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Tarli del legno: come riconoscerli ed eliminarli efficacemente

I tarli possono costituire un serio pericolo per il legno e, dato che il mese scorso me li sono ritrovati in casa grazie a un tavolo antico infestato comprato incautamente a un mercatino di antiquariato, oggi vediamo insieme cosa sono i tarli del legno e come eliminarli nei modi più efficaci.

Se hai anche il minimo sospetto di avere tali sgraditi ospiti in casa, prenditi qualche minuto per leggere questa guida pratica, la cui consultazione ti aiuterà a capire se realmente è in atto una infestazione e come sbarazzarti dei tarli con i sistemi più idonei e senza sprecare soldi e tempo.

Cosa sono i tarli del legno e ciclo riproduttivo

I tarli del legno, spesso confusi erroneamente con le tarme dei tessuti (lepidotteri che attaccano i materiali tessili ed hanno l’aspetto di piccole farfalline) sono dei coleotteri degli ordini entomologici dei Cerambicidi, dei Lyctidi e degli Anobidi che traggono principalmente dalla cellulosa e da altri componenti del legname i nutrienti necessari alla loro crescita e riproduzione.

I tarli, sotto la cui denominazione generica sono comprese vari tipi di insetti xilofagi, “ mangiatori di legno ” (dal greco ξύλον  “ legno ” e φαγεῖν  “ mangiare ”) di forma cilindrica, provvisti di elitre (l’ala anteriore sclerificata tipica dei coleotteri e degli emitteri) marrone scuro e che presentano un rivestimento coriaceo simile a una corazza,raggiungono dimensioni differenti a seconda della specie di appartenenza.

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Immagine di tarlo capricorno delle travi Questi insetti, che possono diventare un vero e proprio incubo per chi se li ritrova tra le pareti d ella propria abitazione, sono diffusissimi nel mondo e quelli che più frequentemente infestano le case degli italiani sono i cosiddetti tarli dei mobili e i tarli delle travi o capricorni delle case: i primi sono lunghi appena 2-3 millimetri ed hanno un aspetto simile a quello dei maggiolini, mentre i secondi hanno antenne molto sviluppate e la loro lunghezza può anche arrivare a 2 centimetri.

Sebbene questi parassiti del legname abbiano una funzione utile in natura come quando, ad esempio, deteriorano un albero caduto in un bosco e ormai privo di vita, possono creare seri danni, oltre che a mobilio,  infissi e serramenti, battiscopa, rivestimenti e suppellettili, anche alle parti lignee strutturali di una abitazione come pavimenti e travi del tetto.

Il tarlo, che si ciba anche di vimini, bambù, compensato e a volte anche di carta, non è nocivo in se stesso per uomini ed animali.

Tuttavia può diventare pericoloso per la salute quando viene attaccato a sua volta da parassiti come gli acari del legno o acari dei tarli, conosciuti anche come scleroderma e pyemotes e che non hanno nulla a che fare con gli aracnidi della polvere, ed altri artropodi patogeni causando pomfi (simili a quelli provocati dalle punture della Cimex lectularius)  dermatiti, pruriti ed altre reazioni allergiche.

Ciclo vitale e habitat ideale dei tarli

Più che imparare a riconoscere i diversi tipi di xilofagi (quasi sempre non li si riesce proprio a vedere e, se per caso si riuscisse ad  “ avvistarli ”, sono talmente piccoli che sarebbe difficilissimo distinguerli tra di loro se non si è degli esperti o professionisti della disinfestazione), per combattere e prevenire questi agenti biologici infestanti è molto utile conoscerne il ciclo vitale e riproduttivo e sapere esattamente come si formano gli odiosi buchi che troviamo sul legno tarlato.

A differenza di quanto molti credono erroneamente, sono le larve, e non gli insetti adulti, le maggiori responsabili dei danni causati dai tarli (gli adulti creano gli antiestetici buchetti di sfarfallamento, ma non i ben più deleteri scavi interni).

