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Allergia al miele: cosa è, cause, sintomi, consigli sul da farsi

Scrivo questo post su tutto quello che è bene sapere sull’allergia al miele per il motivo che ultimamente il numero dei soggetti sensibili al dolcificante naturale di uso comune è in aumento esponenziale e perché, facendo anch’io parte da 2 anni della sempre più “ folta schiera ” di persone che ne soffrono ed essendomi documentata in tutti i modi possibili sulla patologia in quanto direttamente interessata, penso di poterti essere utile nello spiegarti in cosa consiste la sensibilizzazione al miele, da che fattori allergeni è causata, quali sono i suoi sintomi, come comportarsi se se ne viene colpiti e come prevenirla.

Se non sapevi che esiste l’allergopatia al miele, peraltro non tra le più comuni e conosciute, forse ti chiederai, come a suo tempo ho fatto anch’io quando il medico specialista (al quale mi rivolsi per capire la causa del mal di testa che avvertivo sempre più spesso dopo aver fatto colazione) mi ha detto che ero diventata allergica al miele in seguito a uno shock anafilattico provocato da una puntura di ape, come è possibile che il benefico alimento del tutto naturale possa provocare reazioni allergiche in certi casi.

Pure io ero incredula, anche per il fatto che da sempre nella medicina popolare il miele si utilizza in basse dosi  per combattere rinite allergica, raffreddore da fieno e malattie respiratorie causate da pollini, perché le minime quantità degli stessi contenute nel dolcificante naturale fanno in modo che l’organismo si adatti alla presenza di tali allergeni senza che si scateni la risposta immunitaria.

Ma, anche se la cosa ti può sembrare strana, il miele, che viene anche usato al posto dello zucchero da chi è sensibile alla graminacee, può indurre effetti allergici in alcune persone ed ora ti spiego il perché.

Cosa è l’allergia al miele e da cosa è provocata

L’allergia al miele è, in pratica, una reazione di ipersensibilità che sistema immunitario mette in atto quando l’alimento costituisce per lui un allergene, producendo degli anticorpi, le immunoglobuline del tipo E (IgE).

Tali anticorpi, quando scendono in campo in difesa dell’organismo, liberano delle sostanze mediatrici pro-infiammatorie, come l’istamina, che scatenano la reazione allergica e che sono le effettive responsabili della sintomatologia che insorge di conseguenza in modo più o meno visibile e fastidioso e che può essere lieve o grave a seconda di diverse variabili.

Allergopatia al miele transitoria causata da sostanze chimiche o tossiche

Può capitare che la sensibilizzazione al miele, che spesso compare improvvisamente  anche dopo anni di consumo dell’alimento senza problemi, sia causata da mieli industriali contraffatti, da antibiotici e sostanze chimiche somministrati alle api per difenderle dalle malattie e aumentarne la produttività, dal mancato rispetto delle norme igieniche delle arnie e di quelle standard riguardanti la sicurezza alimentare del prodotto da parte di apicoltori e aziende trasformatrici senza scrupoli.

In questi casi si tratta di una allergopatia momentanea che solitamente non si ripresenta più se si smette di consumare il prodotto contaminato.

Allergopatia crociata al miele da pollinosi

Donna allergica ai pollini starnutisce in un campo fiorito

La maggior parte delle forme allergiche ai prodotti delle api finora riscontrate e che, invece, possono essere permanenti e non passeggere, si manifesta di solito in individui che soffrono di pollinosi ( allergia alle proteine presenti nei granelli dei pollini di determinate piante).

Nell’organismo delle persone affette da tale patologia è facile che si manifestino reazioni crociate anche a determinati pollini contenuti in modestissime quantità nel miele che le loro difese immunitarie riconoscono come allergeni da combattere.

Infatti, a meno che non si tratti di una intolleranza alimentare (si può essere, o diventare, intolleranti anche a cibi del tutto naturali come questo), spesso e volentieri l’allergene che provoca la risposta delle difese immunitarie in alcuni soggetti non è il miele in sé, ma i pollini contenuti nel nettare dei fiori che, assieme alla linfa delle piante, viene trasformato in miele grazie a reazioni chimiche che avvengono tramite l’attività ghiandolare delle operose api.

Quando la reazione immunitaria è scatenata dai pollini presenti nel miele e non da altre sostanze tossiche contenute nello stesso, si tratta quasi sempre di una reattività crociata, termine usato in immunologia per indicare un’affezione dovuta all’associazione di diverse forme allergiche chiamate clinicamente “ allergie crociate ”.

Le reazioni crociate, chiamate erroneamente anche cross reactivity, compaiono quando le immunoglobuline indirizzate contro un determinato allergene identificano come simili a quello contro il quale sono dirette altre particelle di differente provenienza allergenica.

