HomeCasaPulizia AbbigliamentoCome eliminare le tarme dei vestiti: consigli pratici

Come eliminare le tarme dei vestiti: consigli pratici

Vediamo oggi come eliminare le tarme dei vestiti, le piccole farfalle appartenenti alla famiglia dei Lepidotteri (da non confondere con i tarli del legno, che sono coleotteri xilofagi), che, se non vengono prontamente ed efficacemente debellate, possono danneggiare indumenti e tessuti in modo spesso irreparabile.

Devo dire che la mia lotta alle tarme è ormai una  “ guerra dei 30 anni: da quando abito in questa casa particolarmente umida, la inizio appena arriva la primavera al cambio del guardaroba e la porto avanti tutta l’estate per evitare di trovare spiacevolissimi buchi sui vestiti, pellicce, piumoni, coperte, tappeti e materassi e cuscini.

Essendo, quindi, una “ veterana ” nel difendere capi di abbigliamento e arredi tessili di casa mia da tali insetti voraci e amanti del buio e dell’umidità, ritengo possa esservi utile spiegarvi quali sono le specie maggiormente diffuse in Italia, come ne avviene la riproduzione e darvi qualche consiglio dettato dalla mia esperienza pluriennale per eliminare le tarme dei tessuti e prevenirne la comparsa nei modi più opportuni e sicuri per la salute.

Specie di tarme più diffuse e loro ciclo riproduttivo

Le varietà più comuni in Italia delle camole dei vestiti, Lepidotteri appartenenti alla specie Tineidae e che possono nutrirsi anche di fibre vegetali quando non trovano lana o seta, sono la Tinea pellionella, la Tineola bisselliella e la Tricophaga tapetzella.

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Aspetto dellatarma Tinea Pellionella

La prima, chiamata anche “ tarma della lana e delle pellicce  ”, si ciba di peli di mammiferi e di penne di uccelli e attacca prevalentemente fibre di tessuti in lana, seta e cotone, ma può infestare anche piumoni, cuscini, coperte e materassi contenenti peli e piume di animali.

Aspetto della tarma Tineola bisselliella

La seconda, più diffusa della prima e cosiddetta  “ tarma chiara dei panni ” è polifaga e si ciba, oltre che degli stessi materiali organici attaccati dalla Tinea pellionella, anche di escrementi delle larve di precedente generazione, semi e farine alimentari di vario tipo.

Aspetto della tarma Trichophaga tapetzella

La terza, di maggior dimensione ( può anche misurare 19 mm) rispetto alle altre tignole dei materiali tessili e chiamata anche “ tarma dei tappeti ”, predilige tessuti pesanti, ama in modo particolare l’umidità, nidifica e s’impupa all’interno di tappeti, moquette, arazzi, cucce di animali domestici e pellicce ed è in grado di scavare delle vere e proprie gallerie dentro a tali manufatti se non se ne elimina prontamente l’infestazione.

Erroneamente si pensa che siano le tarme adulte a divorare la lana, il cotone, la seta, le piume ed altri tessuti e peli naturali, mentre, invece, sono le larve delle falene a trasformare in cibo la cheratina presente nei materiali organici per essere in grado di formare i tubi sericei in cui si svilupperanno.

Le falene femmine, che a differenza dei Lepidotteri di sesso maschile tendono a camminare e a saltellare ( mentre i maschi preferiscono volare e per questo motivo è più facile identificarli e procedere alla loro disinfestazione), si riproducono deponendo dalle 100 alle 200 uova in presenza di temperature miti ed elevate.

Le uova si schiudono dopo circa 10-15 giorni e le larve ne impiegano una novantina per diventare prima pupe e poi farfalle di 5-7 millimetri di lunghezza e di 9-12 millimetri di larghezza ad ali aperte.

Il ciclo riproduttivo è più lento se fa freddo (in questo caso si sviluppa una sola generazione di Lepidotteri a metà estate), mentre si possono sviluppare 3-4 generazioni nell’arco di 12 mesi in condizioni climatiche a loro maggiormente favorevoli.

