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Sapone nero di hammam o Beldi: benefici, usi, acquisto e conservazione

Dato che dopo anni di uso del Beldi, tipico sapone scuro marocchino chiamato anche “ savon noir ”, sono pienamente soddisfatta dei risultati ottenuti con l’impiego di questo prodotto skincare di reale efficacia consigliatomi dal dermatologo, voglio parlarne adesso, poiché penso che sapere cosa è e come è fatto il sapone nero del Marocco, quali sono le sue proprietà benefiche, come usarlo e dove procurarsi quello migliore possa tornare utile a chi vuole avere un aspetto bello e sano.

Anche se  è uso comune indicare con il termine “ sapone di hammam ”  (hammam è  “ bagno turco ” in italiano) sia il sapone Beldi  sia il sapone nero africano del Ghana e dell’Africa occidentale, i due prodotti, sebbene abbiano entrambi  origine vegetale,  non sono la stessa cosa, come molti erroneamente credono, perché la loro composizione è diversa.

Infatti  nella preparazione del sapone nero africano si usano solitamente foglie e olio di palma, baccelli di noce, burro di cacao e burro di Karitè (ma molte sono le varianti  dei tantissimi microproduttori artigianali), mentre la base di quello marocchino è costituita  da pasta ed olio di olive nere e potassa.

Il sapone Beldi ad uso cosmetico, che, secondo l’opinione dello specialista in dermatologia a cui mi rivolgo per la cura della mia pelle, è quello più sottoposto a controlli e multifunzionale tra i due, non va neppure confuso con il sapone nero detox prodotto in Siberia con  carbone attivo a cui deve la colorazione scura.

Caratteristiche e proprietà benefiche e detergenti del sapone nero marocchino

Il  savon noir, elemento fondamentale e immancabile nel rito del bagno turco degli  hammam di Marrakesh e impiegato dalle donne dell’Africa settentrionale nella beauty routine della pelle e dei capelli da secoli,  è una  crema detergente di origini antichissime e dalla consistenza corposa e, direi,  quasi “ burrosa ”.

La sua colorazione  può variare, a seconda del tipo di olio impiegato, dal verde scuro al marrone tendente al nero e presenta quasi sempre dei riflessi dorati dovuti alla potassa naturale, ricavata da baccelli di cacao e dalla cenere di bucce del platano, impiegata tradizionalmente nella fabbricazione artigianale del prodotto.

Esistono differenti tipologie di sapone nero del Marocco, che ultimamente i produttori usano anche arricchire con altre sostanze cosmetiche in modo che agiscano in sinergia con quelle di base e ne potenzino l’azione.

In ogni caso, il vero sapone per hammam marocchino viene  ricavato per mezzo della saponificazione di olio e pasta di olive spremute a freddo e di idrossido di potassio, è del tutto naturale e non deve mai contenere soda, additivi, conservanti ed altri elementi chimici.

Questo sapone, originario della Provincia di Essaouira e diffusissimo nel mondo arabo (dove viene impiegato per la purificazione del corpo prima della preghiera secondo l’usanza islamica), è totalmente diverso non solo dai nostri “ panetti ” detergenti, dal sapone di Marsiglia naturale e dai prodotti che usiamo per il bagno e per la doccia, ma è anche differente  rispetto ai cosmetici a granuli che  si usano abitualmente per il gommage.

Il Beldi marocchino produce poca schiuma, ha una texture pastosa e soffice, presenta una profumazione molto piacevole dai toni orientali che richiama l’odore dell’olio di oliva e assomiglia a quella dell’ambra grigia (ma più delicata e speziata) e, oltre ad avere un ottimo potere lavante, è un toccasana per epidermide e cuoio capelluto.

Oltre al sapone di hammam ad uso cosmetico, reperibile sia concentrato in pasta sia diluito in una soluzione fluida dalla consistenza simile a quella dello shampoo, esiste in commercio il sapone nero liquido a impiego domestico per le pulizie di casa,  multifunzionale detergente biologico e biodegradabile che costituisce una validissima alternativa ai detersivi chimici per chi vuole usare prodotti che siano efficaci ed eco-friendly  allo stesso tempo.

