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Agrifoglio: proprietà benefiche e usi

L’ agrifoglio, o Ilex aquifolium, è la pianta simbolo del freddo inverno: usata generalmente come arbusto ornamentale, è adoperata anche in fitoterapia  per le sue specifiche proprietà curative.

Proprietà benefiche del quadrifoglio e come adoperarlo a scopi curativi

Questo arbusto sempreverde, da sempre augurio di salute e prosperità, contiene ilicina (nelle foglie), tannini, pectine e ilaxantina e, grazie a questi componenti, l’agrifoglio possiede proprietà curative benefiche in caso di febbre, bronchiti, artrite, ritenzione idrica e vari disturbi stagionali.

Inoltre questa pianta ha anche proprietà astringenti, depurative e tonificanti.

Tannini e pectine conferiscono a tisane e decotti il tipico gusto dolce e marcato e un’azione tonificante simile a quella della caffeina: non è un caso se il Mate del Sudamerica viene fatto con le foglie di piante della stessa famiglia dell’agrifoglio.

Anche se alcuni vecchi libri di erboristeria consigliavano l’impiego delle bacche in caso di stipsi, se ne deve assolutamente evitare l’uso, in quanto si è appurato che sono molto tossiche e provocano dolori intestinali e crampi: ingerire solo 20 bacche può anche portare alla morte una persona adulta.

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Lasciamo alle bacche rosse, quindi, la funzione di addobbo natalizio per la gioia dei nostri occhi e disponiamole…...non alla portata dei bambini 😉

Al giorno d’oggi per gli scopi fitoterapici vengono usate solo le foglie, le radici e la corteccia.

La corteccia si può raccogliere tutto l’anno, facendo con un coltello affilato 2 incisioni anulari sul ramo tagliato e congiungendole con un taglio in senso longitudinale e poi la si asporta con facilità.

Le radici vanno prelevate in autunno.

Le foglie, invece, vanno raccolte nel tempo balsamico prima che avvenga la fioritura, in aprile e in maggio.

Si devono asportare dalla pianta di agrifoglio le foglie di colore verde scuro ed evitare di cogliere quelle più chiare, troppo giovani e con proprietà curative molto limitate.

Per una raccolta ” ecologica” e rispettosa dell’ambiente è bene levare solo 2 foglie per ramo e, nel caso della corteccia, questa non va assolutamente asportata dai rami che restano attaccati alla pianta, in quanto l’agrifoglio sarebbe troppo esposto al freddo e agli agenti patogeni.

Foglie e corteccia si fanno seccare, seguendo le indicazioni su come essiccare le piante officinali , in un luogo asciutto e possibilmente buio e poi le si conservano in sacchetti di tela o in quelli di carta da pane.

La tisana di foglie di agrifoglio può essere impiegata in caso di febbre, disturbi reumatici, catarro e bronchiti, ma non si devono seguire le comuni istruzioni per fare la tisana, in quanto questa preparazione è a metà tra il decotto e la tisana, dovendo sobbollire per 5 minuti.

Si mettono 3 grammi di foglie di agrifoglio in 100 millilitri di acqua naturale in un pentolino sul fuoco, si porta ad ebollizione e si fa sobbollire per 5 minuti; poi si filtra e si lascia intiepidire per qualche minuto  prima di assumerla.

L’assunzione consigliata è di 3 tazze al giorno e si può anche dolcificare la tisana-decotto con della stevia naturale, dolcificante a zero calorie.

Il decotto di corteccia di agrifoglio, che ha proprietà curative simili a quelle contenute nelle foglie, si usa in caso di febbre e disturbi dell’apparato respiratorio: si procede come sopra, ma si fanno bollire per 3 minuti 4 grammi di corteccia.

Il decotto di radici giovani pare che sia consigliato come diuretico e depurativo, ma io non ne ho esperienza e preferisco assumere il decotto di equiseto (coda cavallina) e di altre piante medicinali di cui sono maggiormente esperta.

Per chi  è solito preparare in casa le tinture, ecco la tintura madre di corteccia di agrifoglio, coadiuvante febbrifugo nelle forme influenzali:

  • mettete a macerare al buio 20 grammi di corteccia con 100 millilitri di alcool alimentare a 70 gradi in un vaso di vetro scuro;
  • lasciate riposare in un luogo caldo per 10 giorni:
  •  poi filtrate e riponete la tintura in una bottiglietta, sempre di vetro scuro, chiuso ermeticamente con il tappo.

In presenza di febbre si devono assumere 20 gocce disciolte nell’acqua fredda 2 volte al giorno.

L’agrifoglio rientra anche nei Fiori di Bach, col nome Holly, agendo contro odio, ira, invidia, gelosia e sospetto.

Consiglio, comunque, di interpellare sempre il proprio medico curante prima di assumere l’agrifoglio a scopi terapeutici.

L’agrifoglio si trova facilmente nei boschi, specie al Centro e al Nord, ma si può coltivare in giardino con molta facilità e, visti gli usi terapeutici, è utile averne uno a disposizione per rifornire abitualmente la scorta casalinga di piante curative.

Credit photo: paco 27556 for Pixabay.com

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