Anche se questi insetti ormai si riproducono durante tutto l’anno nelle case ben riscaldate e non solo in primavera come in natura, tenete presente che aprile, maggio, agosto e settembre sono i mesi tipici del volo delle falene e che è bene intensificare la lotta alle tarme prima dell’arrivo di tali periodi per evitare che le loro larve possano danneggiare indumenti e tessuti.

Come debellare le tarme dei vestiti e prevenirne l’infestazione nei modi più efficaci per evitarne i danni

Anche se solitamente è preferibile usare rimedi naturali, devo farvi presente che, se ci si trova davanti ad una infestazione grave e particolarmente diffusa, l’unico rimedio realmente risolutivo è costituito da prodotti fumiganti specifici (come il Dobol Fumigante e simili)  contro gli insetti volanti e striscianti da utilizzare con le dovute precauzioni d’uso.

Come ci si accorge della presenza di tarme nella propria abitazione?

È possibile rendersi conto di avere le tarme tra le proprie mura domestiche solo avvistandole o scoprendo i buchi provocati dalle stesse su lana, seta ed altri tessuti di derivazione animale, ma capita spesso di accorgersi della loro sgradita presenza solo vedendole svolazzare una volta diventate adulte dopo che hanno già provocato danni quando erano larve.

Scoprirle e correre ai ripari al più presto è fondamentale, ma, proprio per tale motivo, è ugualmente importante prevenirne l’infestazione nei modi che vedremo in seguito nel post.

Detto questo, adesso ti spiego cosa faccio io per sbarazzarmi delle tarme quando mi accorgo della loro presenza.

Cosa fare quando si scopre di avere le tarme in casa

Appena vedo svolazzare una tarma, apro le finestre (sempre che non piova) e tiro su le tapparelle completamente (per arieggiare e permettere alla luce di entrare nelle stanze) prima di passare l’aspirapolvere in tutta l’abitazione per eliminare eventuali capelli e peli di animali domestici caduti per terra, che, contenendo cheratina, costituiscono un “ ghiotto pasto ”  per questa tipologia di insetti.

Poi spruzzo lo spray specifico  a una distanza di 25 cm sui tappeti, su tutti i tessuti d’arredo che questi insetti possono danneggiare e all’interno di armadi e cassetti contenenti vestiario e coperte in tessuti di origine animale.

Passo, quindi, al controllo del guardaroba, esaminando attentamente ogni capo, e se non ne trovo di danneggiati, mi limito a nebulizzare il vestiario con l’apposito insetticida e a lavare l’interno del mobile svuotato con un panno imbevuto di aceto bianco, sostanza detestata dalle tarme e che igienizza e manda via l’odore di chiuso.

Lo lascio asciugare bene all’aria prima di sistemarci dentro qualche trappola ai feromoni, riempirlo nuovamente con ciò che conteneva e chiuderne bene le ante.

La presenza di una o due tarme non significa per forza che ci sia una infestazione in atto e spesso basta rifare il controllo dopo 10 giorni e ripassare sui capi lo spray per scongiurarla.

Se, invece, noto su un capo di abbigliamento buchi dai contorni frastagliati o fili setosi contenenti le larve, per prima cosa lo tolgo subito dall’armadio e lo butto via subito nel caso sia ormai inutilizzabile, mentre lo chiudo bene in un contenitore ermetico o in un sacchetto di plastica se è recuperabile.

Rammendo i buchi presenti sull’indumento prima del lavaggio per evitare che si allarghino durante lo stesso e poi lo lavo con un detersivo idoneo e acqua calda a 50° (lo si deve lasciare a bagno nella stessa per 30 minuti  per assicurarsi di uccidere le tarme e le loro uova) se il capo lo consente o lo porto in lavanderia se è lavabile unicamente a secco o non ad alte temperature.

Non basta, però, lavare solo il capo interessato, che è possibile pure mettere nel freezer a temperature -0°per una settimana per sopprimere le larve presenti nelle sue fibre, ma bisogna anche fare in modo di sanificare quelli che erano stati risposti assieme allo stesso, prima esponendoli all’aria e al sole e poi spruzzandoli con lo spray insetticida.

Fatto ciò, è necessario risanare anche le parti interne dell’armadio, prima ìgienizzandone pareti, angoli e interstizi con l’aceto bianco, poi passandoci sopra uno straccio imbevuto di petrolio ( sempre che il materiale in cui sono costruite lo consenta) e, una volta che saranno asciutte,  nebulizzandole con lo spray insetticida.

