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Amaro di Erbe Svedesi fatto in casa

Qualche giorno fa ho parlato dellAmaro di Erbe Svedesi, delle sue proprietà curative e dei moltissimi modi di utilizzarlo in fitoterapia per mantenerci in buona salute in modo naturale.

Oggi voglio approfondire l’argomento, scrivendo come fare in casa l’Amaro Svedese secondo la classica ricetta di Maria Treben.

In questo modo si è sicuri degli ingredienti che s’impiegano e nello stesso tempo si ottiene anche un notevole risparmio rispetto all’Amaro di Erbe Svedesi che possiamo acquistare sul web, in farmacia e nei negozi specializzati.

La preparazione di questo medicamento naturale non è per niente difficile ( praticamente si tratta di una tintura madre ), ma l’unico ostacolo  in cui ci si può imbattere potrebbe essere nel reperire tutti gli ingredienti necessari: il consiglio che posso dare è quello di rivolgersi ad erboristerie serie e ben fornite di varietà di piante officinali essiccate, ma è anche possibile l’acquisto su internet sul sito di Macrolibrarsi.

A Genova mi trovo bene con l’erboristeria in Piazzetta Luccoli: ormai telefono la lista degli ingredienti di cui ho bisogno e loro, se per caso non li hanno tutti disponibili al momento, me li procurano nel giro di qualche giorno e poi mi chiamano per il ritiro.

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Questa che oggi propongo è la ricetta del Piccolo Amaro di Erbe Svedesi secondo l'”Antico Manoscritto”(da alcuni attribuito a Paracelso) seguita da Maria Treben e che fu trovata tra gli appunti, dopo la sua morte avvenuta  a 104 anni, del dottor Claus Samst, famoso medico svedese e rettore della facoltà di medicina.

Ingredienti:

5 grammi di mirra;
0,2 grammi di zafferano;
10 grammi di foglie di cassia;
10 grammi di radice di rabarbaro;
10 grammi di radice di curcuma;
10 grammi di manna;
10 grammi di teriaca veneziana;
5 grammi di radice di carlina;
10 grammi di radice di angelica;
10 grammi di aloe (sostituibile con la polvere di assenzio);
10 grammi di canfora esclusivamente naturale;
1 litro e mezzo di acquavite naturale di grano o di frutta a 40 gradi;
1 bottiglia di vetro dal collo largo;
bottigliette di vetro scuro più piccole da erboristeria con i relativi tappi.

Personalmente preferisco usare anche la bottiglia più grande in vetro scuro: nel caso non  si abbia a disposizione è sempre possibile rifasciarla con carta nera in modo l’Amaro di Erbe Svedesi non prenda direttamente la luce durante la fase di macerazione.

Preparazione dell’Amaro di Erbe Svedesi secondo le indicazioni di Maria Treben

Le Erbe Svedesi vanno messe nella bottiglia pulita assieme all’acquavite e si lascia sedimentare al sole o vicino ad una fonte di calore per 15 giorni.

Durante questo periodo bisogna scuotere il contenitore 1 volta al giorno.

Poi si filtra con un colino a maglie strette e si travasa il liquido nelle bottigliette che vanno chiuse ermeticamente e conservate in frigorifero.

Ogni volta che si utilizza il contenuto non bisogna dimenticare di scuoterlo energicamente prima.

Questo vero e proprio elisir di salute naturale può essere conservato in frigo per anni: più l’Amaro di Erbe Svedesi riposa… più aumenta l’effetto curativo. 🙂

Credit photo amaro diluito:  Tim Sakton for Flickr.com

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18 Commenti

  1. Ciao a tutti 😉 Giusta l’osservazione di Cate messa al sole la bottiglia puo anche superare i 40 gradi di temperatura specie se la bottiglia è scura ma per esplodere ci vogliono temperature piu elevate al di la di ciò avevo una perplessità ma deve per forza essere acqua vite o di frutta o basta che sia un alcool a 40 gradi ??
    o.O ciao

    • Buongiorno Carmelo.
      Io uso l’acquavite, ma anche l’alcool alimentare dovrebbe andare bene.Grazie della visita e benvenuto su questo blog 🙂

  2. Ciao Francy complimenti per le tue ricette ,ho comprato la busta col preparato già pronto per l’amaro svedese e ora mi appresso a preparare , mille grazie 🙂

  3. Ciao Franci, guarda che i quaranta gradi (40) non sono di temperatura
    ma di gradazione alcolica che va per fare il macerato

  4. Salve, sto preparando il piccolo amaro svedese su ricetta di Maria Treben con le erbe già pronte in un composto che ho comprato in farmacia. Ho messo a macerare il composto di erbe in una soluzione al 40% di alcol a 40°in un vaso di vetro a tenuta ermetica con scrocchetto metallico e guarnizione in gomma di 4L riempito per 3,2L; il composto rimarrà a macerare per 15 giorni. Mi chiedevo: c’è il rischio che il contenitore esploda per via dell’alcol che rimane nel contenitore per 15 giorni a 40°???
    Complimenti per il forum!

    • Ciao Cate e grazie della visita.Io il macerato di erbe svedesi non lo tengo a 40 gradi.Non credo proprio possa esplodere ,ma perchè a 40 gradi e non a una temperatura più bassa?

  5. In erboristeria esiste anche la confezione di erbe già pronte. Ho solo un problema: “Dove trovo l’acquavite di grano?” Ho passato in rassegna diversi supermercati, anche ben forniti, ma ho trovato solo acquaviti di pesca e mirtilli.

    • Ciao Lorella.Io la compro presso una bottiglieria fornitissima a Genova, ma alcuni miei amici usano quella di pesca.

  6. Grazie Marina della visita e del commento. Anche io ho il libro della Treben e lo consulto spesso, anche se penso che l’Amaro svedese sia utilissimo, ma non costituisca la panacea di tutti i mali, come invece sostiene l’autrice. Sappimi dire come ti trovi con le Erbe Svedesi 🙂

  7. L’ho appena fatto, sono molto curiosa di sperimentarne gli effetti, ho letto il libro della Treben e l’ho trovato molto interessante. L’ho regalato anche ad alcuni amici per sperimentarlo su vari disturbi, e ho molta speranza che l’amaro funzioni.

  8. A parte il limoncello, non ho mai preparato alcun liquore. Questa ricetta sembra proprio facile.
    La provo, grazie.
    Albertina

  9. Non ho mai preparato alcun liquore ma questo amaro mi sembra proprio buono. Voglio provare anche perchè, ora, come fonte di calore si possono utilizzare i termosifoni.
    Grazie mille

  10. Ricetta interessante. Tra l’altro, ora, come fonte di calore (visto che è inverno) si possono usare i caloriferi … Anche io mi servo dall’erboristeria di Piazzetta Luccoli, è proprio la più fornita di Genova.

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