Cosa contiene il sapone di Hammam marocchino ad uso cosmetico e perché il dermatologo ne consiglia l’impiego

Scoperto da poco in Occidente, dove sta riscuotendo un crescente successo dovuto alle sue proprietà benefiche per la pelle, questo vero e proprio prodotto dermatologico eco-bio è ricco di vitamina A, vitamina D, vitamina E, beta-carotene, minerali ed altri componenti preziosi per la salute dei tessuti cutanei, per il benessere della chioma e per quello delle unghie.

Grazie alle sostanze benefiche contenute, il sapone nero del Marocco è:

  • esfoliante
  • idratante
  • rigenerante
  • antiforfora
  • detossinante
  • antibatterico
  • antiossidante
  • antinfiammatorio

Oltre a combattere i radicali liberi, responsabili dell’invecchiamento precoce dei tessuti cutanei, il tipico sapone di Marrakesh, che rispetta il pH dell’epidermide, è in grado di stimolare la produzione di collagene e ridare in tal modo tonicità ala pelle (specie se matura) e, grazie all’ idrossitirosolo contenuto, è efficace nel curare piccole abrasioni e nel lenire rush e scottature solari.

Contenendo fenoli semplici e complessi e sali di sodio, il prodotto è consigliato per l’igiene quotidiana in presenza di micosi, punti neri, peli incarnati, imperfezioni della pelle, acne e psoriasi.

Il sapone nero del Marocco, che non provoca allergie ed igienizza a fondo l’epidermide senza danneggiarne e impoverirne la struttura, è adatto a donne, uomini e a tutti i tipi di pelle, che sia normale, grassa, secca, mista o sensibile.

Tuttavia, se si soffre di  malattie dermatologiche, si consiglia di interpellare un medico specialista che possa autorizzarne l’impiego o prescrivere quello di un prodotto più specifico a seconda della patologia.

In ogni caso, il sapone nero in pasta filamentosa e ambrata, anche se non irrita la pelle, non va usato  per l’igiene intima, su mucose, tatuaggi esposti al sole e in zone particolarmente sensibili, come quella del contorno occhi.

Come adoperare il sapone nero ad uso cosmetico

Il sapone nero va estratto dal suo barattola a mani asciutte

Il sapone nero per la cura della pelle in pasta è un ottimo detergente che viene impiegato, fin dai tempi antichi nei bagni turchi arabi e ultimamente anche nella moderne Spa occidentali, in combinazione con la Kessa,  guanto esfoliante del tutto particolare e dalla trama in pelo di capra o in materiali vegetali, per rimuovere delicatamente le cellule morte dello strato superficiale dell’epidermide e rigenerarla senza graffiarla e irritarla.

Come impiegare il sapone nero in pasta sul corpo

Affinché lo scrub con savon noir e Kessa sia efficace al massimo nel liberare l’epidermide da impurità e cellule morte e possa renderla  levigata e luminosa come quella delle donne nordafricane, va applicato sulla pelle bagnata o umida e mai a secco.

Applicazione dopo il bagno turco

La pulizia profonda della pelle va eseguita con il sapone da hammam e con un guanto o una spugna da scrubbing successivamente a un bagno turco di almeno 5 minuti e non prima di entrarci (come, invece, molti consigliano di fare), in modo che i pori aperti dal vapore caldo facilitino l’azione pulente e rinnovante del gommage.

Dopo una iniziale breve seduta nel bagno turco, si spalma il sapone sul corpo, lo si massaggia con il Kessa bagnato (o con un altro guanto idoneo) con movimenti circolari e poi lo si lascia agire per 5 minuti prima di sciacquarlo con acqua calda o tiepida e  fare un altro bagno di vapore e, infine, applicare sulla pelle una crema idratante o, come si usa fare in Marocco, sottoporsi a un massaggio rilassante e rigenerante con olio di Argan.

Applicazione dopo bagno o doccia

Poiché il savon noir, del quale se ne possono aggiungere 2 cucchiai all’acqua del bagno per renderlo particolarmente rilassante e rigenerante, va usato dopo aver facilitato l’apertura dei pori.

