Dato che è frequente che, se si ha poca pratica ai fornelli o non lo si prepara spesso, ci si chieda quanto riso bisogna calcolare a persona, ritengo possa esserti utile spiegarti come dosarlo correttamente e come fare a pesarlo anche in assenza di una bilancia da cucina.
Prima di tediarti con inutili spiegoni relativi al come, quando e perché fare questa o l’altra cosa, ecco immediatamente una tabella con la quale ti potrai destreggiare per dosare la giusta quantità a persona:
Persone | Quantità |
---|---|
1 | 80 g |
2 | 160 g |
3 | 240 g |
4 | 320 g |
Sapere come calcolare la giusta quantità di riso per commensale ti eviterà di doverlo mangiare per più giorni di seguito, di scervellarti nel trovare modi validi per riciclarlo o, peggio ancora, di fare brutta figura con gli ospiti, cosa che inevitabilmente faresti se le pozioni fossero insufficienti per tutti o “striminzite”.
Il dosaggio di questo validissimo e benefico cereale sostituto della pasta e che può essere inserito nel regime alimentare di coloro che sono intolleranti al glutine e celiaci, può variare, ovviamente, a seconda dell’appetito di chi lo consumerà e dal tipo di riso che si andrà ad usare, ma ci sono delle regole comuni da rispettare per cucinarne la giusta quantità.
Quanti grammi di riso calcolare a testa
Innanzitutto ci tengo a precisare, a scanso di equivoci, che il riso va pesato e dosato a crudo e non da cotto o lavato.
Se, ad esempio, una ricetta prevede l’impiego di 280 g di riso per 4 persone e tu lo vuoi preparare per 5 commensali, lo dovrai mettere sulla bilancia prima di lavarlo in modo che il suo peso sia effettivamente di 350 g e non venga cambiato dell’idratazione.
Secondo gli insegnanti delle scuole di gastronomia, 1 porzione di riso giusta è di 70 g-80 g se cucinato come risotto, in bianco e in insalata, 50 g se servito come contorno o usato per arricchire le minestre di verdure e 60 g per quelle in brodo.
Ma, come ho scritto sopra, la quantità dipende dall’appetito dei commensali, dalle esigenze degli stessi e dalla loro età e bisogna tener presente che 100 g di riso crudo corrispondono a circa 260 g di riso cotto in acqua bollente (236 g se è parboiled) e che di solito i bambini e gli anziani ne consumano di meno, mentre gli adulti ne mangiano un po’ di più.
Anche coloro che seguono un regime alimentare ipocalorico consumano poco riso, dato che i dietologi consigliano di mangiarne non più di 50 g pesato da crudo al giorno a chi vuole buttare giù i chili di troppo.
Alcuni “ esperti di cucina ” sostengono che bisogna anche tenere conto della tipologia di riso, ma, se ci fai caso, non dicono quasi mai come regolarsi, poiché…..non lo sanno nemmeno loro.
In teoria potrebbero anche aver ragione ed è vero che il riso integrale rende di più di quello sbiancato o del venere, ma in pratica l’unico sistema valido che conosco per non commettere errori è non adoperarne qualsiasi varietà in quantità minore rispetto a quella indicata nelle singole ricette.
Ti faccio un esempio: se vuoi realizzare una ricetta che prevede l’uso di 240 g di riso basmati come questa, usane 240 g e non di meno e non sbaglierai ( sempre che si tratti di una ricetta fatta da qualcuno che sia davvero competente e non da un improvvisato in cucina).
In ogni caso, anche nel calcolo di quanto riso a testa usare vale il detto latino melius est abundare quam deficere, visto che è sempre preferibile ottenerne un po’ di più invece che troppo poco.
A volte basta aumentarla di 10 g a testa per avere la sicurezza di ottenerne la quantità giusta a persona senza “ sbilanciare ” gli altri ingredienti di un piatto a base di riso e scontentare i commensali.
Il mio consiglio, dettato da diversi decenni di esperienza “ sul campo ”, è quello di non starsene alle classiche quantità di riso a testa indicate sopra a seconda di come lo si cucina, ma di usarne una quantità leggermente superiore se i commensali sono “ buone forchette ” o si nutrono dei dubbi sul dosaggio indicato in una ricetta.
Come pesare il riso senza bilancia
La prima cosa che ti raccomando di non dosare il riso seguendo la falsa regola del “ pugno ”, secondo la quale il cereale crudo contenuto in una mano chiusa peserebbe 70 g e costituirebbe la corretta dose individuale.
Questo perché c’è pugno e pugno (quello di una donna minuta, ad esempio, è ben differente da quello di un uomo dal fisico “ ben piantato ”) e per il fatto, come abbiamo visto prima, che il dosaggio del riso a testa è diverso a seconda di come lo si impiega.
La cosa migliore è usare una buona bilancia per alimenti o un misurino apposito, ma, se non ne disponi al momento, sappi che è possibile pesare il riso con oggetti di uso comune.
L’importante è pesare i chicchi crudi del cereale con utensili di capienza standard, poiché quello contenuto in una tazzina ha necessariamente un peso minore di quello usato per riempire una tazza più grossa.
Infatti il riso contenuto in una tazza da latte riempita fino all’orlo ha un peso di 180 g, mentre quello contenuto in una tazzina da caffè pesa 60 g.
Se non vuoi usare tazze, puoi servirti di un bicchiere, un cucchiaio o un cucchiaino, dato che il riso contenuto nel primo pesa 180 g, quello contenuto nel secondo pesa 20 g e quello in un cucchiaino pesa 9 g.
Ci si può anche servire di dosatori di alimenti graduati, ma, se sono di produzione anglosassone, come la maggior parte di quelli più pratici e le loro misure sono espresse in cup (tazza), bisogna sapere che 1 cup equivale a 150 g di riso crudo e a 80 g di riso cotto.
Dato che ora sai come pesare il riso anche senza bilancia, puoi usare gli utensili di uso comune e che non mancano mai in una casa per dosarlo correttamente e calcolare con precisione quanto ne occorre a testa prima di cucinarlo.
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Credito foto intestazione: John Loo per Flickr.com
Credito foto roso su bilancia: Asheesh Laroia per Flickr.com
Credito foto pugno di riso: moritz320 per Pixabay.com