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Pesche sciroppate fatte in casa: la ricetta

Da qualche anno ho preso l’abitudine di fare in casa le pesche sciroppate e, visto che siamo nel pieno della stagione di questi profumati e buonissimi frutti estivi, oggi ti spiego come metterle sotto sciroppo per poterne disporre in inverno e facendo in modo che non siano troppo edulcorate e molli come quelle di produzione industriale in vendita nei supermercati.

Per fare la deliziosa conserva casalinga a base del frutto estivo, zucchero e acqua e che può essere assaporata da sola, abbinata a gelati e impiegata nella realizzazione di macedonie, torte e di svariati dessert, è preferibile usare le pesche percoche, conosciute anche come “ pesche da industria ”.

Infatti i frutti di tale varietà, essendo compatti e sodi, sono molto più adatti alla preparazione di sciroppati rispetto a quelli comuni a pasta gialla dalla polpa morbida e tendente  ad afflosciarsi durante la conservazione.

Puoi usare anche le consistenti e profumate pesche di Leonforte, chiamate anche “ pesche settembrine ” e coltivate in Sicilia, dalla polpa gialla ( Giallone di Leonforte) o bianca ( Bianco di Leonforte), mentre ti sconsiglio l’impiego delle altre varietà a pasta bianca, perché sono poco indicate per essere messe sotto sciroppo.

Pesche di Leonforte settembrine

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Sebbene io ritenga che sia meglio preparare le pesche sciroppate al naturale (cosa che, del resto, faccio anche con la conserva di ciliegie), perché l’aggiunta di aromi ne copre gusto e profumo, è possibile impiegare una stecca di cannella nella realizzazione dello sciroppo per poi spezzettarla e metterla nei vasetti assieme ai frutti tagliati.

Ti raccomando di rispettare le proporzioni tra gli ingredienti nel caso tu voglia preparare una maggior quantità di conserva di pesche allo sciroppo: se, per esempio, vuoi ottenerne 8 vasetti, usa 2 kg di pesche ( ce ne vogliono circa 500 g  per riempirne uno) e  adopera 800 g di zucchero e 2 l di acqua per fare lo sciroppo.

Esecuzione della ricetta: facile

Tempo occorrente:

Costo: basso

 

Ingredienti per 4 vasetti:

2 kg di pesche percoche ( o di Leonforte)

400 g di zucchero

2 limoni

1 l di acqua

Preparazione delle pesche sciroppate

Per prima cosa prepara lo sciroppo: metti in una pentola dai bordi alti lo zucchero e 1 l di acqua, porta ad ebollizione e fai cuocere per 2-3 minuti, mescolando di  continuo con il cucchiaio di legno fino a quando lo zucchero si sarà sciolto del tutto e lo sciroppo sarà diventato trasparente.

Poi toglilo da fuoco e lascia che si raffreddi.

Nel frattempo, sterilizza i vasetti, mettendoli in una pentola capiente, coprendoli d’acqua e facendoli bollire per 20 minuti dal momento dell’inizio dell’ebollizione.

Lava le pesche, asciugale, togli loro la pelle ed eventuali imperfezioni presenti sulle stesse.

Tagliale in due, elimina il nocciolo, mantieni intera la metà di ogni frutto e taglia l’altra in pezzi grossi.

Passa i pezzi di pesca nel succo di limone per evitarne la precoce ossidazione prima di metterli nei vasetti.

Disponi una delle mezze sfere ottenute sul fondo del barattolo di vetro sterile con la parte convessa rivolta verso l’alto.

Come invasare le pesche tagliate a pezzi

Poi riempi fino a circa 2 cm dal bordo il vasetto con altri pezzi di pesca, premendoli un po’ se è il caso e sempre con la parte piatta degli stessi rivolta verso il basso in modo che quelli piccoli riempiano gli spazi vuoti.

Quando lo sciroppo sarà diventato freddo del tutto, aggiungilo al vasetto fino a ricoprire completamente le pesche con lo stesso e fermandoti a 1 centimetro dal bordo.

Procedi in tale maniera nel colmare gli altri vasetti fino all’esaurimento degli ingredienti.

Se dovesse avanzarti dello sciroppo, non buttarlo via, ma conservalo in frigorifero o in freezer chiuso in un contenitore di vetro ed usalo all’occorrenza per inzuppare le torte.

Non chiudere subito i barattoli, ma aspetta una decina di minuti, scuotendoli di tanto in tanto affinché le bollicine di aria possano risalire in superficie, prima di mettere un pressello per conserve sopra alle pesche e chiuderli, ermeticamente ma senza stingere troppo, con tappi a vite nuovi e perfettamente puliti.

Sistema un canovaccio pulito sul fondo e sulle pareti di una pentola capiente e dai bordi alti e disponici sopra i vasetti contenenti le pesche sciroppate, dividendoli uno dall’altro con un altro canovaccio per evitare che possano urtarsi tra loro e rompersi durante la pastorizzazione.

Come sterilizzare le conserve col bollore

Poi versaci sopra dell’acqua fino a ricoprirli completamente; accendi il fuoco e fai bollire i vasetti per 30 minuti prima toglierli dall’acqua e sistemarli capovolti su una superficie piana ricoperta da un panno.

Copri i barattoli con un altro panno e, quando si saranno raffreddati del tutto, controlla  che sia effettivamente avvenuto il sottovuoto premendo al centro del tappo:  il sottovuoto sarà avvenuto nel modo corretto se non lo sentirai fare  click-clack .

Apponi sui vasetti l’etichetta con la data di produzione, riponili lontano da fonti di calore e al riparo della luce diretta in un luogo fresco e aspetta almeno 30 giorni prima di consumarne il contenuto.

Se il sottovuoto è avvenuto correttamente, puoi conservare le tue genuine e croccanti pesche sciroppate fatte in casa fino ad 1 anno, ma, una volta che ne hai aperto il vasetto, tienile in frigorifero e consumale entro 4-5 giorni.

Altre conserve fatte in casa:

Credito foto intestazione: jaimekop per Flickr.com

Credito foto pesche di Leonforte: LuAnn Hunt per Pixabay.com

Credito foto come invasare le pesche: Eileen Kane per Flickr.com

Credito foto sterilizzazione: Rhonda Fleming Hayes per Flickr.com

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