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Horchata de Chufa: come fare in casa la bevanda di Valencia dissetante e benefica

L’Horchata de Chufa, chiamata anche “ Orxata de Xufa ”, è la bevanda tipica della città di Valencia in Spagna, nel cui centro ci sono moltissimi banchetti e “horciaterie” dove si può degustare, come “street drink“, questo dissetante e benefico latte vegetale diluito con acqua e ottenuto dalla spremitura artigianale dei tubercoli eduli della Chufa (Cyperus esculentus), pianta  presente anche in Africa e in Sicilia, dove è conosciuta come Zigolo, Cipero Dolce, Babbagigio, Dolcichino e ” mandorla di terra”.

Non si sa esattamente quale sia l’origine della parola Horchata (molte lingue derivate dal latino hanno termini simili, come l’italiana orzata), ma la tradizione popolare l’attribuisce all’esclamazione  “Açò és or, xata !” (” Questo è oro, fanciulla! “) di Giacomo I D’Aragona, parole dette con particolare enfasi dal sovrano dopo aver assaggiato la bevanda offertagli da una ragazza di Valenza al suo trionfale ingresso nella città da lui conquistata.

Pare, comunque, che l’Horchata de Chufa sia stata portata ad Alboraya ( paese nelle vicinanze di Valencia considerato la patria della bevanda anche per il gran numero di “ horchaterie ” presenti) dalle popolazioni arabe che invasero la Spagna tra il 711 e il 718.

Nella Penisola Iberica si può facilmente trovare la bevanda di produzione industriale nei supermercati, ma quella in bottiglia non ha nulla a che vedere con l’ Orxata Valenciana fatta artigianalmente con la Xufa Valenciana di produzione biologica, protetta dalla denominazione di origine DO e di qualità superiore rispetto a quella della Chufa africana d’importazione usata dalle aziende alimentari.Carretto di cibo da strada con Orzata di Chufa a Valencia

Se vi capita di visitare Valencia, non perdete l’occasione di assaggiare anche i fartons, deliziosi bastoncini dolci caldi, preparati spesso al momento, da inzuppare nella ghiacciata Orxata con la quale vengono immancabilmente serviti nei locali della città e sulle bancarelle gastronomiche locali.

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L’ Horchata, usata nella zona anche come farmaco naturale fin dal Settecento, ha un sapore delicato dal retrogusto di nocciola e castagna, è l’ideale per difendersi dal caldo estivo ed è curativa.

E allora, perché non imparare a farla in casa?

Ho già scritto a proposito delle proprietà benefiche della Chufa ( per approfondire e sapere i principi nutritivi e curativi contenuti nei poco conosciuti tuberi e, di conseguenza, nel loro latte, leggete il post Chufa: proprietà salutari, usi e acquisto) ed oggi voglio proporvi la facile ricetta della deliziosa e sanissima bevanda del tutto naturale e particolarmente indicata per affetti da diabete, vegani, sportivi, convalescenti, bambini e anziani.

Premetto che non è possibile adoperare la farina di Chufa come si fa nella preparazione della bevanda  di Cipero Dolce, ma bisogna estrarre il latte vegetale  dai tubercoli interi, reperibili nei negozi di alimentazione naturale, di primizie e sul web.

Piatto con Ciperi Dolci interi

Io acquisto Zigoli dolci interi e senza buccia d’importazione (dato che il loro prezzo è minore rispetto a quello del prodotto siciliano) che, anche se il costo del trasporto è più alto, sono quelli più convenienti sul mercato ed uso acqua filtrata per ottenere una bevanda più salutare possibile.

Potete adoperare tubercoli interi o macinati (in questo caso l’ammollo non è necessario) e cambiare le quantità di Ciperi e dolcificante secondo il proprio gusto, ma usate sempre almeno 100 grammi di tuberi per litro di acqua e attenetevi al dosaggio indicato (è quello della ricetta originale valenciana) la prima volta che provate a farla.

Io uso il Chufamix, praticissimo utensile da cucina che mi facilita la preparazione del latte di avena, di tutti quelli estratti dai semi vegetali e di altre bevande, ma, se non lo avete a disposizione, nella ricetta spiego anche come ottenere l’Horchata senza il suo aiuto.

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Se non volete usare lo zucchero, potete sostituirlo con l’eritritolo, utilizzabile anche per fare granite sugar free, ma in tal caso provate ad impiegarne 40 g, assaggiate la bevanda e, se non è abbastanza dolce per il vostro gusto, aumentatene gradualmente la dose.

Ingredienti:

  • 200 grammi di Chufa;
  • 1 litro di acqua;
  • 50 grammi di zucchero integrale di canna;
  • cannella q.b (facoltativo);
  • buccia grattugiata di limone biologico q.b (facoltativo).

Preparazione dell’Orzata di Chufa casalinga

Pulite i tubercoli, eliminando eventuale polvere e residui estranei, metteteli in uno scolapasta, sciacquateli accuratamente sotto il rubinetto, trasferiteli in una ciotola capiente, aggiungete acqua fredda fino a coprirli del tutto e lasciateli in ammollo dalle 8 alle 24 ore in frigorifero.

L’ammollo al fresco serve per evitare una fermentazione precoce e permette, una volta preparata la bevanda, di conservarla più a lungo.

Senza Chufamix:

Poi scolateli, metteteli nel bicchiere del robot da cucina assieme a 1/4 di litro di acqua fredda, tritateli e mettete il miscuglio a riposare in frigorifero per 6 ore prima di aggiungere i 3/4 di litro d’acqua rimanenti e mescolare bene il tutto.

Appoggiate un colino a maglie strette e dal diametro adeguato ai bordi di una ciotola capiente, trasferite dentro il tutto e filtrate, spremendo e schiacciando bene con le dita per fare uscire tutto il succo dai tubercoli.

Aggiungete lo zucchero di canna o altro dolcificante naturale a piacere, aromatizzate (se volete) con un po’ di cannella e buccia di limone grattugiata, travasate l’Horchata in una bottiglia di vetro e riponetela in frigorifero.

Con il Chufamix

Fate l’ammollo dei tubercoli come indicato  sopra (a meno che non li riduciate in polvere con l’aiuto di un macinino per semi, versate 1 litro di acqua fredda nel contenitore del Chufamix e 1 etto di Chufa ammollata e il dolcificante nel bicchiere-filtro, aggiungendo, se lo desiderate, anche la cannella e la buccia di limone grattugiata (usate solo la scorza gialla ed evitate la parte bianca, l’albedo, che conferirebbe alla bevanda un gusto amarognolo).

Inserite il frullatore ad immersione ed azionatelo per circa 2 minuti prima di togliere il filtro e premere delicatamente la polpa con il mortaio in dotazione.

Riposizionate il filtro, aggiungete il rimanente etto di tubercoli ammollati e frullateli e spremeteli come avete fatto coi primi.

Coprite col coperchio e trasferite il contenitore in frigorifero per qualche ora per fare in modo che il gusto dell’Horchata si intensifichi al punto giusto.

La bevanda vegetale va conservata in frigorifero e consumata nel giro di 3-4 giorni ( consumatela prima se non avete fatto l’ammollo dei tubercoli al fresco).

L’ Horchata Valenciana può essere assunta nature, mescolata con frutta e liquori o con l’aggiunta di frutta fresca e la polpa della Chufa utilizzata, anch’essa benefica, può essere riciclata nella preparazione del pane fatto in casa e di dolci vari o aggiungendola al muesli e allo yogurt, mentre è sconsigliabile mangiarla da sola, perché, una volta privata del succo, risulterebbe granulosa e insipida.

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