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Viole del pensiero: coltivazione e caratteristiche

Da un po’ di tempo mi ero ripromessa di arricchire la sezione dedicata al giardinaggio di Trucchi di Casa ed oggi voglio iniziare a farlo, scrivendo questo post sulle caratteristiche e la coltivazione delle viole del pensiero, da me amate in modo particolare perché legate ai ricordi della mia, ahimè lontana, infanzia.

Le regole da rispettare e gli accorgimenti da mettere in pratica nella coltivazione delle viole del pensiero valgono anche per la coltura di tutte le Violacee e, se avete intenzione di inserire varietà ibride e di altra specie nei vostri spazi verdi e volete sapere come curarle appropriatamente, sappiate che non ci sono differenze.

Io ho un aiuola in giardino con altri tipi  di ibridi ( incroci  della Viola cornuta e della Viola x wittrockiana ) e le coltivo tutte allo stesso modo.

Cosa è la viola del pensiero ( Viola tricolor )

Di gran moda nell’Inghilterra dell’Ottocento, la viola del pensiero è una pianta biennale ( ma viene coltivata generalmente come annuale ) appartenente alla famiglia delle Violacee (che ne comprende circa 400 specie diverse ) e originaria dell’America del Sud, Europa meridionale, Australia, Nuova Zelanda e Africa.

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Conosciuta fin da tempi molto antichi, veniva coltivata dai Greci e dai Romani ( il nome scientifico, Viola, deriva dal latino e Virgilio, Plinio e Teofrasto la citano nei loro scritti  ) che erano soliti anche approntare serre attrezzate e apposite per fare in modo di poterne avere in quantità per rallegrare i giardini e decorare le tavole dei banchetti.

Infatti gli abitanti dell’Antica Roma ritenevano che la corolla delle viole avesse la proprietà di “ allontanare i fumi del vino ” e quindi era molto in uso, quando si trattava di apparecchiare una tavola importante, adornare la mensa con grandi mazzi e composizioni floreali .

Nel linguaggio dei fiori la viola significa amore tenero, romanticismo, semplicità.

La pianta, di piccola dimensione, generalmente non supera i 20 centimetri in altezza e larghezza e le foglie, dalle varie tonalità di verde, sono semplici, con margini lisci e dentati e quasi sempre a forma di cuore.

Le diverse specie presentano anche notevoli differenze nell’aspetto, nella profumazione e nel colore dei fiori ( che possono anche presentarsi isolati, a ciuffetti o riuniti a infiorescenze ), ma la caratteristica comune a tutti i tipi di viola è la corolla a 5 petali con lo sperone.

Molti sono gli ibridi ( che, comunque, derivano quasi tutti dalla Viola cornuta e dalla Viola x wittrockiana e, per questa ragione, la generica denominazione  “ del pensiero ” non sarebbe proprio esatta nel caso di ibridi e incroci sempre più sofisticati della vivaistica attuale) e innumerevoli le varietà disponibili in floricoltura al giorno d’oggi .

Pertanto, se volete iniziare a coltivare le viole, avrete solo l’imbarazzo della scelta quando procederete all’acquisto di semi o piantine.

I miei ibridi preferiti sono la francese Viola x wittrockiana della serie Springtime di varieta  Nera ” dai grandi fiori color porpora scuro, la Viola x wittrockiana  “ Can-Can ” di selezione italiana con petali ondulati, ampia macchia al centro e colorazioni accese e differenti (  generalmente vengono venduti semi misti per piante di vari colori ) e la Viola cornuta Contessa di Pralormo della serie Sorbet a fiori piccoli dalle diverse tonalità di viola.

Ma queste sono solo mie preferenze.

Viole del pensiero ed ibridi si utilizzano per bordure, roccaglie e muri, per la coltivazione in vaso e in piena terra e possono anche essere piantate in aiuole e fioriere assieme ad altri tipi di fiori con risultati di grande bellezza e armonia.

Clima, terreno e malattie delle viole del pensiero

La viola del pensiero è  una delle più diffuse tra le piante da fiore che abbelliscono balconi e giardini di qualsiasi zona italiana ed è piuttosto resistente, ma è logico che la sua esposizione al sole deve variare a seconda del clima delle varie regioni.

L’habitat ideale è fresco e temperato ( attorno ai 17-18°), anche se le viole reggono bene l’inverno e le gelate brevi fino a -5°, mentre soffrono molto l’afa estiva: vanno ubicate, quindi,  in pieno sole se la zona è fredda, ma è meglio sistemarle in mezza ombra se l’area è sottoposta a temperature calde e ad estati assolate.

Al finire della primavera e all’inizio dell’estate ( maggio-giugno) le viole del pensiero (e tutte le Violacee in genere) vengono spesso attaccate dafidi, cocciniglie, acari ed agrizomi da prevenire e combattere con applicazioni ripetute di prodotti specifici, i cosiddetti insetticidi translaminari (se non volete usarli, si può adoperare un antiparassitario naturale e biodegradabile).

In presenza di gran caldo accompagnato da forte umidità è facile che compaiano varie malattie fungine che devono essere trattate con anticrittogamici a base di rame.

Peronospora violae, oidio e maculature varie sulle foglie si contrastano con agrofarmaci contenenti i principi attivi Manconzeb, Propamocarb o Acilanine o con prodotti specifici a base di rame o zolfo.Polvere di Poltiglia Bordolese utile per eliminare le malattie fungine delle piante

Un rimedio valido è costituito da un composto a base di calce e solfato di rame, la poltiglia bordolese (la si può trovare già pronta sul web, nei centri agrari  o in polvere nei negozi specializzati) da spruzzare sulle foglie, eliminando quelle malate, a intervalli di 15 giorni.

