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Come rinvasare le piante d’appartamento e da esterni nel modo corretto

Vediamo oggi come si rinvasano le piante d’appartamento e da esterni, operazione necessaria per permettere loro di crescere rigogliose e che va fatta ogni 2 anni circa e possibilmente in primavera (marzo ed aprile sono i mesi più indicati), quando i vegetali  si risvegliano dal riposo vegetativo.

Infatti, se si cambiasse vaso ad una pianta durante l’inverno, le sue radici faticherebbero ad entrare nel substrato e ad adattarsi alla nuova sistemazione.

Dato che la piante devono essere in buona salute per reggere il cosiddetto “ stress da trapianto ”, non fate mai mai questo lavoro quando sono sofferenti per malattie o per altri motivi, ma rimandatela a quando saranno in piena forma.

Come scegliere il nuovo vaso del trapianto

Al momento di procurarvi un nuovo vaso, scegliete quello più adatto alle effettive necessità della pianta e non secondo il vostro gusto estetico.

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Al giorno d’oggi sul mercato è possibile reperire diversi tipi di vasi, ma i più diffusi sono fatti in terracotta e in plastica.

Io preferisco sempre quelli in terracotta, in grado di sorreggere le piante pesanti e fatti di materiale poroso: la porosità favorisce gli scambi gassosi tra il terriccio e l’ambiente esterno e l’eventuale acqua in eccesso viene assorbita dalle pareti ed eliminata per evaporazione.

Del resto è da sempre che i vasi in coccio vengono considerati i migliori contenitori, anche se sono più costosi di quelli in plastica e in estate bisognerà innaffiare le piante d’appartamento più spesso a causa della porosità.

I vasi in plastica o in similcotto sono leggeri, maneggiabili, facili da pulire e costano poco, ma non fanno respirare il terriccio ( un’ eventuale occlusione dei fori di drenaggio o una errata innaffiatura potrebbero creare un ambiente asfittico e pericoloso per la salute delle radici delle piante).

Per trapiantare le piante, specie quelle da appartamento, si possono anche usare vasi a riserva d’acqua, ma vi suggerisco di chiedere sempre consiglio al venditore per essere sicuri di fare una buona scelta per il benessere della pianta.

Non fate l’errore di acquistare un vaso troppo grande, pensando che le radici abbiano più spazio per svilupparsi: la presenza di molta terra fa sviluppare di più l’apparato radicale a scapito della crescita della pianta e si corre anche il rischio di fare marcire le radici se hanno intorno molta terra troppo umida ( se dovete procedere al rinvaso di una pianta da interni, sappiate che  le piante da appartamento sono abituate, per loro natura, a stare un po’ costrette ).

Il nuovo vaso in cui verrà trasferita la pianta deve avere un diametro maggiore di pochi centimetri rispetto a quello in cui dimorava in precedenza (fanno eccezione alcune piante, come quella dell’avocado, le cui radici tendono ad aggrovigliarsi tra di loro).

Il mio giardiniere mi ha dato le seguenti indicazioni sulle dimensioni che deve avere il nuovo vaso rispetto a quello che conteneva prima la pianta a dimora:

  • fino a un diametro del vecchio vaso di 15 cm, aumentarlo di 1,5, massimo 2 cm;
  • da 15 a 25 cm si può aumentare il diametro di 3;
  • da 25 a 32 si aumenta di 5 cm;
  • oltre i 32 cm scegliete un vaso che abbia il diametro maggiorato di 7-8 cm ( anche se la pianta è sviluppata e di notevole dimensione non è consigliabile superare un aumento del diametro del vaso superiore ai 10 cm ).

Per la scelta della terra da utilizzare nel travaso delle piante non esiste una regola generale: per ogni tipo di pianta bisogna scegliere il terriccio più adatto (le  ortensie blu necessitano di substrato acido, ad esempio).

( consultate le varie schede tecniche presenti sul web o chiedete consiglio al personale di garden center e vivai ), considerando anche le caratteristiche climatiche del luogo se si tratta di piante da giardino o sistemate sul terrazzo.

In ogni caso è bene aggiungere al composto un po’ di torba, chiara e scura, per renderlo più soffice.

Come capire se è il momento di rinvasare una pianta

Per prima cosa bisogna verificare l’effettiva necessità del rinvaso, osservando attentamente l’apparato radicale: sollevate delicatamente la pianta col suo pane di terra al di fuori del vaso ed esaminatela attentamente.

E’ il momento di rinvasare una pianta quando le radici sono fitte ed hanno occupato tutto lo spazio a loro disposizione nel vaso ( le radici di una pianta che necessita di essere travasata spesso fuoriescono dal foro di drenaggio del contenitore ), mentre si può rimandare l’operazione se queste non avvolgono in modo completo il pane di terra.

