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Succo di uva fresco: come farlo e pro e contro dei diversi metodi di preparazione

Con il termine “ succo d’uva ” si comunemente due diverse bevande, ma è sbagliato, perché, pur essendo ambedue ottenute dallo stesso frutto e e naturali al 100%, si differenziano tra di loro in modo sostanziale, poiché quella di cui ti parlo in questo post va fatta a freddo e consumata il prima possibile, mentre nella preparazione dell’altra si cuoce il  il liquido ricavato dagli acini per permetterne la conservazione.

Fatta questa precisazione per evitare che tu possa confonderle tra di loro, ora ti spiego come fare in casa il succo d’uva fresco e quali sono i vantaggi e svantaggi delle diverse modalità di preparazione di questo alimento particolarmente benefico, che il mio nutrizionista definisce “ il vero succo d’uva“, in quanto, non essendo sottoposto a calore, conserva intatte le innumerevoli e preziose proprietà salutari del frutto.

Del resto, è unicamente il succo fresco appena fatto, che bisogna preparare autonomamente in casa e che non si può acquistare già pronto, ad essere impiegato nell’ampeloterapia, la nota ed efficace cura dell’uva, che si fa in autunno fin dai tempi dei Romani per disintossicarsi, rafforzare l’organismo e prevenire i disturbi tipici della stagione fredda e che consiste in una dieta a base del frutto allo stato solido o liquido protratta per più giorni in un contesto di completo relax.

Anche se è possibile reperire presso i negozi fisici e online specializzati in alimenti naturali succo d’uva  puro al 100%, biologico e privo di zuccheri aggiunti, che io stessa compro nei mesi in cui il frutto non è disponibile, si tratta comunque di una bevanda conservata e, pertanto, molto meno ricca di proprietà curative rispetto a quella fatta in casa e assunta al momento.

Scelta dell’uva adatta per ricavarne un ottimo succo

La cosa fondamentale per l’ottimale riuscita della bevanda, dal sapore eccellente e di facilissima esecuzione, è la scelta dell’uva adatta a fare il succo, che deve essere:

  • di buona qualità;
  • possibilmente di coltivazione biologica;
  • raccolta da poco;
  • matura al punto giusto (non deve essere troppo avanti e neppure eccessivamente indietro).

Per capire se un grappolo d’uva è fresco, osservalo bene al momento dell’acquisto:

  • i raspi devono essere verdi e sodi;
  • gli acini devono essere totalmente privi di ammaccature e inizi di muffe.

Se raspo e pedicelli (la parte legnosa del grappolo e le sue ramificazioni alle quali sono attaccati i chicchi) presentano una colorazione marroncina, sono appassiti e gli acini hanno dei segni o cominciano a marcire anche in piccolissime zone, vuol dire che quel grappolo è assolutamente da scartare, perché il suo aspetto indica inequivocabilmente che è stato raccolto da parecchio tempo e quando era ancora acerbo.

Nel caso ti ritrovassi a disporre di uva non matura al punto giusto (come, per esempio, quando la si riceve in regalo), conservala a temperatura ambiente in un portafrutta fino a quando sarò pronta per farne il succo.

In caso contrario, mettila in frigorifero, chiusa in un sacchetto di carta, e adoperala il prima possibile.

Tieni comunque presente che un grappolo maturo al punto giusto va impiegato per fare il succo entro 1 settimana al massimo dal momento dell’acquisto, perché il frutto perde man mano le sue proprietà da quando viene staccato dalla pianta.

Ti consiglio di impiegare l’uva italiana di stagione, maturata al sole e dai prezzi contenuti da fine luglio ad ottobre inoltrato, e di usare il meno possibile quella d’importazione reperibile in inverno, poiché è costosa ed insipida.

Il periodo di raccolta è comunque indicativo, dipendendo dalle condizioni atmosferiche stagionali ed anche dal tipo di uva.

L’uva Italia, ad esempio, protetta dal freddo nei vigneti con particolari pellicole di plastica, viene raccolta nel tardo autunno per essere poi messa in vendita a Natale.