Questo è il miglior sistema fai da te esistente per debellare le tarme dei vestiti, ma, come scrivevo prima, a volte la sua adozione non è sufficiente se l’infestazione è in fase molto avanzata e in tal caso bisogna per forza ricorrere a trattamenti fumiganti eseguiti, possibilmente, da professionisti del settore per evitare rischi per la salute.

Come prevenire la comparsa di tarme dei tessuti

La prevenzione va intrapresa  3-4 volte all’anno al cambio di stagione in modo che sia realmente efficace e permetta di evitare di ritrovarsi la casa invasa dalle tarme.

Innanzitutto bisogna cominciare con il pulire a fondo gli armadi, come ho imparato a fare con l’esperienza:

  • Igienizzo l’interno del mobile con un panno imbevuto di aceto bianco.
  • Lascio asciugare e poi passo poi il petrolio con un altro straccio.
  • Faccio passare 3 ore, arieggio e, infine, spruzzo lo spray tarmicida su pareti, angoli e punti nascosti.

Non sarà bello a vedersi, ma è molto utile mettere dei fogli di giornale sui ripiani, poiché le camole detestano la carta stampata.

Lo stesso faccio coi cassetti e gli scatoloni.

I vestiti devono essere riposti negli armadi sempre puliti, completamente asciutti (le camole si dissetano con l’acqua rilasciata dalla condensa), non ammassati e le ante devono essere tenute chiuse, tranne quando si arieggia.

Durante la buona stagione passo lo spray tarmicida sugli indumenti circa una volta al mese, mentre in inverno lo faccio più raramente.

Copro con gli appositi sacchi di plastica i capi che non prevedo di usare nella stagione corrente e metto nelle tasche qualche chiodo di garofano (le camole dei vestiti non amano essere disturbate e attaccano di preferenza gli indumenti che non si usano abitualmente).

Dato che le pellicce devono “ respirare ”, vanno messe via protette da teli di cotone pulitissimi e ben chiusi (vanno benissimo anche le lenzuola cucite sommariamente per non lasciare spazi aperti alle tignole).

I golf, invece, li sistemo, uno ad uno, nei sacchetti di cellophane con chiusura a zip dopo averli spruzzati con lo spray tarmicida e, se per caso finisco i sacchetti e non ho tempo di andare a comprarne degli altri, li  “ impacchetto ” in fogli di giornale.

 le foglie di alloro secco sono un repellente naturale contro gli insetti

Ottimi rimedi della nonna contro le farfalline dei tessuti sono l’alloro, la cannella, il peperoncino, palline di cedro (attenzione che col tempo il cedro perde la proprietà tarmicida), bucce d’arancia e scorze di mandarino essiccate, radici di giaggiolo, essenza di menta e di basilico, tabacco, pepe nero in grani e sacchetti di lavanda.

Essendo disinfestanti economici e facilmente reperibili, metto sempre un po’ di questi rimedi naturali nei sacchetti appositi per cassetti e armadi e nelle tasche del vestiario ad ogni cambio di guardaroba.

Negli armadi, nei cassetti e negli scatoloni  sistemo anche della canfora naturale non a diretto contatto dei capi e gli appositi foglietti tarmicidi sui quali scrivo la data, in quanto la loro efficacia dura circa 2 mesi e poi vanno sostituiti.

Io, personalmente, preferisco usare canfora ad uso alimentare o topico  al 100% naturale (è spesso in polvere e, in questo caso, bisogna metterla in sacchettini di garza), che, pur essendo  più costosa degli altri prodotti simili ad uso domestico, non presenta alcun rischio per la salute al contrario di quella cinese, la cui commercializzazione è proibita in molti paesi per il fatto che può essere tossica.

Quando la canfora sta per consumarsi, ne aggiungo prontamente altra.

Se non volete impiegare la canfora, potete servirvi di altri insetticidi contro le tarme autorizzati dal Ministero della Salute e riportanti la scritta “ presidio medico chirurgico ”, ma evitate nel modo più assoluto l’impiego di naftalina, molto tossica se inalata e letale se ingerita, e tenete presente che quelli a base di permetrina sono altamente velenosi per i gatti e che i tarmicidi in genere vanno sempre tenuti fuori della portata di bambini e di animali domestici.

