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Olio di iperico: come usarlo e prepararlo

Tempo permettendo, nei giorni attorno al 24 giugno, festa di San Giovanni e momento più propizio per la raccolta dei fiori gialli dell’Hipericum Perforatum secondo la tradizione popolare, andrò in campagna a prenderli per essiccarli e per fare l’olio di iperico, ottimo rimedio naturale ad uso esterno da sempre usato dalle nonne contro le infiammazioni cutanee e i piccoli disturbi della pelle e per rinforzare e rendere belli i capelli.

Pianta d'iperico fiorita in terreno incolto

Anche se è possibile raccogliere le infiorescenze dell’iperico, pianta chiamata comunemente anche “ Erba di San Giovanni ” e che cresce spontanea nei terreni incolti e lungo i bordi di sentieri e strade, durante tutto il periodo di fioritura compreso tra fine maggio e settembre inoltrato, io, se posso, le prelevo dai rami proprio durante il solstizio d’estate, apice del periodo balsamico in cui nelle stesse c’è la massima concentrazione di principi attivi.

Se vuoi sapere perché utilizzare l’olio di iperico e come farlo, prenditi qualche minuto per leggere questo post in cui ti spiego quali sono i benefici derivanti dal suo uso topico e come prepararlo in casa facilmente senza doverlo andare a comprare a caro prezzo in erboristeria.

Infatti l’olio d’iperico ha un costo variabile da 7 € a 40 € per 100 ml e non mi pare proprio il caso di spendere inutilmente questi soldi quando lo si può fare a un costo esiguo.

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Cosa è l’olio di iperico e suoi usi

La soluzione oleosa curativa ad uso esclusivamente esterno, da non confondere con l’olio essenziale da impiegare anche internamente e ricavato per distillazione in corrente di vapore dalle infiorescenze della stessa pianta, è in realtà un estratto lipofilo ottenuto mediante macerazione dei fiori in un olio vegetale spremuto a freddo e per tale ragione sarebbe più corretto usare il termine “ oleolito di iperico ”, anche se viene comunemente chiamato olio.

Dato che è ricco di sostanze dermorestitutive, eudermiche e benefiche per la pelle, come l’iperforina, l’ ipericina e l’amentoflavone, l’iperico viene impiegato in ambito fitoterapico e dalle aziende produttrici di cosmetici nella realizzazione di prodotti cicatrizzanti, antisettici emollienti, lenitivi, antiaging e contro le smagliature.

L’ oleolito, ottenuto dalle sommità fiorite della pianta appartenente alla famiglia delle Hypericaceae e che contiene gli stessi principi presenti nelle stesse e nell’olio che si usa per realizzarlo, viene da sempre impiegato per attenuare rughe, macchie della pelle e alterazioni atrofiche cutanee e per curare:

  • piccole ferite
  • scottature
  • contusioni
  • eritemi solari
  • psoriasi

L’unguento a base d’iperico e olio vegetale, assai efficace pure contro le punture d’insetti, nel trattamento della couperose, delle infiammazioni causate dal contatto con meduse e piante urticanti, delle pelli secche e arrossate e nell’ostacolare l’invecchiamento della pelle per la sua azione riparatrice e stimolante della rigenerazione cellulare, viene anche utilizzato anche in applicazioni locali e massaggi terapeutici per combattere sciatica, artrite, reumatismi e per alleviare i dolori muscolari e quelli causati da tali patologie.

Questo “olio rosso ”, assai efficace nell’ammorbidire le “ pellicine  ” delle unghie e che, applicato come impacco prima dello shampoo su cuoio capelluto e chioma, rende i capelli setosi e ed è in grado di stimolarne la crescita,  costituisce anche  un ottimo rimedio per attenuare il prurito causato dalle dermatiti atopiche e di natura allergica tipiche degli animali domestici e assai frequenti nei cani.

L’uso esterno dell’olio di iperico è solitamente ben tollerato da ogni tipo di pelle e non ci sono controindicazioni al suo uso a meno che non si manifestino reazioni allergiche a qualsiasi dei suoi componenti (in tale evenienza è bene sospenderne immediatamente l’utilizzo).

Tuttavia non va usato sulla pelle tatuata e prima di esporsi al sole o a lampade abbronzanti, perché ha effetto fotosensibilizzante.

Se non è stagione di fioritura o non hai voglia o tempo di prepararlo ma vuoi lo stesso averlo sempre a portata di mano per servirtene all’occorrenza, puoi acquistare l’olio d’iperico nelle erboristerie, nelle farmacie specializzate in prodotti fitoterapici e sul web.

In  tal caso, il mio consiglio è quello di scegliere un oleolito puro prodotto in Italia nel rispetto delle normative vigenti da aziende serie, come questo e quest’altro utilizzati abitualmente da mia sorella nella beauty routine e sui suoi bambini, in modo di avere la certezza che sia efficace e di sicuro uso.