Le larve nel loro lungo periodo di sviluppo (dal momento della schiusa delle uova a quello dello sfarfallamento dell’insetto adulto  possono passare alcuni mesi o anche qualche anno a seconda della specie) si nutrono delle fibre legnose, formando dei buchetti ovali dai quali generalmente si nota la fuoriuscita del cosiddetto rosume, segatura giallastra, formata da legno eroso ed escrementi di tali insetti, dalla consistenza fine e molto simile a quella del talco.

Mano a mano che una larva attacca il legname, scava un angusto tunnel all’interno dello stesso facendone il suo habitat e danneggiando la resistenza, la struttura e l’aspetto del manufatto infestato.

Alcune generazioni di larve “ all’opera ” formano all’interno del legno aggredito una vera e propria rete ramificata di gallerie del diametro di qualche millimetro (ma anche più ampie se si tratta di capricorni allo stato larvale) e, se non si prendono provvedimenti adeguati e a volte tempestivi, una infestazione protratta nel tempo può rovinare irreparabilmente i mobili e le strutture lignee di una abitazione.

Avvicinandosi alla maturità, le larve diventano pupe (crisalidi) e poi coleotteri adulti che, sfarfallando, praticano i fori da cui fuoriescono per raggiungere la superficie.

Fino al completamento del ciclo biologico da parte dei tarli, l’invasione non è riscontrabile all’esterno del legno, in quanto le larve ne lasciano intatto un sottile stato superficiale che nasconde alla vista la presenza delle gallerie interne da loro scavate.

Dopo lo sfarfallamento, che avviene solitamente tra aprile ed ottobre (ma alcune specie, come la Phentatrum huttoni, sfarfallano in tutti i periodi dell’anno) i tarli si accoppiano generalmente al di fuori del legname e le femmine depongono le uova (da 40 a 200 per individuo a seconda della famiglia di appartenenza) in piccole fessure o nei “fori di uscita” nel legno prima di finire il proprio ciclo vitale in 10-30 giorni.

Fusto di albero aggredito dai tarli

Di solito ogni buco corrisponde allo sfarfallamento di un singolo coleottero, ma più adulti della specie dei Cerambici, i temibili tarli delle travi, possono uscire da un singolo foro.

I tarli prediligono il buio, il caldo e l’umido e le condizioni climatiche a loro favorevoli dell’interno delle case e l’igroscopicità tipica del legno (oltre al fatto che se ne nutrono) rendono mobilio e travi interne l’ambiente ideale per questi insetti.

La temperatura più favorevole al loro sviluppo si aggira intorno ai 22°-24° (ma alcune larve riescono a vivere anche a temperature più basse) e muoiono per disidratazione quando il tasso di umidità atmosferica è inferiore al del 50%.

Infiltrazioni di umidità, presenza di vapore acqueo in locali chiusi e di infezioni fungine del legno favoriscono inevitabilmente l’insediamento dei tarli.

Ogni specie di tarli ha un determinato ciclo vitale, tuttavia il fatto che al giorno d’oggi le abitazioni sono termicamente confortevoli anche in inverno grazie al riscaldamento può accelerare la capacità riproduttiva degli stessi.

Conoscerne il ciclo riproduttivo e l’habitat ti sarà utile nel prevenirne l’infestazione e debellarla nei tempi e modi appropriati.

Come accorgersi della presenza dei tarli e perché intervenire in tempo

Fori nel legno di forma ellittica e circolare di varie dimensioni ( Lyctidi e Anobidi provocano piccole tarlature di circa 2 centimetri di diametro, mentre quelle causate dal capricorno arrivano ad avere un diametro anche di 5 centimetri) costituiscono il segno più evidente della presenza dei tarli, anche se c’è da dire che questo non significa necessariamente che ci sia una infestazione in atto dato che tali buchi potrebbero essere la conseguenza di una invasione precedente ormai passata o essere dovuti a difetti del materiale.