Le tarme, attratte dallo sporco e dal sentore della traspirazione, odiano la luce, l’aria e il clima asciutto: ricordatevi, quindi, di mettere via i capi di abbigliamento dopo averli lavati e di esporli periodicamente al sole e all’aria quando il tempo è bello.

Sferette ingrandite di gel di silice igroscopico

Le tignole prediligono lo sporco e l’umidità e depongono le uova al buio: io metto negli armadi e nei cassetti del silica gel  disidratante e, in periodi particolarmente umidi, apro ante e cassetti e aziono il deumidificatore nelle immediate vicinanze per qualche ora.

Ripongo le coperte, gli scialli e le sciarpe sempre puliti nei sacchetti sottovuoto e li controllo di tanto in tanto.

Per evitare che le tarme infestino i tappeti, evito che la polvere si accumuli nelle loro fibre, li arieggio spesso e, quando devo riporli all’inizio dell’estate, li metto via arrotolati in fogli di giornale dopo averli puliti bene, passati sopra e sotto con un panno imbevuto di petrolio e nebulizzati con lo spray tarmicida.

Dato che l’ incrisalidamento avviene al buio, spesso i nidi delle micidiali farfalline sono situati nei battiscopa, negli angoli dei muri, in anfratti e nelle crepe delle pareti e degli arredi  ( da ciò deriva sovente la confusione con i tarli dei mobili ), sotto a tappeti e mobilio.

Mia sorella, che vive in un luogo dal clima caldo-umido e particolarmente soggetto a vere e proprie invasioni di questi insetti, da un po’ di tempo ha cominciato a nebulizzare prodotti a base di piretro e PBO  in questi punti della sua abitazione nei periodi dell’anno più critici.

Lei mi ha detto che tali insetticidi sono molto efficaci nella prevenzione delle tarme dei tessuti e nella loro soppressione, ma, sebbene le le piretrine siano sostanze naturali e il PBO venga impiegato nell’agricoltura biologica, bisogna seguire scrupolosamente le istruzioni d’uso e adottare le precauzioni indicate sulla confezione in modo che siano innocui per la salute, come occorre fare, del resto, quando si adopera qualsiasi antiparassitario.

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Credit photo intestazione:  Patrick Clement for Flickr.com

Credit photo alloro: monicore for Pixabay.com

Credit photo silica gel: Flickr.com by Martin Lissmats

Credit photo Tinea pellionella: Flickr. com by Patrick Clement

Credit photo Tineola bisselliella: Flickr..com by Erling Ólafsson

Credit photo Trichophaga tapetzella: Wikimedia.org by Sarefo

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19 Commenti

  1. salve, l’anno scorso ho trovato bozzoli e farfalline, lavato tutto e pulito secondo i tuoi consignli ,non ho trovato nessun indumento danneggiato. Ho continuato tutto l’inverno a sprizzare antitarme e usare altre accortezze. Da una settimana compaiono una due farfalline al giorno solo nella stanza da letto, dove vive anche il gatto, che tengo pulitissimo, le elimino subito con trappole al silicone e lacca per capelli.Ma continuano a presentarsi…..Cosa fare??? Non capisco da dove vengono,una volta a settimana aspiro tutto e passo aceto…..Aiutoooo. Grazie

    • Ciao Anna, passa il petrolio all’interno del guardaroba e, quando è asciutto mettici dei fogli di giornali.Tienilo sempre chiuso tranne quando arieggi, controlla indumento per indumento, compreso l’interno delle tasche, lava quelli che potrebbero non essere perfettamente puliti e proteggi i vestiti con lo spray indicato nel post. Controlla anche eventuali tappeti e proteggi pure loro. Sei certa che le farfalline non siano camole del cibo? mi spieghi come fai le trappole con silicone e lacca, per favore?

  2. Salve, è ancora attivo questo forum?
    Volevo solo dirvi che stasera è comparsa la prima farfallina del cibo, e così siamo al 3° anno di convivenza con queste bestiole. Ho vinto qualche cosa?? Ovviamente da mesi tutto conservato in recipienti a chiusura ermetica o in frigorifero, eppure eccole qua!