Se decidete di rinviare il rinvaso o se la pianta è grossa e  particolarmente difficile da travasare, potete ricorrere alla cosiddetta  “reinterratura“, sostituendo i primi 3-5 centimetri di terra vecchia con del terriccio fresco.

Questa operazione periodica può essere effettuata più volte all’anno.

Come procedere al rinvaso nel modo corretto

Mettete a bagno nell’acqua i vasi di terracotta nuovi per una mezza giornata, mentre i vasi di plastica vanno lavati con acqua e detersivo per piatti e poi devono essere sciacquati bene.

Se volete impiegare vasi già utilizzati, strofinateli bene con una spazzola da bucato intrisa di sapone liquido ( per eliminare i batteri e il calcare ) e poi sciacquateli accuratamente.

Due giorni prima del rinvaso è bene irrigare abbondantemente le piante da giardino e  innaffiare le piante d’appartamento e quelle situate sul balcone che devono essere rinvasate in modo che le radici siano ben idratate ed elastiche al momento di svolgere il lavoro.

Per prima cosa preparate il vaso, ponendo sul foro di drenaggio dei cocci rotti o delle pietre ( potete evitare questo passaggio se il vaso è di plastica e ha molti fori ) e mettendo uno strato di argilla espansa ( lo spessore deve essere di circa 2-3 centimetri ) sul fondo del contenitore.

Inumiditene l’interno e poi aggiungete una base di terriccio.

Per facilitare l’estrazione della pianta dal vecchio vaso, potete passare un coltello all’intorno tra le pareti del contenitore e la terra compatta: in questo modo dovreste riuscire a sfilarla senza problemi, ma, se riscontrate ancora resistenza, non esitate a rompere il vaso per non forzare e rischiare di rovinare la pianta.

Potete anche battere il vaso con il retro di una paletta da giardino o percuoterlo con le mani in modo che la terra si stacchi agevolmente dalle pareti interne.

Se la pianta è di notevole dimensione, stendetela di lato e fatevi aiutare da qualcuno se non riuscite a svasarla da soli.

Se dovete rinvasare una pianta grassa, indossate i guanti da giardino e avvolgetela delicatamente ( fate attenzione a non rompere gli aculei ) in un foglio doppio di giornale per evitare di pungervi mentre la state maneggiando.

Durante la rinvasatura bisogna cercare di manipolare la pianta con molta delicatezza, tenendola per il fusto con le mani ed evitando di fare danni all’apparato radicale.

Non si devono tagliare le radici eccedenti ( troveranno una comoda sistemazione nel nuovo contenitore ) e rompere il pane di terra, ma bisogna comunque asportare e potare le parti malate, danneggiate o secche.

Ponete la pianta al centro del vaso, facendo attenzione a lasciare una parte di bordo libero alla sommità ( la zona vuota dovrebbe essere compresa tra i 2 e i 5 cm a seconda della dimensione del contenitore ).

Controllate che la pianta sia in posizione ben eretta e poi aggiungete terriccio, riempiendo tutti gli spazi,  fino a quando ce ne sarà bisogno.

Fate attenzione a non interrare il colletto della pianta per evitare possibili marciumi e controllate che l’apparato radicale sia completamente ricoperto dal terriccio: l’esposizione delle radici potrebbe provocare la morte della pianta.

Battete leggermente il vaso su una superficie piana per fare in modo che non ci siano bolle d’aria, livellate la composta e premetela delicatamente con le dita per compattarla ( evitate di schiacciare troppo per non compromettere le radici più piccole e mantenere il terreno soffice per fare in modo che l’acqua delle innaffiature scorra agevolmente ).

Poi innaffiate generosamente, ma solo se non avete asportato parti di radici o se queste presentano rotture: in tal caso aspettate 4 o 5 giorni per lasciare il tempo necessario alla cicatrizzazione e date da bere acqua demineralizzata per le prime volte alla pianta che ha subito il rinvaso.

Datele da bere ogni 2 giorni ( tenendo però sempre conto della varietà della pianta ) e spruzzate anche il fogliame; potrete poi diradare le annaffiature quando si sarà completamente ripresa.

Alcuni consigliano di aggiungere al terriccio poco concime granulare a lenta cessione, ma io preferisco aspettare una quindicina di giorni prima di concimare con un fertilizzante organico in polvere, in quanto le radici di una pianta che è stata sottoposta al rinvaso da poco sono deboli e non in grado di assorbire le sostanze nutrienti contenute nel fertilizzante.

La scelta del terriccio (credito video: Compo Italia)

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