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Come ottenere l’aceto ad uso domestico dagli scarti di frutta

Da quando una mia amica di Boston mi ha spiegato come ottenere l’aceto dagli scarti della frutta, preparato casalingo da utilizzare come ammorbidente e in diverse pulizie domestiche, lo faccio spesso a costo quasi zero e ormai lo uso abitualmente al posto di dispendiosi e nocivi prodotti chimici.

Impiegato comunemente in America e dagli ecologisti che se lo fanno da soli ma ancora poco conosciuto dalla maggioranza degli italiani, questo fermentato del tutto naturale e antispreco permette di riutilizzare non solo le bucce e i torsoli, ma anche la polpa della frutta troppo matura invece di doverli riciclare nel compost o buttare nel rifiuti.

Ovviamente occorre eliminare i noccioli e le parti rovinate o ammuffite nel caso che lo si voglia preparare con frutti caduti dall’albero o ammaccati.

Come pulire il piano del lavello in acciaio

La preparazione, molto simile a quella dell’aceto di mele ad uso alimentare fatto in casa, è davvero semplice e il prodotto ottenuto può essere usato nel bucato, per detergere lavelli, lavandini, rubinetteria e water e come disincrostante del calcare.

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Lo si può usare anche per mandare via i cattivi odori dalle spugne che si adoperano per lavare i piatti, ma poi bisogna sciacquarle bene per eliminare del tutto lo zucchero ed eventuali pesticidi impiegati nella coltivazione della frutta presenti nel liquido.

Questo aceto fai da te ad uso non alimentare e  dal colore variabile a seconda della frutta impiegata, non va, però, utilizzato per pulire pavimenti, vetri ed altre superfici da non risciacquare, perché, contenendo zucchero, potrebbe farli diventare appiccicosi.

Inoltre, essendo acido al pari di quello di vino, non deve essere impiegato sull’alluminio, perché lo renderebbe opaco e scuro.

Puoi utilizzare scarti di frutta dolce a piacere e anche qualcuno di quella acida (vedi  sotto la proporzione tra gli ingredienti), ma non le bucce di banana (che puoi riutilizzare diversamente) e dell’avocado.

Se adoperi scorze di agrumi trattati,  eliminane le parti più esterne per evitare che le sostanze chimiche presenti sulle stesse possano ostacolare il processo di fermentazione.

Per lo stesso motivo, ti faccio una raccomandazione importante: lava accuratamente la frutta per eliminare resti di pesticidi ed eventuali cere dalle bucce della stessa che andrai ad impiegare nella preparazione dell’ammorbidente-detergente.

Per velocizzare il processo fermentativo, puoi, volendo, aggiungere dell’aceto di mele crudo e non pastorizzato, ma vale la pena farlo solo se lo fai in casa, poiché che quello già pronto venduto nei negozi di alimentazione naturale è piuttosto caro ed è meglio aspettare qualche giorno in più che sprecare soldi inutilmente.

Se non vuoi perdere tempo nel lasciare declorare l’acqua del rubinetto, puoi usare al suo posto quella minerale naturale in bottiglia, ma, anche in questo caso a mio parere  il “ il gioco non vale la candela ”.

L’aceto ottenuto dalla frutta ha un’azione pulente leggermente più banda e presenta un odore meno pungente rispetto a quello di vino, ma, se desideri “ coprirlo ”, puoi aggiungere poche gocce di olio essenziale di limone dopo averlo filtrato.

Scarti di frutta mista in sacchetto di plastica

Dato che ti occorreranno almeno 600 g di scarti per ottenere 2 l del prodotto no waste e che non è certo usuale ottenerne una tale quantità in una sola volta a meno che non si usi la frutta per preparare una confettura, ti consiglio di fare come me, che li congelo man mano in uno o più sacchetti  nel freezer e li adopero quando ne ho a sufficienza.

Non ti preoccupare se l’aceto di scarti di frutta fai da te sarà torbido, poiché è normale che lo sia e la cosa non ne pregiudica affatto l’azione detergente, ma abbi l’accortezza di agitarlo prima dell’uso.

