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Avocado: come si sceglie e si conserva

Rieccomi ancora a parlare dell’avocado, frutto molto versatile nelle preparazioni di cucina e dalle incredibili proprietà benefiche, ma non facile a scegliere, specie se ha la buccia scura, al momento dell’acquisto e tanto meno a conservare.

Essendo io una vera e propria addicted al consumo di avocado posso dire che una certa esperienza me la sono fatta e oggi voglio mettere a disposizione dei lettori di Trucchi di Casa quello che ho imparato con la pratica su come scegliere e conservare un avocado.

Questo non è certo un frutto “ a chilometro zero ”, dato che viene coltivato prevalentemente in America Latina, Stati Uniti, Guatemala e Antille e possiamo ritenerci fortunati se sul banco del supermercato ne troviamo provenienti da Italia (ci sono delle piantagioni di avocado in Sicilia), Spagna e Israele.

Capita spesso, quindi, che gli avocado siano raccolti quando sono ancora troppo acerbi ( anche se devono essere prelevati dalla pianta per poter maturare) e che siano esposti in vendita prima che raggiungano l’adeguato grado di maturazione.

Pertanto la scelta dell’avocado non è affatto facile se non si è pratici e non si sa come fare a capire se è “ giusto ” o no.

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Come scegliere l’avocado

Innanzitutto evitiamo i frutti che presentano macchie ed ammaccature, rivelatrici di scarsa qualità o danneggiamenti che possono compromettere le preziose proprietà nutrizionali dell’avocado.

Poi guardiamo la buccia: quella di un frutto maturo non dovrebbe essere verde brillante, ma di un colore verde tendente allo scuro, ma questa non è una regola su cui poter fare conto per capire se un avocado è maturo ( le nuove tecniche di conservazione sono alquanto ingannevoli) ed è inapplicabile solo se si tratta di una varietà del frutto dalla pelle marrone o scura.

Una volta adocchiata la nostra possibile “ preda ”, prendiamola nel palmo della mano e tastiamo delicatamente la superficie dell’avocado con le dita in più punti.

Se la consistenza è dura al tatto, il frutto è ancora acerbo mentre, se la polpa cede e le dita lasciano il segno sulla superficie, significa che la maturazione è in fase troppo avanzata.

Questo metodo per riconoscere il livello di maturazione è piuttosto sicuro quando si tratta di qualità a buccia verde, ma è meno valido per quelle con la pelle scura.

Lo stato di maturazione  di un avocado a buccia scura è piuttosto difficile da valutare: più l’avocado è maturo, più la polpa si stacca dal suo rivestimento e un frutto di questo tipo è pronto per essere consumato quando la pelle aderisce bene alla polpa, ma non è duro al tatto.

La “prova del picciolo, di cui parlo sotto, è maggiormente sicura, ma è logico che non si può fare questa verifica prima di acquistare il frutto 😉 : il mio consiglio, se si è particolarmente indecisi, è quello di comprare un avocado ancora “acerbetto” piuttosto che uno troppo maturo.

Un frutto non ancora pronto può essere lasciato a maturare in casa qualche giorno, mentre uno troppo maturo o lo si butta via o lo si cerca di recuperare in una frettolosa Guacamole, che richiede l’utilizzo di polpa particolarmente morbida ( ma attenzione: consumare un frutto ormai “passato” non fa certo bene alla salute e consiglio di riciclare un avocado troppo maturo in maschere di bellezza per pelle e capelli e di eliminarlo comunque se il colore è diventato marrone ).

La prova-picciolo si può fare, una volta portato l’avocado a casa, per evitare di aprirlo troppo presto e consiglio di effettuarla sempre per evitare di ritrovarsi con un frutto acerbo tagliato di difficile conservazione.

La verifica consiste nel levare il picciolo ( viene via facilmente se l’avocado è maturo, mentre fa un po’ di resistenza se è ancora indietro ) e osservare il colore della polpa presente nel piccolo buco formatosi alla sommità del frutto:

  • se è marrone, la maturazione è in fase molto avanzata;
  • se è giallo molto chiaro, il frutto non è ancora pronto;
  • se è verde o giallo intenso, l’avocado è maturo al punto giusto.

