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Cosa fare contro le punture di vespe ed api

Con l’estate arrivano, immancabilmente, anche vespe, api e calabroni e il rischio di subirne le punture non è certo remoto, specie quando si è in vacanza e si trascorre molto tempo all’aria aperta.

Cosa fare se si viene punti da questi insetti, appartenenti alla specie degli imenotteri, il cui veleno provoca non pochi fastidi e problemi  che possono essere anche molto gravi? Ve lo spiego adesso.

A parte ho pubblicato un post su cosa fare in caso di allergia al veleno di vespe e di api: le reazioni possono essere violente, fino allo shock anafilattico con conseguente rischio di vita, per cui è importantissimo agire subito, recandosi al pronto soccorso e sottoponendosi a terapie specifiche e mirate che non sono necessarie quando si è in presenza di una semplice puntura subita da persone non sensibilizzate.

Ugualmente pericolosissime sono le punture multiple e in tal caso è fondamentale chiedere un tempestivo e immediato intervento medico.

Qui parlerò di cosa fare in caso di punture di vespe ed api ” normali”, quelle subite da soggetti che non presentano reazioni allergiche, ma solo dolore e prurito sulla  zona di pelle colpita e la comparsa del classico ponfo nella sede del morso.

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Il veleno di api e vespe è composto da enzimi, amine vasoattive e istamina che provocano gonfiore, prurito e dolore più o meno marcato.

La reazione che si può definire ” nella norma” conseguente alla puntura di questi insetti arriva a  raggiungere un’estensione fino 10 centimetri di diametro e una durata di circa 24 ore per poi iniziare la fase di rapida regressione dei segni e dei sintomi.

Molto dipende anche dall’entità del morso e dall’insetto da cui proviene: le punture di vespe e di calabroni sono doppiamente velenose rispetto a quelli delle api e provocano reazioni maggiormente marcate.

Come prevenire le punture di vespe e di api

Cerchiamo, innanzitutto, di adottare i seguenti accorgimenti:

  • quando siete all’aperto in estate, cercate d’indossare un cappello e di proteggere collo, braccia e gambe con abiti adatti;
  • non avvicinatevi agli alveari e chiamate solo personale esperto per bonificare eventuali nidi di vespe e calabroni;
  • in presenza di api, vespe e calabroni, non fate gesti bruschi per scacciarli e non urlate, ma cercate di allontanarvi lentamente ed evitando di correre;
  • non camminate a piedi nudi sull’erba;
  • non indossate il nero o colori molto accesi, ma preferite il bianco e il verde;
  • non usate essenze, cosmetici e creme dai profumi intensi e tendenti al dolce;
  • non bevete dalle lattine ( le vespe possono infilarcisi dentro, attratte dall’aroma delle bevande) e, se mangiate all’aperto, eliminate il prima possibile eventuali avanzi di cibo e le loro confezioni lontano dal luogo in cui vi trovate al momento;
  • non tenete aperti i finestrini della macchina mentre viaggiate e indossate maniche lunghe, casco, sciarpa per proteggere il collo e guanti quando andate in moto;
  • I giorni ventosi abbassano i corridoi di volo  e la presenza degli imenotteri aumenta;
  • mettetele zanzariere alle finestre e tenetele chiuse il più possibile per evitare che questi insetti vi entrino in casa.

Cosa fare contro le punture di vespe e di imenotteri

Se, nonostante le precauzioni adottate, si è vittima ugualmente del morso di api, vespe e insetti della stessa famiglia, la prima cosa da fare dopo la puntura è quella di eliminare il pungiglione delle api ( vespe e calabroni perdono raramente il pungiglione, in quanto lo hanno liscio e non seghettato, e possono colpire più volte a differenza delle prime)  dalla pelle il prima possibile.

In esso, infatti, è presente un serbatoio contenente veleno che continua ad essere rilasciato all’interno dell’epidermide anche per un ulteriore minuto dal momento effettivo del morso.

Bisogna innanzitutto disinfettare la zona colpita ed estrarre il pungiglione con l’aiuto di una lametta o di un ago perfettamente sterili (  basta passarli ripetutamente sulla fiamma dell’accendino e aspettare che si raffreddino prima dell’uso ).

Evitate di usare una pinzetta o le dita durante la fase di eliminazione del pungiglione, in quanto il veleno si potrebbe espandere nella zona circostante alla puntura e levatelo con movimenti dal basso in alto, senza schiacciare la zona circostante.

Una volta tolto il pungiglione, disinfettate la parte morsa con acqua ossigenata per eliminare i batteri ed evitare la comparsa di infezioni cutanee.

Se la puntura è su un braccio o su una gamba, sollevate l’arto colpito e applicate un laccio emostatico o una legatura per fare in modo che il veleno resti circoscritto e non si diffonda ulteriormente.

Tenete immobile la parte morsa da api e vespe.

Mettete del ghiaccio ( non a diretto contatto della pelle, ma avvolto in un fazzoletto ) o una bustina di ghiaccio istantaneo o fate impacchi d’acqua fredda sulla zona colpita per alleviare il gonfiore e gli altri sintomi della morsicatura.

L’applicazione locale di una crema a base di cortisone è generalmente utile ( sempre che non si sia allergici al principio attivo ), come anche l’impiego di antistaminici e antinfiammatori.

Anche un impacco a base di Vicks Vaporub ( è possibile la preparazione casalinga del Vicks fai da te ) è consigliata per lenire il prurito e dare un senso di sollievo.

Esistono anche rimedi naturali contro le punture di vespe da applicare localmente, come l’aceto, il bicarbonato, il limone, la cipolla, l’aglio, il basilico, la melissa e la patata, ma gli effetti benefici sono blandi e, in mancanza d’altro, ho potuto personalmente constatare qualche giovamento  derivante solo dall’applicazione locale di una pastetta a base di bicarbonato e di gel di aloe vera ( possibilmente estratto direttamente dalla foglia ).

Invece gli stick e le penne farmaceutiche contenenti medicinali specifici nel pronto soccorso contro le punture di vespe e di api risultano, a mio avviso, maggiormente efficaci ed agiscono bene, mentre è totalmente inutile l’uso di repellenti contro gli insetti.

Credit photo: Leslie Seaton for Flickr.com

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