Infatti capita sovente che le infestazioni si risolvano da sole in modo naturale, come quando, ad esempio, alcuni tipi di tarli che attaccano i fusti di alberi tagliati di recente o caduti muoiono quando il legname perde l’umidità iniziale.

E’ il rinvenimento di solo rosume o di segatura e fori insieme ad indicare inequivocabilmente che i tarli sono in attività.

Legno scavato da tarli con vicino il rosume

La segatura fuoriuscita dalle cavità scavate da questi coleotteri sui piani del mobile o sotto allo stesso non sempre “ salta all’occhio ” in quanto speso la si elimina durante le pulizie di routine senza farci troppo caso ed è bene, allora, scuotere il legno tarlato per accertarsi se effettivamente da esso fuoriesce del rosume che può presentarsi come polverina sottile sparsa o compressa in piccolissimi cilindri.

Per identificare una infestazione in atto quando non si rinviene la segatura, alcuni suggeriscono di dipingere il legno con un colore acrilico dalla tonalità più scura di quella del manufatto per mettere in evidenza eventuali nuovi buchi, ma io trovo che in questo modo si rovina in ogni caso un arredo o un oggetto che può essere anche di una certa importanza.

Se i fori sono pochi, ti consiglio di mapparli, cerchiandoli o segnandoli con un gessetto facile da mandare via o con un altro prodotto ugualmente innocuo e asportabile.

In alternativa, puoi fotografare il legno tarlato e valutarne l’eventuale evoluzione man mano che il tempo passa.

In ogni caso, anche se non si è sicuri che ci sia una infestazione in atto, è sempre bene applicare i prodotti specifici che vedremo in seguito sul legno su cui si scoprono i segni dei tarli.

Se l’aggressione è in atto, in questo modo potrai contrastarla efficacemente e, se invece fosse ormai trascorsa, farai comunque una utilissima opera di disinfezione e prevenzione.

Non escludere la possibilità che un’infestazione sia in corso solo perché non senti il  “ rumore del tarlo ”,  dato che solo alcune specie emettono il tipico ticchettio ritmico (come i Cerambici e il cosiddetto Orologio della Morte), mentre la maggior parte di essi mangiano il legno e lo bucano in totale silenzio.

In ogni caso, se hai seri motivi per pensare che ci sia una infestazione in atto in casa tua, è bene non procrastinare e correre ai ripari in tempi ragionevoli per impedire che questa si estenda nei manufatti lignei aggrediti e negli altri dello stesso materiale ancora sani presenti nei locali dove vivi.

Infatti, al contrario di quanto alcuni ritengono in modo sbagliato, i tarli volano (non per niente si usa il termine “ sfarfallamento ”)  e le femmine dopo l’accoppiamento sono in grado di deporre ulteriori uova (dando così inizio a una nuova generazione) nelle travi dei soffitti e nel legno che trovano in loco.

L’intervento tempestivo è particolarmente necessario quando l’infestazione interessa travi, travetti e capriate del tetto e del soffitto, pavimenti e altri elementi strutturali per evitare danni anche ingenti in termini di sicurezza e di costi da poi dover affrontare inevitabilmente.

Inoltre tarli e infezioni fungine del legname sono strettamente correlati e capita spessissimo che il legno venga prima assalito dai tarli per poi subire l’attacco dei funghi agenti di carie.

Larva di insetto xilofago ingrandita al miscroscopioLe larve, infatti, in particolari situazioni ambientali sono portatrici delle spore o dei frammenti di micelio di funghi degradatori (come l’aggressivissima Serpula lacrimans) all’interno delle gallerie che scavano nel legno in opera e nei manufatti costruiti nello stesso.

L’ambiente protetto e la respirazione delle larve fanno in modo che i tunnel diventino l’habitat ideale per lo sviluppo di spore e miceli fungini che ricavano nutrimento dal legno stesso e dagli escrementi degli insetti.