Come fare l’olio di iperico in casa

Nella preparazione del benefico macerato c’è chi usa le infiorescenze e le parti aeree fresche della pianta lavate e asciugate e chi adopera solo i fiorellini e i boccioli dell’iperico fatti seccare senza sciacquarli prima con l’acqua.

Io, dopo aver provato entrambe procedure, adesso seguo unicamente la seconda (peraltro consigliatami dal mio insegnante di erboristeria altoatesino già 20 anni fa) perché ho verificato che è quella che mi permette di ottenere i risultati migliori e di evitare il rischio che i residui d’acqua rimasti nelle corolle facciano ammuffire il preparato.

Fiori e boccioli d'iperico tenuti tra le dita

In ogni caso, bisogna usare un olio vegetale (il più adatto è l’olio EVO, ma vanno bene bene anche quelli di mandorle, di mais, di girasole o di riso) che sia stato spremuto a freddo e raccogliere i fiori dell’iperico in un luogo dove non passano le automobili, nel momento della loro massima fioritura e quando sono asciutti dalla rugiada.

Poiché è bene conservare l’olio di iperico per non più di 12 mesi, dato che, come quello EVO, poi perde man mano i suoi principi attivi anche se può durare fino a 2 anni o fino a quando diventa rancido, le dosi indicate sotto sono quelle che impiego io per preparare quello che adopero in 1 anno.

Se ne vuoi fare di più, l’importante è rispettare la proporzione 1:5 tra droga e solvente oleoso (ad esempio, per 80 g di infiorescenze dovrai usare 400 g di olio) e assicurarti che i fiori siano completamente immersi nel grasso vegetale liquido.

Occorrente:

40 g di fiori d’iperico

100 g di olio extravergine di oliva spremuto a freddo (o di altro olio vegetale lavorato a freddo)

1 pennellino a setole morbide

1 vassoio

carta da cucina

carta stagnola

1 barattoli di vetro a chiusura ermetica

1 vaso di vetro scuro sterile con il suo tappo

1 colino

1 garza pulita

Procedimento

Spolvera con un pennellino a setole morbide i fiori e i boccioli dell’iperico con delicatezza e poi disponili, senza ammassarli e lasciando dello spazio tra di loro in modo che l’aria possa circolare su un vassoio ricoperto con carta da cucina e lasciali essiccare per 1 giorno in un luogo privo di umidità, areato e lontano dalla luce diretta dei raggi solari.

Trascorso questo tempo, metti le infiorescenze in un contenitore di vetro ben pulito e asciutto senza riempirlo del tutto, pressale un po’ con le dita e ricoprile completamente con l’olio EVO.

Poi chiudi ermeticamente il barattolo con il suo tappo, fascialo con la carta stagnola, in modo che l’olio non venga esposto direttamente ai raggi solari che potrebbero farlo degradare e irrancidire, e sistemalo all’aperto.

Lascia macerare i fiori d’iperico nel grasso vegetale per 1 mese, scuotendo il baratolo ogni giorno, capovolgendolo di tanto in tanto e ritirandolo in casa nelle ore più calde se il clima fosse torrido.

Quando saranno trascorsi 30 giorni e l’oleolito ormai “ maturato ” avrà assunto un colore rosso intenso,  filtralo prima con il colino sistemato su una ciotola, pressando i fiori “ esausti ” in modo che rilascino più olio possibile, e poi filtralo di nuovo, servendoti di un passino chinoise o di una garza a trama fitta, per eliminare eventuali impurità rimaste nel liquido.

Versa l’oleolito di iperico ottenuto nel vaso di vetro scuro sterile, aggiungi, se vuoi profumarlo, qualche goccia di olio di lavanda, chiudilo ermeticamente, apponi sul contenitore un’etichetta con sopra scritto il contenuto e la data di preparazione e conservalo in un luogo fresco e asciutto per non più di 1 anno.


 Credito foto intestazione: FinjaM per Pixabay.com

Credito foto pianta dell’iperico: Harry Rose per Flickr.com

Credito foto: fiori e boccioli d’iperico: Harry Rose per Flickr.com

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2 Commenti

  1. Ciao Francy ho appena letto il tuo post https://www.trucchidicasa.com/dove-vendere-i-libri-usati/ e devo assolutamente farti i miei complimenti sia per come hai sviscerato il tema che per la frase che ha colpito me e molti dei tuoi follower: la dignità del libro!
    adesso mi sono messa a leggere anche gli altri post e devo rinnovarti i miei complimenti…anche questo è un post fantastico: pratico, esaustivo e si sente che sei davvero pratica del tema…sono così stufa dei post fatti solo per pubblicare un post con contenuti superficiali o peggio copia e incolla. ti ho salvato e quando ho tempo ti leggerò…se non troverò post nuovi andrò a ritroso 🙂

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