HomeIn CucinaPentole e PadelleManutenzione della batteria di cucina

Manutenzione della batteria di cucina

Oggi voglio darvi le indicazioni per pulire i componenti della batteria da cucina e come farne la manutenzione nei modi corretti in modo di farli durare perfettamente funzionali il più a lungo possibile.

A chi non è capitato di affezionarsi a una pentola, a una padella o a un tegamino?

Chi di noi non ha mai pensato che il cibo cucinato in una particolare casseruola favorita non abbia un sapore speciale e del tutto particolare rispetto a quello cucinato in un altro tegame?

Io, ad esempio, ho un vecchissimo tegamino in alluminio (purtroppo ormai ridotto a minimi termini, che non mi decido a buttare via, visto che le uova alla tegama  (termine che usava D’Annunzio per indicare le uova al tegamino) cotte nello stesso sono davvero insuperabili.

Ebbene, se vogliamo che i nostri cari aiutanti di cucina durino il più a lungo possibile e  non ci piace proprio l’idea di spendere soldi nel dover comprare le pentole spesso, dobbiamo averne cura e fare una corretta pulizia e manutenzione di pentole e padelle, facendo attenzione al tipo di materiale di cui sono fatte.

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Come fare l’idonea pulizia e manutenzione delle pentole e padelle di cucina

Cominciamo col dire che quasi tutti i tipi di pentole non dovrebbero essere messi in lavastoviglie.

Laviamo sempre il pentolame con detersivi non troppo aggressivi ed inquinanti, preferendo detergenti per piatti fai da te e sostanze naturali  come aceto, polvere di pietra pomice, bicarbonato e, nel caso che sia poco sporco, con l’acqua di cottura della pasta calda o riscaldata.

Laviamo entro poco tempo dall’uso e, se le parti interne delle pentole hanno bisogno di stare in ammollo perché presentano incrostazioni, eliminiamo prima di questo trattamento tutto il grasso presente e laviamo accuratamente esterno e manici.

Assicuriamoci che pentole e padelle siano perfettamente pulite prima di riporle: oltre ad evitare la presenza e proliferazione di germi e batteri ci risparmieremo il tempo e la fatica della periodica pulizia a fondo e, credetemi, ….non è poco, visto che già la pulizia a fondo della cucina a me fa tremare i polsi letteralmente. 🙂

Puliamo l‘esterno  e il fondo dopo ogni uso, evitando di rimandare al domani quello che possiamo fare oggi con minor fatica. 🙂

Se proprio si vuole lavare le pentole in lavastoviglie, occorre verificare la possibilità di farlo sulle istruzioni rilasciate dalla casa produttrice al momento dell’acquisto ( ad esempio: nelle avvertenze dei produttori seri di pentole in alluminio, che si ossidano e anneriscono se vengono messe in lavapiatti, è quasi sempre specificato che questo tipo di lavaggio non è adatto al materiale in questione ).

Verifichiamo che il pentolame sia del tutto asciutto  prima di metterlo via, come si deve fare con la moka del caffè, tendente ad assorbire l’odore di umido.

Io, per assicurarmene, adotto il solito ma sempre valido trucco della nonna: sistemo per qualche ora lo strumento di cottura sui fornelli ancora caldi ma non accesi o accanto ai caloriferi nella stagione invernale o, durante l’estate, direttamente al sole.

Periodicamente, per un’ottimale pulizia e manutenzione di pentole e padelle è bene immergere la batteria di cucina per 15 minuti in una soluzione di acqua tiepida, 1 cucchiaino di bicarbonato di sodio e 1 cucchiaino di succo di limone; poi si sciacqua, si asciuga con cura e si ripone.

Eventuali depositi o segni di calcare si eliminano con una miscela formata da 9 parti di acqua e 1 di aceto di vino bianco.

Un trucco di casa mia per far tornare a brillare le pentole di acciaio? Cuocere per 10 minuti acqua e pezzi di rabarbaro fresco.

Se volete che l’esterno torni come nuovo, mettete la pentola ” a bagnomaria ” in una più grande contenente sempre il rabarbaro e l’acqua in ebollizione.

Per eliminare gli inevitabili aloni scuri è possibile strofinare le parti annerite con una spugnetta non abrasiva imbevuta di aceto bianco caldo.

Casseruole, teglie e padelle antiaderenti nuove vanno lavate, asciugate e unte internamente prima di farne uso.

Non si devono usare utensili appuntiti o metallici sul materiale antiaderente, ma solo cucchiai di legno e le apposite spatole in materiale gommoso.

Allo stesso modo si devono evitare le spugnette ruvide, detergenti troppo aggressivi e la paglietta.

Al primo uso delle pentole in rame stagnato si consiglia di fare bollire della semplice acqua.

Allo stesso modo delle superfici antiaderenti, evitiamo spugnette abrasive, pagliette, utensili appuntiti per non rovinare la stagnatura.

Per fare in modo che la stagnatura duri più a lungo: evitiamo di mettere la pentola sul fuoco se non è presente uno strato di olio o burro ed evitiamo di lavarla in lavastoviglie.

Bisogna sospendere immediatamente l’uso se c’è comparsa di rame sulla superficie stagnata e portare  la pentola presso un centro specializzato per farla riparare.

