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Pasta con ricci di mare

La pasta coi ricci è, senza ombra di dubbio, il mio piatto preferito: la faccio raramente, ma quando la preparo…..è come portare il mare in tavola!

Il condimento, infatti, esalta il profumo di mare, facendone una preparazione marinara elegante e delicata, ma dal sapore deciso, dato dalla polpa di ricci di varietà femmina.

Si tratta di una varietà di questi animali invertebrati ( che non sono  molluschi e neppure pesci ) e non di una distinzione sessuale, come molti erroneamente credono: solo la varietà femmina, dagli aculei di colore bruno,  sviluppa le gonadi grosse e prelibate che si impiegano nella preparazione  della pasta ai ricci di mare

Consiglio di adoperare ricci freschissimi, reperibili spesso nelle pescherie più fornite e di cucinare questo succulento piatto in inverno e in primavera, quando gli invertebrati marini della specie Paracentrotus lividus  sono pieni di uova, e non in estate, stagione in cui hanno pochissima polpa interna.

In alcune località del Sud Italia esistono negozi locali di prodotti ittici che vendono spesso la polpa di ricci fresca in barattolini, già preparata per i ristoranti che hanno nei loro menù la pasta ai ricci di mare.

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Se avete la fortuna di trovarla già pronta, vi risparmierete la fatica di doverla estrarre dai gusci, ma adoperatela subito per preparare il condimento e non conservatela in frigorifero per più di 24 ore, in modo di evitare il rischio di intossicazioni.

In mancanza di polpa fresca, è possibile anche usare le uova di riccio in scatola d’importazione, ma…..non è certo la stessa cosa.  😉

Potete utilizzare vari formati di pasta: gli spaghetti e le linguine sono, a mio avviso, quelli più adatti alla preparazione, ma, se amate la pasta corta, vi consiglio di utilizzare i paccheri o, se riuscite a procurarveli, i malloredus, tipici gnocchetti sardi, a forma di conchiglie rigate e fatti con farina di semola, che si abbinano perfettamente al sapore dei ricci di mare, anche se la ricetta che propongo oggi è siciliana.

Sconsiglio di impiegare la pasta all’uovo che ne coprirebbe l’aroma.

La polpa fresca deve essere aggiunta fuori dal fuoco per conservare l’aroma di mare al massimo, anche se in alcune ricette siciliane di pasta con i ricci viene indicato di aggiungerne 1 cucchiaio quando si fa imbiondire l’aglio nell’olio e di sfumare poi con vino bianco.

In ogni caso, la quantità maggiore di uova di riccio deve essere impiegata dopo aver levato la padella dalla fiamma.

Se non amate il gusto piccante del peperoncino, potete sostituirlo con pepe in polvere.

Volendo ottenere una pasta coi ricci di mare rossa e non in bianco,  potete aggiungere un po’ di salsa di pomodoro quando fate saltare la pasta con l’aglio, prima di aggiungere la polpa dei ricci di mare fuori dal fuoco.

Difficoltà: facile
Tempo di preparazione: 30 minuti
Calorie: 410 a porzione

Ingredienti:

350 grammi di pasta di grano duro ( preferibilmente spaghetti);

40 ricci di mare;

4-5 cucchiai di olio extravergine di oliva;

1 spicchio di aglio;

prezzemolo q.b;

sale q.b;

peperoncino ( facoltativo ) q.b.

Preparazione degli spaghetti ai ricci di mare

Proteggendovi le mani coi guanti (io uso quelli spessi da giardinaggio), lavate i ricci ( possibilmente in acqua marina ), apriteli con una forbice, estraete la polpa rossa interna con molta delicatezza, per evitare che le uova si rompano, e mettetela in una ciotola a parte ( nel video in basso potete vedere come si aprono e si puliscono i ricci).

Lavate, asciugate le foglie di prezzemolo e fatene un trito.

Mettete sul fuoco una pentola capiente con abbondante acqua salata e, appena questa avrà raggiunto il punto di bollore, tuffateci dentro la pasta, che scolerete quando sarà molto al dente.

Scaldate l’olio con poco prezzemolo e lo spicchio d’aglio vestito (non sbucciatelo) in una padella di ferro capiente e, appena questo sarà dorato, aggiungete gli spaghetti scolati e fare insaporire brevemente, mescolando col cucchiaio di legno.

Togliete dal fuoco, eliminate l’aglio e unite la polpa di riccio.

Mescolate il tutto con delicatezza, insaporite a piacere col peperoncino e, solo al momento di servire la pasta coi ricci e non prima, spolveratela col prezzemolo fresco tritato e portatela subito in tavola per poter godere al massimo del sapore sublime del piatto e dell’intenso l’aroma di mare sprigionato dalla stesso.

 

Credit photo: Flickr.com by miss_yasmina

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4 Commenti

  1. Il dondolo-dondoli sono conosciuti anche come tartufi di mare – qui hai un link ma non è facile trovarli
    https://www.wikiwand.com/it/Venus_verrucosa

    vanno rigorosamente mangiati crudi e quindi devono essere freschissimi questo per me.
    Ad ogni modo si possono usare per pasta ai tartufi di mare come si fa con le vongole allo stesso modo e quindi anche soutè ecc. ma secondo me crudi non limone è il massimo non hanno quel sapore amaro classico delle cozze o simili ovviamente crudi.
    Buona serata

    • Grazie Edvige.Scoperto l’arcano: sono i prelibati tartufi di mare ( al sud li chiamano anche tartufoli) di cui io vado pazza.Pensa che su un’isola del sud io vado in pescheria, me li faccio aprire e li mangio…ovviamente senza limone. 🙂

  2. Ho avuto l’occasione e la fortuna 30 anni fa quando facevamo pesca subacquea di assaggiare nei mari pugliesi, calabresi (Ionio) e Tirreno cozze ricci, ecc. crudi anche le seppie e simili nonchè datteri. Non mi sono mai paciuti troppo amari per me li preferisco cotti salvo i ricci che proprio non mi piacciono in nessun modo. L’unico frutto di mare che mangio crudo quando sono sicura che è fresco sono i dondoli. sempre più rari.
    Buona giornata.

    • Ciao Edvige e grazie di essere passata.Cosa sono i dondoli?Ora faccio una ricerca, forse qui li chiamiamo in altro modo o non popolano il Tirreno.Un abbraccio!

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