Pertanto, prima di fare scorrere l’acqua calda bisogna chiudere la porta e la finestra della stanza in modo che il calore e il vapore generato dalla stessa rimangano nel locale e non si disperdano.

Sia che si faccia il bagno in vasca sia che si preferisca la doccia, è bene stare  “ in ammollo ” o sotto il getto per 5 minuti prima di spalmarsi il sapone nero sul corpo fuori dall’acqua.

Poi lo si massaggia sul corpo con il guanto esfoliante (insistendo su talloni, ginocchia e gomiti) e  lo si sciacqua bene con acqua calda o tiepida.

Si ripete, quindi, il massaggio con il solo guanto per eliminare i residui di cellule morte, ci si asciuga accuratamente e, infine, si applica sulla pelle una crema o un olio idratante e nutriente.

Scrub del viso con il sapone nero liquido

Mentre per ottenere un intenso effetto esfoliante del corpo è preferibile adoperare il Beldi in pasta, indicato anche per  mandare via i punti neri dal naso e dal mento delle pelli grasse e non sensibili, il mio dermatologo consiglia di impiegare quello liquido diluito sulle zone più delicate del viso, evitando quella del contorno occhi e l’uso del guanto esfoliante.

Il sapone nero liquido va massaggiato sul viso bagnato con delicati movimenti rotatori delle dita e lasciato agire 2-3 minuti prima di sciacquare accuratamente con acqua tiepida, asciugare con una salvietta morbida e pulita e, infine, applicare una crema idratante o una maschera nutritiva e rigenerante sulla sulla pelle liberata dalle impurità.

Non bisogna usarlo nella zona degli occhi e, se accidentalmente entrasse in contatto con gli stessi, bisogna sciacquarlo subito con abbondante acqua fredda.

Ogni quanto fare lo scrub con il sapone di hammam

Il gommage  del viso e del corpo con il sapone nero va fatto solitamente ogni 7 giorni per eliminare le cellule morte e le tossine, pulire la pelle in profondità, renderla recettiva ai trattamenti di bellezza e facilitarne l’abbronzatura.

In caso di pelle sensibile e soggetta a rossore e couperose, però,  il mio dermatologo consiglia di non rispettare la cadenza settimanale e di farlo ogni 10-15 giorni, impiegando esclusivamente del sapone nero liquido diluito, adatto anche alla pulizia giornaliera delle pelli grasse e impure,  ed evitando l’uso di quello in pasta dal maggiore potere abrasivo che potrebbe stressarla e provocarne l’infiammazione.

Uso del sapone nero per la bellezza dei capelli

L’impiego del Beldi è indicato per chi ha capelli fragili e secchi e il cuoio capelluto sensibile e soggetto a screpolature, perché li nutre e calma il prurito grazie alle sue proprietà emollienti e alla vitamina E contenuta.

Bisogna, però tener presente che non va bene per coloro che hanno i capelli grassi, per i quali è, invece, consigliato l’uso del Dudu-Osun,  sapone nero africano prodotto in Nigeria artigianalmente.

Il sapone nero marocchino, che nutre i capelli e li rende morbidi e lucidi, può essere impiegato al posto dello shampoo o per il gommage del cuoio capelluto, da fare non più di 2 volte al mese per evitare irritazioni, nel seguente modo:

  • lo si applica sulla testa bagnata;
  • lo si massaggia delicatamente con i polpastrelli delle dita;
  • lo si lascia in posa pochi minuti;
  • lo si risciacqua accuratamente con acqua tiepida;
  • si applica un impacco nutriente su cuoio capelluto e chioma.

Donna indossa cuffia da doccia

Contro la forfora lo si usa nello stesso modo, ma è consigliato prolungare la tenuta in posa fino a 10-15 minuti con indosso una cuffia morbida di plastica (come quella nella foto) per rendere efficace al massimo la sua azione.

Il sapone nero del Marocco, che uso giornalmente per lavarmi la faccia e le mani e che trova un valido impiego anche nella rasatura e nella rimozione dei peli incarnati grazie alle sue proprietà antibatteriche ed esfolianti, non va usato dopo la depilazione fatta con la ceretta per non irritare la pelle già stressata dal trattamento.