Tali organismi producono particolari enzimi che decompongono la lignina, le cellulose e le emicellulose costituenti le cellule del legno, facendo loro perdere consistenza e deteriorandole (a volte anche irreversibilmente).

Inoltre le travi corrose e rese umide dai funghi lignivori attirano altri insetti nocivi per le orditure lignee (come, ad esempio, le formiche).

L’azione combinata dei due agenti xilofagi è dannosissima: “ prenderla sottogamba ” e non combatterla prontamente e nei modi più efficaci è un errore che potrebbe rivelarsi fatale per le orditure lignee.

Se nel caso di legno strutturale tarlato bisogna agire il prima possibile, ti consiglio in ogni caso di non indugiare troppo se si tratta di suppellettili e mobilio, specie se di valore.

Anche se a volte ci vogliono parecchi generazioni di tarli per danneggiare seriamente un mobile, se affronti la situazione in tempi brevi e non lasci passare degli anni, ti assicurerai di preservarne l’integrità il più possibile e spenderai meno soldi (o fatica se lo farai tu) nel restauro dei fori.

Sistemi più efficaci per la disinfestazione dei tarli del legno

Per prima cosa, seguendo le indicazioni del paragrafo precedente, assicurati che si tratti effettivamente di tarli del legno e non di tarme dei tessuti ( si fa confusione anche perché i tarli vengono spesso chiamati erroneamente “ tarme del legno ”) o di farfalline che aggrediscono le derrate alimentari, dato che la disinfestazione deve essere fatta in modi differenti a seconda del tipo di insetto.

Cerco sempre di evitare il più possibile l’uso di prodotti aggressivi in casa, ma, per onestà, devo premettere che quando è in atto una infestazione di tarli del legno i rimedi casalinghi servono ben poco, mentre gli antitarlo fatti in casa possono, invece, costituire una buona misura preventiva.

In questo caso l’uso di miscele di autoproduzione, come quella a base di olio essenziale di lavanda, aceto ed acqua, o di altre sostanze naturali da ” trucchi della nonna ” è sconsigliabile perché in 90 casi su 100 non riusciresti ad eliminare i tarli che rallenterebbero la loro attività solo in un primo momento per poi riprenderla  “ a pieno regime ”.

L‘unico sistema fai da te valido, secondo me, è mettere l’oggetto infestato (sempre che le dimensioni e il materiale in cui è costruito lo consentano), protetto in un sacchetto di plastica, nel freezer per 72 ore, dato che i tarli non sopravvivono al gelo.

Al momento attuale i tarli del legno possono essere eliminati efficacemente solo con prodotti chimici, sottovuoto, calore e onde elettromagnetiche.

Tutti i sistemi menzionati sono validi, ma la scelta di quello da adottare dipende dal caso specifico.

Ti dico subito che l’unico metodo in cui è spesso possibile il fai da te è quello che prevede l’uso di prodotti chimici.

In ogni caso occorre scegliere i più adatti e meno nocivi, prendere comunque delle precauzioni ed evitare assolutamente quelli applicabili mediante la fumigazione, assai tossica per uomini ed animali ed ormai vietata dalle Normative di Legge vigenti.

Se l’infestazione riguarda mobili e suppellettili antichi e di valore, il legno è molto danneggiato o i tarli hanno aggredito strutture importanti, sottovuoto, calore e microonde sono gli unici sistemi che in tutta coscienza mi sento di suggerirti.

Dato che tutti e 3 i trattamenti sono professionali e devono essere eseguiti da personale specializzato e competente, ti consiglio di rivolgerti a ditte disinfestatrici di provata esperienza che decideranno come intervenire al meglio nel tuo caso specifico.

Applicazione di prodotti antitarlo

Alcuni disinfestatori affermano che i prodotti specifici che contengono sostanze chimiche, oltre ad essere nocivi per la salute, non garantiscono la definitiva eliminazione degli insetti del legno.

