HomeCasaCome RisparmiareCome riciclare gli avanzi delle saponette e riutilizzarli in vari modi

Come riciclare gli avanzi delle saponette e riutilizzarli in vari modi

A me succedeva spesso di non riuscire a finire le saponette consumate quasi del tutto e le gettavo via, perché mi scivolavano tra le mani, rischiavano sempre di finire nello scarico del lavabo e non ne potevo più di vedere quegli antiestetici resti indurirsi nel portasapone, ma poi mi sono accorta che anche questo, a lungo andare, è uno spreco inutile e ho cominciato a riciclare gli avanzi delle saponette, riutilizzandoli in vari modi.

Buttare via le saponette usate e gli avanzi di sapone di Marsiglia solo perché si sono consumati e sono diventati striminziti non ha senso, se ci pensiamo bene, e non è certo un comportamento ecologico: con un po’ di pazienza e tempo a disposizione si possono riciclare, risparmiando e non creando rifiuti superflui.

Come riciclare e utilizzare i rimasugli delle saponette

Al contrario di molti, non penso che cercare di unire un avanzo a una nuova saponetta ( bagnando entrambe e premendole tra di loro modo di farle aderire tra di loro) sia una buona soluzione: ho provato a farlo, ma spesso si dividono, il pezzo piccolo finisce nel buco del lavandino e il risultato è comunque poco estetico.

La cosa migliore che si può fare è, invece, accumulare man mano i pezzetti di sapone avanzato e conservarli in una scatola, poiché li potremo riciclare nella preparazione di un nuovo sapone solido o liquido o utilizzarli nelle faccende domestiche o nel guanto con cui vi insaponate quando fate la doccia o il bagno nella vasca.

Si possono usare le saponette avanzate così come sono, mettendone una quantità sufficiente in un vecchio collant o in un calzino spaiato (fate un nodo ben stretto affinché non si apra e i rimasugli non rischino di finire nello scarico del lavandino).

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Ho scoperto per caso, nel fare una valigia che non riuscivo a chiudere da quanto era piena, che questi “ mini saponi ” sono molto utili in viaggio: pesano poco e non occupano spazio, come del resto, le piccole saponette degli alberghi ( non lasciatele nel kit di cortesia quando ve ne andate, poiché sono assai pratiche e….le avete pagate 😉 ).

Da allora ho preso anche l’abitudine di tenerne sempre uno nella borsa, chiuso nella custodia rigida dei campioncini di saponette, dato che detesto il sapone liquido quasi sempre di infima qualità dei dispenser nei bagni dei locali pubblici.

Può essere molto utile avere sempre con sé del sapone ( come quando, per esempio, si ha l’urgenza di lavare una ferita o eventuali i infiammazioni causate da punture di piante urticanti o da insetti) e io adopero molto gli avanzi delle saponette anche nel giardinaggio, quando, non disponendo di una lavabo, devo necessariamente lavarmi le mani sporche di terra con l’acqua della pompa per annaffiare le piante.

Gli stessi rimasugli, che io sono solita usare nel pretrattamento delle macchie sulle stoffe prima di sottoporle al bucato, si possono utilizzare pure nei piccoli lavori di sartoria casalinga sui tessuti scuri (al posto del gessetto apposito per lasciare segni e tracciare righe) con il grosso vantaggio che, essendo di sapone, andranno poi via facilmente col lavaggio.

Per usare le saponette avanzate quando si fa il bagno o la doccia, bisogna prima ridurle in scaglie col coltello e poi sistemarle all’interno del guanto di spugna, che, una volta inumidito, sprigionerà della schiuma quando lo si passerà sulla pelle del corpo.

Tagliate in scaglie e mischiate con del sale marino integrale, le si possono mettere in un guanto ruvido o in un sacchetto di iuta chiuso e impiegarle come efficace scrub per rimuovere le cellule morte della pelle e renderla morbida e vellutata.

Se volete eliminare il tanfo di aglio e la puzza di pesce dalle mani, riciclate le saponette avanzate, grattugiandole e aggiungendole ai fondi del caffè per preparare una polvere deodorante assai efficace e a costo zero.

Sempre ridotti in frantumi, gli avanzi delle saponette possono essere impiegati nel lavaggio di indumenti non particolarmente sporchi a mano e in lavatrice ( 3 cucchiai per 1 carico ), aggiungendo 1 cucchiaio di bicarbonato di sodio se si tratta di capi bianchi (anche l’uso di questo detersivo fai da te contribuisce arisparmiare non poco nel bucato a lungo andare).

I resti del sapone di Marsiglia naturale, sciolti nell’acqua calda e lasciati a macerare per qualche giorno, sono un buon antiparassitario da spruzzare sulle foglie delle piante per prevenire e combattere gli afidi ( non usate a questo scopo saponette profumate o contenenti prodotti chimici ).

Con i rimasugli si possono fare delle nuove saponette: riduceteli in scagliette piccole (o, ancora meglio, grattugiateli), fateli sciogliere del tutto a bagnomaria, aggiungete poca acqua calda, mescolate bene e versate il sapone ottenuto in stampini di cui avrete preventivamente cosparso l’interno di borotalco.

Lasciate raffreddare e solidificare il sapone negli stampini per almeno 1 settimana ( io aspetto addirittura 21 giorni ) in un luogo fresco, asciutto e, possibilmente, buio, prima di “ sformarlo ”ed usarlo.

Gli stampini più adatti per la preparazione delle saponette fatte in casa sono quelli in metallo o in silicone, ma vanno bene anche formine fai da te, come quelle di riciclo che potete vedere nel filmato in fondo al post.

Alla preparazione potete aggiungere, dopo averla tolta dal fuoco, qualche goccia di olio di oliva per rendere emollienti le nuove saponette o qualche goccia degli oli essenziali preferiti se volete che siano anche profumate.

Io , che solitamente adopero gli stampini di silicone per preparare i cioccolatini fatti in casa, aggiungo dell’olio essenziale di lavanda alle mini-saponette che intendo sistemare nel guardaroba e nei cassetti per eliminare l’odore di chiuso e per combattere le tarme dei tessuti.

Dalle saponette avanzate è possibile ottenere anche un sapone liquido nel seguente modo:

  • versate 3 cucchiai di scaglie in una pentola con 1/2 litro di acqua bollente;
  • mescolate con cura per fare in modo che si sciolgano completamente;
  • spegnete il fuoco;
  • aggiungete, se lo desiderate, 5 gocce di olio essenziale;
  •  attendete che il sapone si raffreddi del tutto prima di travasarlo in un contenitore provvisto di dispenser.

Devo, però, avvertirvi che il sapone liquido fatto con gli avanzi delle saponette, che tecnicamente è una crema di sapone, si mantiene per pochi giorni se non si usano conservanti (già l’aggiunta di un po’ di alcol ne allunga la conservazione) e che, quindi, è bene prepararne poco alla volta e usarlo in fretta se volete evitare il rischio che si trasformi in un ricettacolo di germi in breve tempo.

Credit photo: Phanton at Wikimedia.org

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