Anche se le varietà più indicate per la cura dell’uva sono il Moscato d’Amburgo e quelle di colore rosso, blu, viola e nero, in quanto contengono una maggior concentrazione di resveratrolo, polifenoli, antocianine e di altri fitocomposti dall’azione altamente antiossidante, per la preparazione del succo puoi benissimo usare uva da tavola o da vino delle varietà che preferisci.

A tuo piacimento, puoi fare il succo di uva bianca, il succo di uva nera, il succo di uva fragola o quello di uva rossa nei modi indicati sotto, ma tieni presente che il dosaggio può cambiare a seconda della varietà impiegata.

Infatti, per ottenere un bicchiere di succo, potrebbe essere sufficiente solo una quindicina di acini di una determinata varietà, mentre di un’altra dovresti adoperarne un grappolo intero e, poiché la quantità di uva da adoperare dipende essenzialmente da quanto liquido è ricavabile da un frutto, non posso indicarti le dosi a priori.

Il colino cinese a forma conica è ideale per filtrare succhi di frutta senza sprechi

Se devi filtrare il succo a mano, utilizza possibilmente lo chinois, colino a imbuto particolarmente adatto a trattenere gli scarti e le fibre dei succhi naturali e a recuperare al contempo più liquido possibile dagli stessi.

Preparazione del succo d’uva fresco

Estratto a freddo di uva bianca appena fatto

Il succo fresco di uva nera, bianca o rossa si può fare in 4 diversi modi:

  1. a mano con lo schiacciapatate ( o con un pestello o il batticarne);
  2. con il frullatore;
  3. con la centrifuga;
  4. con l’estrattore a freddo.

Prima di passare alle diverse modalità di preparazione, ti spiego quali sono le differenze tra i succhi ottenuti con i differenti metodi.

Pro e contro di ogni procedimento per fare il succo d’uva

Pressando gli acini con lo schiacciapatate in modo lento, si ottiene un succo a freddo in grado di conservare intatti i principi nutritivi e le proprietà benefiche della polpa, ma non quelli contenuti nella buccia e nei semi e buona parte del prodotto va perduto negli scarti inevitabilmente.

Inoltre, il vecchio metodo impiegato dalle nonne con l’aiuto di pestello e mortaio e conosciuto fin dai tempi dei Greci e dei Romani, richiede tempo e impegno.

Acini d'uva messi nel pratico estrattore manuale per poi estrarne il succo facilmente

Per fare prima e preparare il succo d’uva con il metodo “ all’antica ” in modo più pratico, puoi servirti di un pressino manuale, come questo che ho io e col quale è possibile anche spremere manualmente melagrane ed altri frutti e ricavare il succo degli agrumi senza sporcare intorno.

Le lame del frullatore, invece, girano in automatico, permettendoti di semplificare di molto la prima parte della preparazione, ma inevitabilmente gli alimenti messi nel bicchiere si surriscaldano (anche se di poco) e perdono una parte delle loro proprietà.

Se si usa il frullatore, si dovrà poi passare il succo al colino comunque per eliminare le bucce e i semi e tale  passaggio farà perdere il tempo risparmiato prima.

Per riuscire a fare un frullato che sia liquido al punto giusto, occorre aggiungere dell’acqua o del ghiaccio e questo non permette di ottenere un succo puro al 100%.

Come nella preparazione manuale, molto succo viene perso per il fatto che, pressando le bucce, non si riesce a a recuperare tutto quello che è contenuto nella loro parte interna stesse, mentre una buona quantità di fibre (generalmente benefiche ma nocive per alcune persone) rimane nella bevanda.

Per eliminare le fibre, bisogna per forza usare la centrifuga o l’estrattore, apparecchi che consentono anche di ricavare più succo e ridurre gli scarti al minimo.