    • Ciao Michela.Con i primi caldi, purtroppo, fanno la loro comparsa e non resta che continuare a combatterle. 🙂

  3. Ciao!…scusate io ho trovato in salotto, precisamente sul soffitto, due piccoli bozzi pelosi che credo fossero bozzoli di tarme dei vestiti dalle foto che ho visto…solo che nn ho notato buchi su vestiti o altro, e soprattutto erano sul soffitto del salotto…non so proprio cosa fare…mi potete aiutare???
    Grazie

    • Ciao Carlotta.Solitamente le tarme dei tessuti non fanno nidi sul soffitto, ma si insinuano tra gli indumenti.In ogni caso, elimina i bozzi, disinfetta bene la zona e spruzzaci sopra un buon antitarme.Poi dimmi come è andata. 😉

  4. Ciao, sto facendo la pulizia dell’armadio in quanto ho trovato tracce di tarme (1). Purtroppo leggendo vari siti si notano vari approcci per la prevenzione, diversi tra loro. Comunque ho comprato uno spray NON C’è SCRITTO SPECIFICO ANTITARME ( in quanto non l’ho trovato, perchè i negozianti sembrano sempre cadere dal pero quando gli chiedi queste cose!) Compoisizione PERMETRINA TETRAMETRINA PIPERONILBUTOSSIDO. Vedo che tu lo metti tranquillamente negli armadi e sugli abiti. Volevo sapere se dopo è necessario lavare gli oggetti trattati con questo spray. Grazie per la tua risposta. Vorrei fare questo lavoro come si deve. Grazie. M.

    • Ciao Marianna e grazie della visita.Non so che antitarme hai comprato e, purtroppo, non sono un chimico per saperti dire che cosa è il “piperonilbutossido” ed altre sostanze che citi e non mi posso certo prendere la responsabilità di alcun consiglio in proposito.Io uso le sostanze che ho indicato e so che sono permesse dalla legge.Buona serata

  5. Salve io invece ho trovato i bozzoli delle tarme e qualche farfallina ho smontato tutto l’armadio ma non ho trovato nessun capo aggredito con buchi o cose simili secondo voi è possibile? Dove possono essere?

  6. Farfalle? Mmhh… potrebbe anche essere… Per il momento ho seguito tutti i tuoi suggerimenti e ho messo in congelatore le uniche due magliette salvabili… vediamo che succede. Se i danni continuano, vista la stravaganza, pensavo di far esaminare le stoffe bucate a qualche laboratorio, ormai sono scesa in guerra.
    Intanto grazie dei consigli preziosi e della tua gentilezza.
    Buona giornata

    • Ciao Stefy.Se fai vedere le stoffe bucate a un laboratorio,sappimi dire poi cosa ti hanno detto, visto che sono stata vittima, come te, dei mega buchi 🙂

  7. Salve, grazie, le istruzioni sono utilissime. Vista la trentennale esperienza vorrei sottoporre il mio caso: buchi sempre e comunque sulle magliette di cotone di mio marito e solo su quelle, all’altezza dei fianchi, niente sulla lana… ho fatto il cambio con il mio armadio, risultato: continuano i buchi sulle sue magliette. Sapevo che le tarme vengono attirate dagli ormoni, è possibile che siano le responsabili di uno scempio del genere? Non faccio nemmeno in tempo a comprarle che dopo un paio di giorni cominciano ad essere bucate…

    • Buongiorno Stefania.Devo dire che un’estate la cosa è capitata anche a me: stendevo fuori roba in cotone e le le ritrovavo con buchi tipo quelli delle tarme, ma più grossi.La cosa succedeva specialmente di notte.
      Non penso siano tarme, perchè non hanno mai mangiato il cotone.Penso che siano farfalle o altri insetti.Purtroppo non posso esserti utile, ma controlla se la cosa succede dopo aver steso gli indumenti di cotone all’aperto.Buona giornata.

  8. Grazie di questi consigli molto interessanti ed utili, non ho mai visto le tarme a casa mia per ora, per fortuna, ma se capita di vederele so come comportami, grazie ancora!

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