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Ascesso dentale: cosa è, terapia e prognosi

Provi un forte mal di denti a carattere pulsante che non ti dà tregua e gengiva e guancia si sono gonfiate?

Molto probabilmente si tratta di un ascesso dentale, da non augurare neppure al tuo peggiore nemico, ma che devi conoscere per sapere come combatterlo nel modo più appropriato e fare in modo di debellarlo in fretta senza rischiare complicazioni.

Cosa è l’ascesso dentale, cause, sintomi, complicazioni, terapie e prognosi

Caratteristiche della patologia

L’ascesso dentale è, in sostanza, un accumulo di pus, formato da bacilli, globuli bianchi, plasma e detriti cellulari, causato da una infezione batterica che può interessare la gengiva, la polpa di un dente e l’osso della mandibola.

La patologia è essenzialmente di 2 tipi: l’ascesso periapicale e l’ascesso parodontale:

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  • il primo è dovuto al raggiungimento della polpa del dente da parte di una carie che penetra nello smalto provocando una infezione batterica che genera il pus.
  • Il parodontale, riscontrabile sovente nelle persone affette da parodontite e di altre patologie gengivali, interessa invece l’intero supporto di un dente (gengiva, osso alveolare, cemento radicolare e legamento).

Disegno di pericoronarite dentale con dente che spinge su altriC’è poi un altro tipo di ascesso che può verificarsi quando un dente del giudizio è incluso o semi-incluso: la patologia, meglio nota come pericoronaritedisodontiasi, è dovuta all’infezione causata dal deposito di batteri nella gengiva rotta dalla spinta del dente che cerca di fuoriuscire e punto difficile da raggiungere con lo spazzolino.

Cause dell’ascesso dentale

L’insorgere di un ascesso dentale può avere svariate cause, di cui le 13 principali sono:

  1. parodontiti, gengiviti e igiene orale non eseguita in modo corretto e continuativo con conseguente accumulo di placca dentaria;
  2. carie trascurate, curate in modo non idoneo e infiltrate con deterioramento dell’amalgama;
  3. cisti e granulomi trascurati e non curati nei modi opportuni;
  4. lesioni (come denti fratturati) e scheggiature non trattate idoneamente dopo l’evento traumatico;
  5. devitalizzazioni e avulsioni fatte male con disinfezione poco accurata e asportazione parziale del materiale infetto;
  6. diabete;
  7. patologie da reflusso dell’esofago e dell’apparato gastrico;
  8. malattie autoimmuni;
  9. assunzione prolungata di farmaci a base di corticosteroidi e chemioterapici;
  10. fumo e smodata assunzione di alcol;
  11. complicazioni derivanti dal non idoneo comportamento del paziente dopo un intervento odontoiatrico;
  12. denti da latte dei bambini, particolarmente soggetti per loro natura ad essere attaccati dai germi che causano le carie in mancanza di una scrupolosa igiene della bocca.
  13. gravidanza e allattamento, periodi in cui l’organismo della donna è inevitabilmente indebolito.

Sintomi di un ascesso dentale

Solitamente  la comparsa ascesso dentale, che può essere preceduta da avvisaglie come sensibilità e indolenzimento o avvenire all’improvviso, è accompagnato da odontalgia intensa e continuata.

La sintomatologia, facilmente riconoscibile, è costituita, oltre che da un forte mal di denti che diventa insopportabile durante la masticazione, da gonfiore della gengiva e spesso della guancia  e dei linfonodi del collo corrispondenti, spossatezza, nervosismo,  cattivo odore (alitosi), ipersensibilità dentinale e febbre nella maggioranza dei casi.

Ma questi sintomi non si manifestano sempre tutti insieme e sono frequenti anche casi di ascessi indolori e asintomatici.

Questo può avvenire principalmente nella fase iniziale, ma il dolore può sparire anche in seguito alla formazione del rigonfiamento  o non essere avvertito per niente.

In questo caso è bene non sottovalutare la cosa e rivolgersi lo stesso prontamente al medico per evitare complicazioni come vedremo in seguito.

Nel caso di ascesso al dente del giudizio, può verificarsi l’infiammazione delle terminazioni nervose e del trigemino con conseguente dolore dell’arcata mandibolare, mal di gola ed emicrania particolarmente intensi solo sulla parte del volto corrispondente all’infezione.