Che moltissimi insetticidi di questo tipo siano velenosi e poco efficaci nell’eliminare nello stesso tempo larve, pupe e insetti adulti è vero, ma non posso trovarmi d’accordo con loro per il fatto che, su consiglio di Maurizio Boero, espertissimo proprietario di Picinnini, negozio storico genovese di articoli per il restauro, adopero ormai da decenni l‘Antitarlo Complet.

Grazie all’impiego di tale prodotto innocuo e inodore, ho finora risolto tutti i problemi di infestazioni del legno in cui mi sono imbattuta in questi anni (tranne nel caso di una statua antica di cui scriverò dopo).

L’antitarlo a base di Permetrina svolge anche un’azione fungicida e può essere applicato a pennello, a spruzzo, per iniezione e per immersione.

Io lo applico “ generosamente ” a pennello ( nei casi più critici lo ho anche fatto penetrare nei fori dei tarli con l’aiuto di una siringa) per 3-4 volte se c’è una infestazione in atto, aspettando 1 settimana tra una applicazione e la successiva.

E’ bene fasciare il legno trattato con della pellicola trasparente da cucina in seguito ad ogni applicazione e, dopo l’ultima, lasciare il manufatto chiuso nella stessa per qualche giorno per ottenere l’effetto “ camera a gas ” ed essere sicuri di avvelenare tutti i tarli insediati all’interno dello stesso in ciascuna fase della loro vita.

In ogni caso, se decidi di usare questo prodotto segui scrupolosamente le istruzioni d’uso riportate sulla confezione (se vuoi saperne di più, ho scritto un post specifico sul Complet con tutto quello che so sull’antitarlo-fungicida).

Anche se il presidio medico chirurgico è dichiarato innocuo, indossa per precauzione guanti di gomma e mascherina  mentre lo maneggi e, se ti è possibile, svolgi il lavoro all’aperto o in luoghi ben areati.

In passato ho adoperato contro i tarli altri prodotti chimici anche spray (la nebulizzazione è comunque meno efficace delle altre forme di applicazione), ma mi  procuravano pruriti e lacrimazione degli occhi e i risultati spesso lasciavano a desiderare e da quando ho scoperto il Complet ho smesso definitivamente di usarli.

Proprio per il fatto di non avere esperienza di altri prodotti specifici validi e poco tossici, mi limito a consigliarti questo che conosco e impiego sul legno e sugli infissi di casa in tale materiale anche come prevenzione 1 volta all’anno.

In ogni caso, prima di passare all’applicazione di qualsiasi insetticida, assicurati di  pulire accuratamente  il legno, eliminando la polvere in profondità ed altri eventuali residui o spore di muffa (io uso panni morbidi e pennelli di varie misure asciutti) e, se puoi, smonta la sezione tarlata per fare in modo che il manufatto possa impregnarsi bene del prodotto anche nei punti più nascosti e difficili da raggiungere come angoli e spigoli, luoghi d’insediamento preferiti degli insetti allo stato larvale.

Dopo le applicazioni e quando il legno è ben asciutto, puoi passare un impregnante fungicida e insetticida adatto se il legno è grezzo e non verniciato, laccato o lucidato con la gommalacca (se usi il Complet non ce n’è bisogno perché il prodotto svolge anche azione protettiva).

Una volta che anche l’impregnante si sarà completamente asciugato (a volte ci vogliono anche parecchi giorni), stucca i fori risanati con cera d’api colorata o con i bastoncini dello stessa tinta e tonalità del manufatto ammorbiditi con le dita ( puoi visionare qui quelli che uso io in kit di colori diversi provvisto anche di pennarelli per nascondere i graffi).

Cera d'api naturale e semisolida adatta per mobili in legnoInfine puoi applicare cera d’api naturale, coadiuvante nella lotta ai tarli e detestata dagli stessi, in pasta, liquida, mescolata con olio di oliva  o un altro prodotto idoneo e lucidare il manufatto con un panno morbido pulito e “ sugo di gomito ”.