La pulizia del rame esterno si può fare usando prodotti appositi o con un miscuglio di sale fino ed aceto; poi si sciacqua bene e si lava normalmente.

Controlliamo sempre le valvole della pentola a pressione che devono essere perfettamente funzionanti.

La valvola di esercizio va pulita accuratamente dopo ogni lavaggio, aiutandoci con un vecchio spazzolino da denti imbevuto di aceto: per assicurarci che non siano rimasti residui di sporco Pentola a Pressione
si deve poter soffiare nel forellino liberamente.

Bisogna anche verificare dopo ogni lavaggio che il tappo di gomma della valvola di sicurezza possa venire espulso senza ostacoli.

Il coperchio della pentola a pressione e la sua guarnizione in gomma non devono essere mai lavati in lavastoviglie, ma a mano e in acqua non troppo calda evitando l’uso di detersivi aggressivi.

Per fare in modo che la guarnizione duri di più è possibile ungerla con grasso da cucina una volta al mese.

La pentola a pressione va riposta senza il coperchio per non pregiudicarne la tenuta.

I produttori di questo tipo di pentole consigliano di sostituire la guarnizione ogni 400 ore di uso: la sicurezza è fondamentale in cucina ed è bene seguire questo suggerimento.

Le padelle di ferro non dovrebbero mai essere lavate in lavastoviglie e con l’acqua, ma bisogna pulirle seguendo questo procedimento.

Le pentole in ghisa hanno bisogno di un trattamento laborioso, ma utilissimo affinché durino a lungo: la “stagionatura” da effettuarsi precedentemente al primo utilizzo e una volta all’anno.

Si lava la pentola in acqua calda, la si asciuga perfettamente, la si mette in forno qualche minuto per eliminare l’umidità residua; poi la si estrae dal forno e si alza la temperatura di quest’ultimo a 120 gradi; si unge la pentola con olio o strutto, compresi il coperchio e i bordi; si rimette la pentola in forno a fuoco basso e la si lascia “cuocere per 3 ore circa, in modo che il grasso penetri bene nella ghisa, si lascia poi raffreddare del tutto e si passa la carta da cucina su tutta la superficie.

Questo procedimento va seguito 3 volte: l’avevo scritto che è laborioso ma  ne vale la pena se vogliamo preservare il buon funzionamento e l’antiaderenza della nostra pentola ed evitare la comparsa di ruggine.

Inoltre, bisogna assicurarsi che le pentole di ghisa si siano raffreddate prima di lavarle.

Se dobbiamo impilare la batteria di cucina in modo che occupi meno spazio, facciamo in modo che i vari pezzi non siano direttamente a contatto, mettendo tra una pentola e l’altra un foglio di carta da cucina in modo di evitare eventuali segni vari: questo suggerimento vale particolarmente per le padelle antiaderenti, il cui interno deve essere integro e privo di graffi per non provocare danni alla salute.

Riponiamo a “portata di mano” i pezzi della batteria di cucina che siamo soliti usare frequentemente e leviamo la polvere da quelli meno usati di tanto in tanto.

Mettiamo le pentole più pesanti ai piani bassi, in modo di non affaticarci quando dobbiamo prenderle.

L’ideale sarebbe poter disporre di un ripiano in prossimità dei fornelli in modo di non perdere tempo.

I coperchi si possono tenere in ordine nell’apposito porta coperchi appeso al muro o si possono anche riporre nell’anta interna di un armadio della cucina, fissando una normale barra portasciugamani per tenerli fermi.

Io adopero anche uno scolapiatti  che tengo in un ripiano sotto il lavabo di cucina.

Credit photo: Lars Plougmann for Flickr.com

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11 Commenti

  1. That is a very good tip particularly to those new to the blogosphere.
    Brief but very precise info… Appreciate your sharing this one.
    A must read article!

  2. Ciao Franci… Il tuo blog e’ molto carino, ci sono mille idee e poi notavo che hao i fuochi ad induzione come i miei. Ma vivi in Italia ? Grazie per aver postato la ricetta delle polpettine di pesce, mi piacciono molto ma soprattutto a mio marito che e’ vegetariano !

    Have a nice day
    Silvia

  3. Cara Franca , dopo aver ricevuto la tua visita sono passata a trovarti . E ho trovato questo posto bellissimo e originale con tutti questi trucchetti per la casa , ottime ricette , curiosità come l’idea di usare il rabarbaro per far tornare a brillare le pentole in acciaio !!! Complimenti davvero….anch’io ti ho inserita fra i preferiti !!!!! A presto.

  4. Grazie Carla. 🙂 Anche io torno a trovarti…oggi stesso, visto che ci sono due post che voglio rivedere.Complimenti!

  5. Ciao Franci! Ho seguito il tuo link nel mio blog e ho scoperto questa meravigliosa risorsa per la casa!!! Sono davvero contenta di averti visitata, tornerò presto a curiosare, che molte di queste dritte non le conoscevo!! ^_^

  6. Il rabarbaro per la pulizia delle pentole? Mai sentito! Che bello scoprire sempre trucchi nuovi e utilissimi qui da te, cara Franci 🙂
    Se tu non ci fossi…bisognerebbe inventarti!
    Buona settimana.

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