Evitare le complicazioni possibili di un ascesso in bocca

Anche se una seduta nello studio dentistico è vissuta come un incubo da molte persone e tutti, chi più e chi meno, ne abbiamo paura (timore in gran parte irrazionale) nel caso di un ascesso bisogna agire con la massima tempestività e contattare il proprio dentista all’apparire dei primi sintomi.

Questo va fatto, non solo per liberarsi dal dolore in fretta, ma soprattutto per evitare l’asportazione del dente che probabilmente potrebbe essere salvato, il riproporsi dell’ascesso nel giro di poco tempo e le possibili complicazioni.

Trascurare un ascesso e ” fare finta di niente “, infatti, può causare fistole, sinusite mascellare, periostite, piorrea e altre complicanze anche molto pericolose e gravi come linfoadenite, linfagite, osteomielite, necrosi e setticemia.

Accertamento, cure e raccomandazioni da parte del dentista in caso di ascesso ai denti

Odontoiatra mostra alla paziente l'esame radiologico

La diagnosi di un ascesso dentale viene fatta dal dentista mediante esame fisico, anamnesico (raccolta dei sintomi) e un esame radiologico mirato chiamato in lessico medicale radiovisiografia endorale  (o una panoramica) per riuscire a capirne l’origine.

In alcuni casi e se l’ascesso è maturo a discrezione dell’odontoiatra l’ascesso viene inciso (previa anestesia) per scaricarlo, prelevare un campione di pus da analizzare e per rendere più veloce la scomparsa del dolore.

La cura di un ascesso prevede innanzitutto una cura antibiotica (solitamente a base di Amoxcillina, Metrodinazolo e penicillina di sintesi)  prescritti caso per caso dal dentista per combattere l’infezione.

Per fare passare il dolore causato dall’infiammazione in atto l’odontoiatra prescrive farmaci appositi come Naxoproxene e Ibuprofene e in caso di febbre anche medicinali a base di paracetamolo o acetaminofene.

Borse di varie misure per applicare il ghiaccio su parti doloranti

Applicare esternamente del ghiaccio, sempre ricoperto da un panno o nell’apposita borsa, sulla parte infiammata è utile ed anche i cosiddetti rimedi della nonna, come fare sciacqui con acqua e sale o applicare olio essenziale di garofano opportunamente diluito o Propoli su dente e gengiva possono alleviare temporaneamente il bruciore intenso.

Ma occorre tenere ben presente che i rimedi naturali hanno un efficacia molto limitata e non sono certo risolutivi dato che non influiscono sulla causa scatenante.

Bisogna, in ogni caso, evitare assolutamente il fai da te e seguire scrupolosamente le indicazioni del dentista per non peggiorare la situazione e non correre seri rischi.

Mediante la terapia farmacologica, i cui dosaggi e tempi vengono decisi dal dentista a seconda del singolo caso, il dolore inizia a diminuire solitamente dopo le prime 24 ore per poi sparire del tutto nell’arco di 2-3 giorni, ma non è possibile stabilire a priori con certezza quanto può durare un ascesso dentale dato che le variabili, come la reazione del paziente alla cura, sono tante e può capitare che il senso d’indolenzimento, anche se leggero e sopportabile, si protragga più a lungo.

Una volta che l’infezione è stata risolta, il dentista decide quale è la soluzione migliore per rimuovere la causa dell’ascesso e procede con le cure e gli interventi più appropriati per evitare il ripresentarsi del problema.

In ogni caso la prognosi viene molto facilitata se si agisce tempestivamente e ci si rivolge al dentista all’apparire dei primi sintomi ed anche la prevenzione è molto importante.

La salute dei denti va tutelata: sottoporsi periodicamente a controlli e alla pulizia professionale per eliminare il tartaro, osservare una corretta igiene orale, usare lo spazzolino (possibilmente elettrico) dopo aver mangiato e fare spesso sciacqui con un collutorio appropriato allontana la possibilità di ritrovarsi in bocca un doloroso ascesso dentale.

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Credit photo intestazione: PxHere

Credit photo pericoronarite: Wikimedia org by Lesion

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