I gobeletti, o cobeletti, sono delle pastine tipiche della Liguria e in particolare delle zone di Genova e Savona, dove venivano un tempo preparate per la festa di Sant’Agata, il 5 febbraio.
Il nome gobeletti nel dialetto locale significa “ cappelletti ” e deriva dal fatto che, in passato, si usavano due apposite formine per prepararli: una per la base e l’altra (cappelletto) per ricoprire il dolcetto ripieno di marmellata.
I gobeletti sono ormai una rarità e non è facile trovarli neppure nelle pasticcerie liguri, ma sono facili da preparare in casa e , cosa che non guasta mai, gli ingredienti sono poco costosi.
Io li faccio secondo la ricetta originale di Torriglia, paese nelle vicinanze del capoluogo ligure famoso anche per i canestrelli e dove vengono tassativamente farciti con marmellata di mele cotogne artigianale.
Tuttavia, volendo, li si può anche riempire con quella di arance, albicocche o di altra frutta a piacere, purché se ne usi una di ottima qualità.
Sebbene non sia necessario usare particolari utensili di pasticceria per preparare i gobeletti, bisogna comunque disporre degli stampini che si adoperano per fare i muffins (o di altri di forma similare) che siano in metallo o in silicone.
Ingredienti per 12 dolcetti circa:
260 grammi di farina;
130 grammi di burro;
90 grammi di zucchero;
2 tuorli d’uovo;
1 limone biologico non trattato;
1 cucchiaino di lievito per dolci vanigliato;
1 cucchiaio di marsala;
1 vasetto di marmellata (possibilmente di mele cotogne);
poco latte;
zucchero a velo q.b
Preparazione dei gobeletti alla marmellata secondo l’antica ricetta della tradizione ligure
Levate il burro dal frigorifero, fatelo a pezzettini e lasciatelo ammorbidire a temperatura ambiente, in modo che sia poi facile lavorarlo.
Setacciate la farina in modo da evitare la formazione di grumi, disponetela a fontana in una ciotola capiente; aggiungete, poi, il burro nell’incavo al centro e cominciate a lavorare il tutto con le mani.
Quando burro e farina saranno ben amalgamati, aggiungete lo zucchero, il lievito, la scorza grattugiata del limone non trattato e, in ultimo, unite i due tuorli d’uovo e il marsala.
Lavorate bene il tutto manualmente o con l’impastatrice fino ad ottenere una pasta senza grumi e di consistenza liscia e compatta.
Se l’impasto risultasse troppo duro, si può aggiungere un po’ di latte a temperatura ambiente.
Fate una palla con la pasta e mettetela a riposare in frigo per mezz’ora circa, dopo averla avvolta nella pellicola alimentare.
Trascorso questo tempo, tiratela fuori dal frigorifero e lasciatela riposare 15 minuti a temperatura ambiente.
Poi lavoratela per renderla malleabile, infarinate il piano di lavoro e stendetela col mattarello fino a raggiungere una pasta frolla dello spessore di 3 o 4 millimetri.
Imburrate gli stampini e poi tagliate dei dischetti di pasta e rivestite con questi le formine, lasciando sbordare un po’ la pasta.
Farcite con la marmellata riempiendo solo il fondo dei gobeletti, in modo che non ci siano fuoriuscite durante la cottura.
Impastate nuovamente i ritagli di pasta, stendeteli e ricavate poi dischetti di pasta frolla con cui coprirete gli stampini.
Sigillate i bordi con cura, spingendo col pollice la pasta verso l’esterno e tagliate l’eccesso premendo sui bordi.
Mettete poi gli stampini nel forno precedentemente scaldato e cuocete a 180° per 20 minuti circa e fino a quando i gobeletti avranno assunto una colorazione dorata.
Levate dal forno, lasciate raffreddare gli stampini e, infine, sformate i gobeletti, spolverateli con lo zucchero a velo, sistemateli su un vassoio e serviteli.
Credit photo: Pasticceria Poldo
Oggi ho gustato i gobelett i in una antica pasticceria del carruggiu di Rapallo. Un ritorno alla mia infanzia erano anni che nn li mangiavo.
Ciao Simona. E’vero: i gobeletti sono sempre un dolce ritorno all’infanzia. Sai dirmi come si chiama la pasticceria? Ormai è sempre più difficile trovarne una che li produce.
Ciao.. In una pasticceria a Noli ( “la crêpe” )vi è addirittura una vetrina totalmente dedicata ai gobeletti
.. grazie per aver condiviso la tua ricetta
Grazie mille dell’informazione.La prossima volta che vado a Noli è sicuro che ci faccio una visita “golosa”.
Si, ormai sono rari a trovarsi pure qui, purtroppo.
Non li conoscevo! Di certo una bontà 🙂