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Bevanda di tamarindo: benefici e preparazione

Il succo del tamarindo, frutto dell’omonima pianta subtropicale di origine africana e comune in alcune zone del nostro Meridione, è una bevanda del tutto naturale e molto in voga attualmente presso chi si alimenta con prodotti naturali e coloro che seguono la dieta vegan.

Ma non si tratta di una novità e di una moda passeggera di salutismo , dato che questo vero e proprio “elisir di lunga vita” è da sempre una delle tradizionali bibite da chiosco in Sicilia, dove viene consumato sia in estate per idratarsi adeguatamente quando c’è calura sia nelle altre stagioni dell’anno per usufruire delle sue rinomate proprietà dissetanti, digestive,depurative e antiossidanti.

Fino a poco tempo fa non conoscevo il vero “ fresco de tamarindo” (termine col quale viene chiamata la bevanda in Costa Rica, dove è diffusissima la coltivazione della pianta e l’impiego in cucina dei suoi frutti) dall’aspetto torbido e dal tipico sapore”marmellatoso” simile a quello del succo di pesca ma con un retrogusto lievemente amarognolo dovuto a un antibatterico contenuto nella polpa.

Bottiglia e bicchiere con dentro sciroppo di tamarindo della marca Erba

Per avvalermi delle proprietà curative del frutto, dei cui benefici mi aveva parlato un medico specialista in fitoterapia, acquistavo solitamente lo sciroppo già pronto Erba, analcolico e da consumare diluito in acqua ( ma anche aggiunto a spremute e succhi di frutta) durante la giornata o da assumere la mattina a digiuno, 1 cucchiaio seguito da 1 bicchiere di acqua, per potenziarne le proprietà terapeutiche.

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Devo dire che lo compro anche adesso quando mi manca il tempo di procurarmi la materia prima fresca, ma, da quando ho scoperto come fare in casa la bevanda in modo semplice, preferisco usare quella di mia autoproduzione perché è molto più buona.

Proprietà salutari e curative del succo di tamarindo

Il succo di tamarindo si fa con la polpa del frutto, costituita dal 50% di zuccheri semplici, dal 30% di acqua e dal 5% da fibre, è particolarmente ricca di vitamine del gruppo A, B,C, E e J e di minerali necessari al mantenimento del proprio benessere come ferro, calcio, fosforo, manganese, selenio e potassio.

La polpa del tamarindo, chiamato anche “dattero d’India” (Tamara hindi) per la sua forma, contiene pectina, carboidrato facilmente digeribile e in grado di fornire energia, e oli volatili ( geraniolo, pirazina, safrolo e limonene) preziosi per il benessere dell’organismo.

Il frutto è ricco di tamarindina, principio attivo unico dal potere antivirale e antibatterico e particolarmente indicato contro malattie infettive, disturbi batterici e per contrastare e prevenire influenza e patologie del raffreddamento in modo naturale.

Grazie alla presenza di acidi (tra cui l’ellagico, il caffeico, il clorogenico, il cinnamico e il tartarico) e di altre sostanze antiossidanti, il tamarindo, le cui proprietà salutari erano già conosciute fin dai tempi antichi, è un acerrimo nemico dell’invecchiamento precoce e grande alleato della bellezza e salute della pelle, dato che è in grado di contrastare efficacemente i radicali liberi e di favorire la rigenerazione dell’epidermide e dei tessuti organici.

L’assunzione del frutto e, di conseguenza, dei succhi ricavati dalla polpa, aiuta anche a depurare l’organismo dalle scorie, favorisce la diuresi, combatte l’iperglicemia e regola l’equilibrio intestinale.

Il tamarindo, infatti, pur avendo notevoli proprietà lassative, è di aiuto nel trattamento della diarrea cronica, migliora i processi digestivi in generale e, cosa importante, il suo consumo è adatto anche a bambini e donne incinte e non ha particolari controindicazioni.