Se, ad esempio, si è allergici ai fiori di acacia e ai loro pollini, assai probabilmente lo si è, o lo si può diventare, anche al miele ottenuto dai fiori della stessa pianta anche se l’alimento è integrale, mentre la reazione degli anticorpi  è raro che avvenga nel caso si consumi un miele di diversa varietà non contenente lo specifico allergene.

Poiché nella maggior parte dei casi tale allergia è provocata da un determinato tipo di miele, essa generalmente non si manifesta se si consumano cibi con aggiunta di miele ricavato da infiorescenze di diversa specie botanica.

Dato che la gran parte delle allergopatie al miele è correlata a quelle dei pollini e ne costituisce di fatto una diretta conseguenza, alcuni studiosi hanno dedotto che la crescita del numero di persone affette da tale patologia al mondo sia dovuta all’aumento dei pollini provocato dai cambiamenti climatici.

Allergopatia al miele da veleno delle api

Recenti studi epidemiologici hanno appurato che pollini, sostanze chimiche, contraffazioni e intolleranze alimentari non sono i soli responsabili della sensibilizzazione al miele, ma che in alcuni individui che ne riscontrano i sintomi l’allergene scatenante è il veleno delle api, iniettato, pur in assai esigua quantità, dai preziosi insetti nel nettare da loro prodotto durante il processo di trasformazione dello stesso.

Mano punta da una vespa

Anche in questo caso, secondo il parere del mio immunologo, si tratta assai probabilmente di una allergia crociata delle quale può soffrire chi, come me, è stato punto da imenotteri ed  ha avuto reazioni allergiche di una certa entità in seguito all’inoculazione del veleno, ma non sono stati fatte ancora abbastanza ricerche scientifiche in proposito.

Solitamente, chi ha subito punture di api, vespe e calabroni può benissimo mangiare il miele senza incorrere in problemi, ma alcuni soggetti atopici (il Ministero della Salute definisce l’atopia come la “ tendenza familiare o individuale a produrre anticorpi IgE in risposta a basse dosi di antigeni ”) possono presentare sintomi allergici dopo averlo consumato.

Al contrario di quello che sostiene il mio allergologo, alcuni medici si ostinano ad escludere che quelle al veleno di imenotteri e al miele siano allergie crociate, ma, invece, possono esserlo ed io stessa, che sono allergica al miele dopo aver subito la puntura di un’ape bottinatrice, costituisco (purtroppo per me) una prova vivente della plausibilità della correlazione tra le 2 patologie.

Sintomi dell’allergia al miele e cosa fare se si manifestano

I sintomi dell’allergia al miele si manifestano solitamente subito dopo l’ingestione o entro 1 ora dalla stessa e il più comune è la  Sindrome Orale Allergica (SOA), costituita da prurito e formicolii generalizzati e rigonfiamento delle labbra che può estendersi anche alla lingua e al palato.

Gli altri modi in cui si manifesta l’allergia o l’intolleranza al miele più frequentemente sono:

  • orticaria
  • sudorazione forte e improvvisa
  • disturbi gastrointestinali, come nausea, vomito e diarrea
  • emicrania
  • mal di gola
  • rinite con naso chiuso o che cola e starnuti
  • congiuntivite con occhi arrossati che bruciano o lacrimano
  • edema angioneurotico con gonfiore al viso che può estendersi a collo ed estremità

Gli allergici al miele rarissimamente arrivano ad avere disturbi da reazioni gravi e pericolosissime come l’edema della glottide (difficoltà a deglutire e a respirare) e l’anafilassi (shock anafilattico), ma la possibilità che si verifichino, anche se assai remota, c’è ed è mio dovere informarti di tale evenienza.

Se, dopo aver consumato del miele, ti capita di manifestare reazioni allergiche come quelle indicate, di sentirti poco bene o anche di provare solo repulsione per l’alimento , devi immediatamente sospenderne l’assunzione e, per precauzione, anche quella di cibi e bevande che lo contengono e di integratori a base di polline, propoli e pappa reale, perché, se sei allergico al miele, ti può succedere di esserlo anche agli altri prodotti dell’arnia.

Sia che si tratti di allergopatia al miele sia di una intolleranza alimentare, i sintomi, una volta smesso il consumo, di solito passano da soli o con l’aiuto di un blando istaminico e non c’è bisogno della somministrazione di cortisonici, ma se sono di una certa entità o se stentano a sparire, bisogna rivolgersi a un dottore o recarsi al più vicino Pronto Soccorso.