L’avocado è un frutto climaterico che ( come le banane, le pere, le mele, i pomodori, i kiwi, i meloni ed altri ancora ) matura anche dopo essere stato raccolto dalla pianta: il processo è innescato dalla produzione di etilene che provoca lo scioglimento della pectina e la scissione degli amidi in zuccheri più semplici.

Per accelerare il processo e favorire la maturazione di un avocado è possibile mettere il frutto assieme a una mela matura ( potete anche usare un pomodoro o una banana ) in un sacchetto chiuso di carta scura e aspettare un paio di giorni: in questo modo la maturazione avverrà molto più in fretta grazie all’azione sinergica dell’etilene sprigionato dall’avocado e dall’altro frutto climaterico.

Non bisogna usare sacchetti di plastica, in quanto il materiale ostacolerebbe la circolazione dell’ossigeno e potrebbe provocare anche muffe e marcescenze dei frutti a causa della troppa umidità.

Nel caso abbiate già aperto un avocado acerbo, ci sono poche speranze di salvarlo e portarlo a maturazione in frigorifero, ma potete tentare in questo modo:

  1.  non togliete il seme dal suo incavo;
  2.  spennellate entrambe le superfici della polpa col succo di limone per evitare o rallentare il processo di ossidazione;
  3.  riunite le due metà il più accuratamente possibile;
  4.  avvolgete il frutto con la pellicola trasparente da cucina in modo che sia sigillato e non passi l’aria;
  5.  mettete il frutto in frigorifero.

A questo punto….incrociate le dita e sperate che l’avocado maturi: questo metodo funziona nel 40% dei casi. 🙂

Come conservare l’avocado

In teoria l’avocado non andrebbe conservato, ma si dovrebbe utilizzare appena è arrivato al giusto punto di maturazione ed effettuarne il consumo nello stesso giorno  in cui lo si apre.

Tuttavia spesso non lo si riesce a mangiare tutto, specie se si è soli e se ne vuole consumare la metà farcita a piacere come antipasto.

In tal caso, non non togliete la buccia al mezzo frutto avanzato, spennellatene la superficie della polpa con del succo di limone, avvolgetelo bene nella pellicola trasparente (evitate che alcuni punti restino scoperti e a contatto con l’aria) e mettetelo in frigo.

Al posto del succo di limone potete usare l’acido ascorbico in polvere.

L’acido ascorbico, conosciuto anche come vitamina C e base del famoso prodotto farmaceutico Cebion), è un antiossidante molto usato nella conservazione degli alimenti ed io lo adopero spesso in cucina non solo per evitare che la frutta tagliata diventi scura, ma anche per aromatizzarla e dare più sapore alle carni, dato che ha gusto acidulo simile a quello del limone (in cui, peraltro, è contenuto).

L’acido ascorbico a contatto con l’ossigeno produce una reazione che impedisce agli alimenti trattati con lo stesso di combinarsi con sostanze chimiche contenute nei cibi con la conseguente alterazione di aspetto, valore nutritivo e sapore.

Io lo compro in polvere sfusa (1 chilo costa circa 30 euro) e lo uso anche come integratore vitaminico al posto dei molto più cari prodotti di farmacia a base dello stesso, ma se decidete di impiegarlo per evitare che la polpa dell’avocado diventi scura e antiestetica a vedersi, sappiate che non bisogna superare la dose giornaliera di 1/2 cucchiaino da caffè a persona.

Mangiate, comunque, l’avocado il prima possibile e, comunque, entro 2 giorni al massimo.

Se l’avocado non è pronto, conservatelo a temperatura ambiente e, qualora fosse ancora acerbo e non non poteste consumarlo in tempi brevi, riponetelo in frigorifero (mai nel freezer), dove la maturazione verrà rallentata dal freddo.

 

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Credit photo: Emyr Jones for Flickr.com

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4 Commenti

    • Infatti, Gunther, le prime volte non è facilissimo scegliere l’avocado, ma poi, con la pratica, non si sbaglia più. 🙂

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