Sebbene non ci siano controindicazioni all’uso del sapone di hammam, che solitamente non causa reazioni allergiche anche se può provocare un lieve pizzicore nel caso lo si usi su tessuti cutanei lesionati, è  bene provarlo sull’avambraccio per avere la certezza che sia compatibile con la propria epidermide prima dell’utilizzo.

Fare questo test preliminare può sembrare eccessivo, ma, se si ha la pelle particolarmente sensibile, le precauzioni non sono mai troppe.

Acquisto e conservazione del sapone nero del Marocco

Anche se attualmente in commercio esiste sia il sapone nero al naturale sia quello arricchito con altre sostanze utili alla cura della pelle, è consigliabile effettuare la scelta di un prodotto che sia il più naturale possibile, assicurandosi che non ci sia presenza di ingredienti chimici aggressivi e dannosi per l’epidermide.

Quali sono i migliori saponi neri

Dopo averne usati di diverse marche,  i saponi neri ad uso cosmetico che mi hanno maggiormente soddisfatta finora e che reputo essere i migliori a mio avviso sono:

  • quello in pasta naturale al 100% e privo di altri ingredienti della Maroc Argan;
  •  il Noire di Hammam, che adopero per lo scrub del corpo e della zona T del viso
  •  l’Akamuti con burro di Karitè, che uso per l’igiene quotidiana in sostituzione dello shampoo e come esfoliante per  collo, décolleté e zone delicate del volto (di difficile reperibilità).

Tra i saponi neri ad uso domestico, i più versatili ed efficaci nelle pulizie di casa sono, secondo la mia opinione, quello nero vegetale della Droguerie Ecologique e quello della Marius Fabre da 5 kg (più conveniente di quello da 1 kg), che, però, è di produzione francese e non marocchina.

Un sapone nero di buona qualità prodotto a mano è abbastanza costoso, ma se si considera il fatto che è un vero e proprio prodotto di bellezza naturale ed efficace, non è poi così caro e non bisogna cercare di risparmiare acquistandone uno di dubbia provenienza e a buon mercato, perché  in commercio “ circolano ” saponi scuri contraffatti e spesso non sottoposti a controlli che non hanno niente a  che fare con il sapone nero del Marocco originale e che, invece di rendere la pelle liscia, radiosa e vellutata, possono arrecarle danni anche di una certa gravità.

Dove trovarlo

Questi prodotti ed altri simili sono acquistabili online, ma si possono anche  comprare (e talvolta ordinare se non sono reperibili al momento) presso Spa, centri termali provvisti di bagno turco, erboristerie e  negozi che vendono prodotti naturali alimentari e per la cura della persona e della casa, mentre è difficile riuscire a trovarli nei supermercati.

Io compro il sapone nero su Amazon e su Macrolibrarsi, ma, ovunque lo si voglia acquistare, è bene sempre confrontare i prezzi applicati dai vari e-commerce e rivenditori fisici allo stesso prodotto per riuscire  ad averlo al costo minore o, meglio ancora, scontato quando è in promozione.

Conservazione corretta

Il sapone nero del Marocco, essendo vulnerabile all’acqua e all’umidità, non deve essere prelevato dal suo barattolo con le mani bagnate (io uso una spatola) e va conservato, come i profumi, in un luogo il più asciutto possibile e fresco, chiuso ermeticamente nella sua confezione o fasciato con pellicola trasparente e lontano da fonti di calore.

Anche se il tradizionale sapone di hammam ad uso cosmetico non ha scadenza, non bisogna acquistarlo in eccedenza, dato che è bene consumarlo possibilmente nel giro di 2 anni per evitare che perda col tempo parte delle sue proprietà benefiche e che possa irrancidire o assumere un odore troppo forte e sgradevole per molte persone e non deve essere tenuto in frigorifero, perché potrebbe perdere la sua tipica e soffice consistenza.

Se ti piace usare cosmetici naturali, dai un’occhiata anche a:

Credito foto intestazione: Trevor Huxham per Flickr.com

Credito foto uso del Beldi: MsAnthea per Flickr.com

Credito foto keffa: Macrolibrarsi.com

Credito foto donna con cuffia: Needpix.com

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