È bene, comunque, farsi prescrivere dal proprio medico curante un farmaco istaminico adatto al proprio organismo e alle personali condizioni di salute da tenere sempre in casa ed assumere all’occorrenza e non bisogna assolutamente provare a consumare nuovamente miele senza aver consultato uno specialista in materia.

Crema dermoprotettiva Prep in confezione di vetro

Se sintomi come prurito, arrossamento e gonfiore si manifestano sulla pelle del viso e del corpo, per alleviarli è possibile usare creme specifiche antiallergiche su prescrizione medica o l’unguento multifunzionale Prep.

Puoi anche passare ripetutamente sulle parti interessate un batuffolo di cotone imbevuto di acqua e kefir di latte ( il kefir contiene sostanze antinfiammatorie) o fare degli impacchi con un infuso di salvia e camomilla.

Se si sono manifestati disturbi da reazione solo una volta, non significa per forza che ci sia una allergopatia in atto, ma l’unico modo per sapere se si è allergici al miele o se si è trattato di un fenomeno isolato, è rivolgersi ad un allergologo specializzato in incompatibilità alimentari che, dopo aver fatto la visita e l’anamnesi e magari aver prescritto esami e test clinici a cui sottoporsi, possa emettere una diagnosi certa e fornire le prescrizioni e i consigli più adatti allo specifico caso.

Prevenzione dell’allergia al miele

Se, dopo aver letto fin qui, la sola idea di sviluppare un’allergia al delizioso ed energetico cibo a cui non vorresti mai rinunciare ti atterrisce, sappi che non tutti, ma alcuni tipi di sensibilizzazione al miele si possono evitare con pochi e semplici accorgimenti.

Acquistare miele sicuro di qualità

Dato che una buona parte dei disturbi riscontrabili è dovuta al consumo di prodotti contraffatti, adulterati, contaminati e sottoposti a lavorazioni industriali, compra miele biologico di alta qualità.

Non risparmiare sul miele, perché ci sono ditte poco serie che gli aggiungono zucchero di canna (allergene) e, se non vengono rispettate scrupolosamente le norme igieniche e di sicurezza, il prodotto potrebbe contenere residui di gusci di acari chitinosi e di sostanze chimiche ed altre impurità, che, come abbiamo visto sopra, potrebbero provocare la risposta immunitaria.

Acquistalo, perciò, da un produttore serio e di fiducia, controlla sempre l’etichetta e assicurati che sia al 100% italiano (gli standard di qualità richiesti danna nostra normativa sono alti e vengono effettuati controlli regolari) puro e crudo.

Non superare le dosi di miele consigliate dai medici

L’allergologo da me interpellato consiglia di consumare 40 grammi di miele al giorno (3 cucchiai) e non di più.

miele crudo e genuino nel cucchiaio

L’esperto raccomanda di non abusare nel consumo e di limitarsi a tale dose nel corso delle 24 ore, non solo per non ingrassare (30 g di miele contengono 91,2 kcal, mentre 100 g apportano 304 kcal), ma soprattutto per il fatto che, trattandosi di un cibo purificatore dell’organismo, potrebbero comparire malesseri, arrossamenti e sfoghi cutanei dovuti all’attivarsi dei meccanismi di depurazione se se ne mangia troppo.

Tali infiammazioni non sono sintomi allergici, in quanto dovute al fatto che il corpo si sta liberando delle tossine e disintossicando, ma, oltre a poter essere scambiate per tali e costringere chi si “ abbuffa ” dell’alimento a sospenderne l’assunzione e a rivolgersi al medico, potrebbero “ svegliare ” le difese immunitarie, creando in questo modo nell’organismo condizioni favorevoli allo sviluppo di una vera e propria allergopatia al miele.

Per lo stesso motivo, non  bisogna abusare dell’uso cosmetico del miele.

È bene che coloro che soffrono di allergia al polline, particolarmente inclini a diventare sensibili al miele, si astengano dal consumo di miele millefiori, scegliendone altre varietà, come quello di agrumi siciliani e quello di castagno (ho linkato quelli italiani e sicuri che compro per i miei nipotini e che usavo io prima di diventare allergica), in modo di evitare il più possibile la comparsa di una allergia al miele crociata.

In ogni caso, per precauzione tutti dovrebbero assumere il miele con moderazione in primavera e a inizio estate, periodo delle infiorescenze nel quale sempre più persone manifestano sintomi allergici.


Se vuoi evitare le allergie, dai un’occhiata anche a:

Credit photo intestazione miele in barattoli: fancycrave1 per Pixabay.com

Credit photo donna con rinite allergica: Pxhere.com

Credit photo miele nel cucchiaio:StockSnap per Pixabay.com

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