritte

Polpette vegetariane fritte nel piatto

Le parti “ meno nobili ” dei due ortaggi possono essere impiegate nella preparazione di sfiziose polpette vegetariane fritte in cui io utilizzo anche gli scarti della verza.

Lavo le parti di scarto, le taglio a tocchetti, le faccio lessare per una ventina di minuti; poi le scolo, le trito grossolanamente, le trasferisco in una padella assieme a 1/2 cipolla spellata e a un po’ di olio EVO e le faccio insaporire per circa 5 minuti a fuoco basso.

Le trasferisco, quindi, in una ciotola, aggiungo 2-3 uova, 2-3 cucchiai di formaggio grana grattugiato, il sale e il pepe, mescolo il composto, lo suddivido in tante polpette che infarino e, infine, faccio friggere in abbondante olio di semi di arachidi.

Contorno

Contorno di scarti di cavolfiore stufati

Con le foglie e i torsoli dei due ortaggi preparo anche un appetitoso e versatile contorno da servire in accompagnamento a piatti a base di carne e di uova e a salumi e formaggi.

In questo caso non li faccio bollire preventivamente, ma, dopo averli tagliati, li metto in una casseruola assieme a un filo d’olio e a 1 spicchio di aglio spellato e li faccio rosolare a fuoco dolce per qualche minuto.

Poi abbasso la fiamma, unisco del brodo vegetale bollente, regolo di sale e di pepe, li faccio stufare fino a quando saranno diventati teneri, alzando il fuoco a fine cottura se ci fosse bisogno di fare evaporare eventuale liquido rimasto.

Ora che sai quali sono i modi migliori di utilizzare le parti di scarto dei cavolfiori e dei “ cugini ”broccoli romaneschi in cucina, ti faccio presente che è possibile non sprecarne anche l’acqua di cottura, poiché la si può usare per innaffiare sia le piante d’appartamento sia quelle da esterni.

 

Se per te evitare gli sprechi è una priorità, scopri anche:

Credito foto vellutata: Marco Verch su licenza Creative Commons

Credito foto frittelle: Mr.TinDC per Flickr.com

Credito foto scarti stufati: Laurel F per Flickr.com

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