In ogni caso, se decidi di consumare abitualmente questo drink dal sapore di un tempo  e pieno di salute e di bontà, è bene chiedere consiglio al tuo medico curante, in quanto il tamarindo può interagire negativamente con alcuni farmaci.

Preparazione del succo di tamarindo fatto in casa

Ci sono diversi modi per preparare bevande a base di questo frutto e, anche se io mi riferisco al succo, termine che ritengo il più proprio in quanto viene ricavato dalla polpa fresca, altri preferiscono chiamare bibita al tamarindo o sciroppo di tamarindol’elisir di salute ” che si ottiene mediante il metodo che ritengo migliore e che ti indico in questo post.

Baccello di tamarindo con polpa interna visibile

I baccelli freschi, che presentano la forma di semi irregolari e ricurvi,   sono ormai facilmente reperibili in commercio (io li compro nei negozi di alimenti etnici e presso i supermercati più forniti) e, se decidi di impiegarli, ti consiglio di sceglierli ben maturi, in quanto la polpa contenuta ha un sapore dolce e agrumato, mentre il contenuto di quelli acerbi ha un gusto più aspro ed è più adatto ad essere impiegato in cucina nella preparazione di piatti dolci o salati.

Estrarre la polpa, di colore marroncino e dalla consistenza morbida e appiccicosa, è semplice, dato che basta praticare un taglio longitudinale nel rivestimento sottile e friabile del baccello e tirarla fuori dallo stesso, ma bisogna fare attenzione ad eliminare tutti i semi lucidi contenuti mediante il filtraggio della bevanda, in quanto sono talmente duri che, se li mordi involontariamente, potrebbero anche causare la rottura di un dente.

Se non riesci a  procurarti i baccelli freschi, puoi usare la polpa di tamarindo pressata,privata della buccia, pronta per l’uso e facile da trovare nei negozi etnici e in quelli di alimentazione naturale.

Ingredienti per 4 persone:

250 grammi di tamarindo in baccelli o 200 di polpa
1/2 litro di acqua
2-4 cucchiai di sciroppo di acero
acqua per allungare q.b
cubetti di ghiaccio q.b

Taglia la polpa a pezzetti e mettila in una pentola assieme a 1/2 litro di acqua.

Accendi il fuoco, porta al punto di bollore e continua a cuocere per 10 minuti in modo di farla sciogliere completamente nel liquido.

Quando avrà raggiunto l’aspetto di una pappa densa con i semini galleggianti nella stessa e sarà ancora bollente, aggiungi lo sciroppo d’acero e mescola bene con il cucchiaio di legno.

Poi filtra il tutto con l’aiuto di un colino a maglie strette e, mescolando sempre con il cucchiaio di legno per staccare i semi dalla polpa e riuscire a setacciarla bene, aggiungi a poco a poco dell’acqua a temperatura ambiente (non usare acqua refrigerata).

Quanta acqua adoperare?

Si tratta di una questione di preferenze personali: fai la ” prova assaggio ” ripetutamente e aggiungila nella quantità necessaria a far raggiungere al succo il sapore e la consistenza di tuo gusto.

Se preferisci ottenere una bevanda limpida e non torbida, filtra una seconda volta il succo di tamarindo attraverso una garza da cucina a trama fine che ne possa trattenere la fibra, prima di versarlo nei bicchieri, refrigerarlo con cubetti di ghiaccio, decorarlo a piacere e servirlo.

Se vuoi sapere come preparare in casa altre bevande della salute e del tutto naturali, dai un’occhiata anche a:

  • Come fare facilmente il succo di melograno per poter usufruire di tutte le proprietà curative del frutto
  • La ricetta valenciana della benefica e dissetante horchata de chufa
  • Le istruzioni di Vadim Zeland per preparare a freddo il delizioso infuso di erbe officinali e bacche, diventato famoso presso i salutisti per le sue proprietà benefiche

Credit photo intestazione: Wikimedia.com by Miansari66

Credit photo tamarindo in bottiglia: Sperlari shop

Credit photo baccello di tamarindo: PxHere

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