Il Fiadone è un prodotto da forno tipico dell’Abruzzo e si consuma prevalentemente a Pasqua, ma…..è buonissimo tutto l’anno!
Il “vero Fiadone” è simile a un grosso raviolo ripieno (che può essere dolce o salato) cotto al forno e il suo nome deriva dal fatto che veniva fatto un taglio sulla superficie esterna della pasta, affinché potesse prendere “fiato”.
Questa preparazione non è da confondere col cialdone, lo “sciatun“, tipico del Molise.
In questa occasione scrivo la ricetta che seguo io, rivista rispetto all’originale, ma di più facile realizzazione e simile a quelle delle crostate salate.
Il formaggio più adatto per questo piatto è il Rigatino, prodotto caseario dell’Emilia Romagna, a base di latte vaccino e di pecora, ma, dato che non è di facilissima reperibilità ( anche se io lo trovo da Carrefour), il mio consiglio è quello di affidarvi ai vostri gusti, tenendo presente che il formaggio deve essere semi fresco, in parti uguali di latte ovino e vaccino.
Il Fiadone può essere anche dolce, ma, dato che io non amo particolarmente i dolci a base di formaggio, non ho mai provato a farlo.
Le dosi sono quelle per una torta per 6 persone:
17 uova;
4 bustine e 1/2 di lievito secco;
800 grammi di farina;
1 bicchiere e 1/2 di latte;
1 bicchiere e 1/2 di olio extravergine di oliva;
600 grammi di pecorino semi fresco e 600 grammi di formaggio di vacca semi fresco;
noce moscata, pepe e sale q.b.
Preparazione del Fiadone salato
Disponiamo la farina “a fontana” e rompiamo nel centro 3 uova, aggiungendo anche l’olio, il sale e il pepe.
Sciogliamo una bustina e 1/2 nel latte (che non deve essere freddo, ma a temperatura ambiente) e aggiungiamoli agli altri ingredienti.
Lavoriamo bene il tutto fino a quando l’impasto risulterà elastico e omogeneo.
Lasciamo riposare 5 minuti e foderiamo con l’impasto una teglia precedentemente imburrata (per fare in modo che non attacchi,lasciando fuoriuscire i bordi di pasta e tenendo da parte un po’ dell’impasto.
Preparazione del ripieno
Sbattiamo bene le uova, grattugiamo i formaggi e aggiungiamoli, uniamo 3 bustine di lievito e sbattiamo ancora, per fare in modo che la polvere lievitante si sciolga del tutto.
Poi mettiamo il composto in una ciotola capiente, saliamo, pepiamo, aggiungiamo un pizzico di noce moscata grattugiata e mescoliamo con un cucchiaio di legno, fino a ottenere un composto soffice ed omogeneo.
Poniamo quindi il ripieno del Fiadone salato nella teglia foderata precedentemente, chiudiamo i bordi della pasta e, con quella che avevamo tenuto a parte, formiamo delle strisce (come quelle delle crostate, mettiamole a griglia sulla superficie del ripieno e spennelliamole con il rosso dell’uovo rimasto.
Non buttiamo via l’albume, che si può recuperare ed anche congelare: la chiara d’uovo può esserci utile in molte preparazioni di cucina.
Mettiamo la teglia nel forno già caldo, cuociamo a 180 gradi per circa 1 ora e poi lasciamo riposare il nostro fiadone salato per 5 minuti prima di servirlo in tavola
Credit photo: Fugzu for Flickr.com