Ho già scritto a proposito della differenza tra un succo fatto con l’economica centrifuga ed uno preparato con l’estrattore e ti consiglio di leggere l’articolo per farti una chiara idea delle diversità tra i prodotti ottenuti da entrambi, ma ti dico subito che io preferisco usare l’estrattore per i seguenti motivi:

  • compiendo la coclea del piccolo elettrodomestico un numero di giri al minuto molto più basso rispetto alla centrifuga, l’estratto di uva non si surriscalda, non incorpora aria e mantiene intatte le proprietà.
  • Il liquido ricavato non tende ad essere schiumoso e a dividersi, come fa, invece, il centrifugato dopo qualche minuto, e consistenza e gusto sono nettamente migliori.
  • Essendo in grado di spremere i semi al contrario della centrifuga, l’estrattore a freddo permette di usufruire delle tante sostanze preziose per l’organismo presenti nei vinaccioli.

Inoltre, anche se in un centrifugato d’uva lo spreco è poco, con l’uso dell’estrattore a freddo si arriva ad ottenere fino a un 20-30% di succo in più.

Come fare il succo d’uva con i diversi procedimenti

Poiché l’uva macchia macchia, la prima cosa da fare è indossare il grembiule per evitare eventuali che eventuali schizzi finiscano sui vestiti.

Se l’uva è nera, è bene mettersi anche i guanti per non dover poi rimuovere dalle mani i segni colorati che i pigmenti contenuti nei frutti di tali varietà lasciano sulla pelle.

Bisogna, quindi, passare il grappolo sotto al rubinetto per eliminare polvere ed altre impurità prima di prelevare gli acini dal graspo, buttando via quelli che presentano parti rovinate e tenendo da parte solo quelli sani.

Fatto ciò, puoi servirti dello schiacciapatate, del frullatore, della centrifuga o dell’estrattore a freddo a seconda delle tue preferenze.

Se usi lo schiacciapatate, procedi in questo modo:

  • dividi a metà gli acini e, pochi alla volta pressali in una ciotola capiente.
  • Passa il liquido ricavato al colino sistemato su un contenitore che possa raccogliere la bibita e non buttare via i resti.
  • Strizza con le mani pulite gli scarti , filtra il succo fuoriuscito dagli stessi, aggiungilo alla bevanda e mescola bene.

Se adoperi il frullatore, fai così:

  • metti gli acini nel bicchiere dell’elettrodomestico;
  • aggiungi acqua fredda o cubetti di ghiaccio;
  • chiudi con il coperchio ermetico;
  •  frulla il tutto ad intermittenza;
  • filtra la bevanda;
  • versa il succo ottenuto in una caraffa o direttamente nei bicchieri.

Se preferisci impiegare la centrifuga o l’estrattore, procedi in questo modo uguale per entrambi:

  • inserisci gli acini lavati, pochi alla volta, nell’apparecchio, spingendoli all’interno dello stesso con la pressa in  dotazione, senza sforzare.per evitare intasamenti (se si fa forza, aumentano anche gli scarti).
  • Aziona l’apparecchio  e attendi che gli acini siano stati completamente spremuti prima di inserirne altri per evitare possibili blocchi.
  • Sia che tu faccia la centrifuga di uva sia che preferisca prepararne l’estratto a freddo, fai funzionare la macchina solo per il tempo necessario ad ottenere il succo e non oltre per evitare di surriscaldarla e sforzarne il motore.

Il succo di uva fresco, dissetante e dal delizioso sapore gradito anche dai tanti bambini che non amano la frutta, va consumato il prima possibile per poter usufruire appieno dei vantaggi che è in grado di apportare all’intero organismo.

Se proprio non riesci a berlo subito, lo puoi versare in bottiglie di vetro ben pulite e conservare in frigorifero per un massimo di 10 ore, ma, qualora potessi consumarlo in tal lasso di tempo, non esitare a buttarlo via per non rischiare di assumerlo quando è già andato a male.

In ogni caso, tieni presente che il gradevole e rinfrescante succo d’uva, che può essere allungato con acqua ma non dolcificato, va sorseggiato lentamente e preferibilmente lontano dai pasti per poter essere assimilato al meglio e digerito facilmente.

 

 

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Credit photo intestazione:PicJumbo.com

Credit photo bicchiere succo d’uva: Rosalinda 222 for Pixabay.com

Credit photo colino cinese: Arga

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