Al pari dell’impregnante, la cera d’api  non è adatta a legno smaltato, laccato e verniciato a tampone e, anche se i restauratori professionisti usano ugualmente quella colorata sul legno trattato in questi modi, ti sconsiglio di provarci per evitare danni.

Su tutti i tipi di legno per i quali  l’applicazione di cera d’api può essere controproducente,  impiega al suo posto un prodotto idoneo che potrai farti indicare da un rivenditore specializzato in prodotti per la pulizia della casa.

Disinfestazione professionale del legno tarlato

Anche le ditte specializzate nella disinfestazione usano spesso prodotti chimici per debellare tarli del legno, termiti ed altri insetti xilofagi, ma la scienza ha fatto passi da gigante negli ultimi anni e al giorno d’oggi esistono anche validissime tecniche ecologiche e rispettose dell’ambiente in grado di eliminare del tutto e definitivamente  questi insetti dal materiale ligneo in cui si sono insediati.

In ogni caso, se l’infestazione è avanzata e riguarda strutture e arredi di particolare valore, ci si deve comunque rivolgere a operatori professionali sia per trattamenti antitarlo intensivi e risolutivi sia per il successivo risanamento e consolidamento del legno deteriorato.

Il mio consiglio  è quello di interpellare varie ditte della tua zona e valutare con i loro tecnici la possibilità di ricorrere all’impiego di sottovuoto, calore ed onde elettromagnetiche per risolvere il problema.

Tutti e 3 i trattamenti sono ormai collaudati e di grande efficacia e degli operatori del settore qualificati ed esperti saranno in grado, dopo aver fatto un sopralluogo e aver valutato ogni aspetto della specifica situazione, di proporti il piano di disinfestazione più adatto al tuo caso con l’impiego del procedimento maggiormente idoneo e il più possibile rispettoso della salute e dell’ecosistema.

Sopralluogo e preventivo sono solitamente gratuiti, ma è sempre meglio assicurarsi che non comportino costi prima di richiederli.

Ti suggerisco anche di farti fare 2 preventivi separati ( uno per l’intervento di disinfestazione e  un altro per le eventuali opere di risanamento)  nel caso occorresse procedere anche con la riparazione del danno.

Ti consiglio di fare in questo modo per esperienza, dato che non avevo richiesto il doppio preventivo una volta che ho dovuto chiedere l’intervento di un professionista per salvare una statua antica ( buona parte del legno interno era stato letteralmente divorato dai tarli e impossibile da risanare con il fai da te) con il risultato di non essere mai riuscita a capire quanto è stata la spesa per la disinfestazione e quanto quella del restauro vero e proprio.

Considerando che è anche possibile avvalersi di una ditta per la disinfestazione e di un’altra per le eventuali riparazioni che il caso richiedesse, penso che sia importante avere la possibilità di confrontare i costi dei differenti interventi di vari preventivi.

Verifica anche che i trattamenti siano coperti da garanzia per il cliente ed evita di ricorrere ad operatori improvvisati e di poca esperienza solo perché il loro intervento comporterebbe una spesa minore rispetto a quella che dovresti affrontare affidandoti a ditte competenti e conosciute.

I danni causati da una infestazione dei tarli del legno possono essere anche parecchio ingenti ed è bene assicurarti che un intervento professionale sia davvero risolutivo e che questi insetti nocivi vengano eliminati una volta per tutte dalla tua casa senza correre rischi per la salute.

Se vuoi scoprire come debellare altri sgraditi ospiti di case e giardini, dai un’occhiata anche a:

Credit photo Hylotrupes bajulus: Wikimedia.org by Siga
Credit photo rosume: Wikimedia. org by © Túrelio
Credit photo cera api: Beethic.com
Credit photo intestazione: Flickr.com by G Lowles Interiors

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