Occorrente per 2 litri di preparato pulente:

2 l di acqua del rubinetto

500 g di scarti di frutta dolce

buccia  o polpa di 1 limone

100 g di zucchero

4 cucchiai di aceto di mele crudo non pastorizzato (facoltativo)

Preparazione dell’aceto di scarti di frutta ad uso domestico

Per prima cosa, se non usi acqua in bottiglia, bisogna eliminare il cloro contenuto in quella del rubinetto che potrebbe ostacolare la fermentazione degli scarti di frutta.

Acqua bolle in pentola di acciaio

Per fare evaporare il gas volatile versala in una bacinella larga e lasciarla riposare  per 1 notte o, meglio ancora, per 24 ore, mentre, se vuoi velocizzare l’operazione, falla bollire per una ventina di minuti, usando in tal caso più acqua (una parte ne evaporerà assieme al cloro), e poi lasciala raffreddare.

Togli gli scarti di frutta dal freezer, mettili in una grossa ciotola, coprili con un canovaccio per evitare che vengano attaccati da moscerini ed altri insetti e, dopo averli lasciati scongelare a temperatura ambiente, tagliali a pezzi.

Versa l’acqua in un vaso di vetro dalla capienza di almeno 3l ben pulito ma non disinfettato (per non ostacolare la formazione dei lieviti), aggiungi lo zucchero e mescola fino a quando si sarà sciolto completamente.

Unisci gli scarti di frutta e, se vuoi, l’aceto di mele e mescola bene.

Poi non chiudere il contenitore con il suo coperchio, ma metti sull’imboccatura pezzo di stoffa pulito e fermalo con un elastico per permettere ai gas che si formeranno durante la fermentazione di fuoriuscire dal vaso.

Trasferisci il barattolo in un luogo asciutto e buio e lascia riposare il suo contenuto per 6 giorni, mescolandolo ogni 24 ore.

Schiuma e lieviti di fermentazione

Non  allarmarti se l’aceto in fieri diventerà via via più torbido e si formerà della schiuma e dei lieviti in superficie (se ve ne sono troppi, levane una parte), perché è normale che ciò avvenga in presenza di fermentazione.

Quando sarà trascorsa 1 settimana di macerazione (non lasciare passare più tempo), filtra il liquido al colino per eliminare la frutta e versalo momentaneamente in un altro contenitore pulito.

Lava il vaso precedentemente utilizzato, asciugalo bene, trasferiscici dentro l’aceto di frutta ottenuto, copri con del tessuto come hai fatto in precedenza e lascia riposare per ulteriori 15 giorni, mescolando il liquido in maturazione ogni 48 ore.

Trascorse le 2 settimane, filtra ancora l’aceto per le pulizie ottenuto in questo modo:

  • metti un imbuto sull’imboccatura una bottiglia da 2 l ;
  • sistema al suo interno un tovagliolo di cotone pulito e ripiegato in quattro;
  • versaci dentro l’aceto poco per volta con un mestolo.

Nel caso che il tovagliolo dovesse non filtrare più a causa dell’accumulo di residui di frutta sullo stesso, sciacqualo sotto al rubinetto, strizzalo bene e ripiegalo nuovamente in quattro prima di risistemarlo nell’imbuto e continuare il filtraggio.

In ogni caso, evita assolutamente di premere il tessuto per agevolare il fluire del liquido, poiché, se lo pressassi,rischieresti che alcuni rimasugli passino attraverso l’ordito e finiscano nel prodotto casalingo.

Una volta che avrai terminato il filtraggio, chiudi il contenitore col tappo e conserva l’aceto di scarti frutta fai da te  in un luogo fresco e asciutto e utilizzalo preferibilmente entro 4-5 mesi come ammorbidente per il bucato o nelle pulizie di casa.

Altri modi di non sprecare:

Credito foto intestazione: Kent Wang per Flickr.com

Credito foto pulizia del lavello: B&M Stores for Flickr.com

Credito foto scarti di frutta: Marco Verch su licenza Creative Commons

Credito foto bollire acqua: Jamie per Flickr.com

Credito foto schiuma di fermentazione: Quinn Dombrowski per Flickr.com

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