Se non volete impiegare prodotti chimici aggressivi, distanziate le piantine tra loro, evitate di lasciare bagnato il fogliame alla base, fate dei trattamenti preventivi a base di rame e irrorate il terreno saltuariamente col macerato di ortica.

Se sottoposte a troppe annaffiature, le viole possono essere colpite da un fungo che provoca il marciume del colletto e della parte radicale: in questo caso i vari rimedi sono inefficaci e bisogna eliminare e bruciare al più presto le piante aggredite per evitare il contagio di quelle sane.

Come coltivare le viole del pensiero

Dato che per “ coltivazione ” intendo la cura della pianta dalla semina alla fine del ciclo produttivo, qualora all’inizio della stagione decidiate di comprare piantine già pronte per la fioritura, saltate la prima parte di questa guida se avete fretta ( ma dopo aver letto il prossimo paragrafo e seguite i consigli riportati dalla messa a dimora in poi.

Quando acquistate le piantine già sviluppate e in fiore, assicuratevi che siano sane, forti e non presentino parti rovinate o avvizzite: a volte vivaisti poco seri “pompano” in vari modi le piante per farle crescere in fretta e i risultati di questa scellerata pratica….si vedono dopo.

La coltivazione della viola del pensiero non presenta particolari difficoltà e può essere fatta sia in vaso che in piena terra in terrazzo o in giardino, ma bisogna tener conto di alcuni fattori e delle caratteristiche della pianta, del terreno e del clima.

Si dice che  la viola del pensiero fiorisce tutto l’anno, ma questo è vero solo in parte, dato che la pianta soffre e non produce fiori quando fa molto caldo o si scende sotto lo zero.

In linea di massima diciamo che l’epoca di fioritura, che varia a seconda del tempo di semina e del clima, va dall’autunno all’inizio dell’estate seguente.

Se effettuate la semina all’inizio dell’estate, le viole del pensiero fioriranno dall’autunno alla primavera inoltrata, mentre produrranno i fiori dalla primavera all’inizio del grande caldo se le seminerete a novembre-dicembre come si fa con l’erba del prato (in questo caso tenete in casa la seminiera: per fare germogliare i semi la temperatura non deve essere inferiore ai 16°).

Se scegliete gli ibridi e non le classiche viole del pensiero tricolor, preferite quelli denominati F1 per ottenere piante più forti e in grado di produrre un maggior numero di fiori e, se volete che fioriscano in inverno, optate per quei tipi a corolla media o piccola, capaci di resistere meglio al maltempo (i fiori grandi subiscono maggiormente la pioggia e le intemperie in genere).

Semina delle viole

Se è la prima volta che vi cimentate nella coltivazione delle viole ottenute dalla semina, consiglio d’ interrare i semi a giugno-luglio.

Facendo in tal modo,potrete seguire meglio le varie fasi di sviluppo ed eseguire il trapianto e la messa a dimora nei tempi giusti, mentre in inverno, se non siete pratici, potreste commettere errori (quando fa freddo bisogna fare svernare le viole in serra o in un semenzaio a vetri).

Se proprio volete seminare d’inverno, suggerisco, per esperienza personale di farlo a dicembre inoltrato, dato che novembre è il mese di riposo della terra per eccellenza e che tutti i fiori che ho provato a seminare durante il suo corso hanno germogliato con qualche difficoltà.

Per quello che riguarda il contenitore, in commercio ne esistono di vari tipi appositi per la germinazione, ma, se volete risparmiare, potete benissimo usare strumenti  “ di recupero ” come, ad esempio, le vaschette alimentari ( io adopero spesso quelle rettangolari da gelato).

Considerate, però, la capienza di cui avete bisogno: una cosa è interrare 5-6 semi e un’altra è seminarne 30.

Mettete in una semenzaio del terriccio specifico per la germinazione: chiedete consiglio per la scelta di quello più adatto al personale esperto del garden center o del consorzio agrario che vi ha venduto i semi, in quanto la sua composizione ottimale può differire a seconda della specie di viola che andrete a coltivare (anche se di solito va bene la vermiculite agricola o del terriccio leggero misto a torba e sabbia.

In ogni caso,  fatevi sempre consigliare per non correre il rischio di commettere piccoli errori che possano pregiudicare, anche se di poco, i risultati.

Spianate il terriccio nel contenitore con la mano, distribuite a spaglio i semini, copriteli interamente con un altro strato leggero di terra e bagnate con uno spruzzino facendo attenzione a non smuoverla.

Germinazione

Coprite la seminiera con un foglio di giornale umido o con dell’agritessuto e mettetela all’ombra in un luogo caldo e riparato  per fare in modo che i semi comincino a germinare già dopo pochi giorni.

Quando avranno iniziato a farlo, rimuovete il foglio di giornale e aspettate circa 2 settimane continuando a nebulizzare ogni  24 ore la superficie del terriccio per fare in modo che sia sempre umido.

Trapianto

Trascorso questo periodo e quando le viole avranno raggiunto un’altezza di 3-3,5 centimetri, potrete rinvasare le piantine.

Trasferite ciascuna,  usando molta delicatezza per evitare di rovinarla e danneggiarne il fragile apparato apicale, in un vasetto dal dimetro di circa 10 cm riempito con della torba o, meglio ancora, con del terriccio universale misto a polvere di pietra pomice (mescolare 1 manciata di pomice in 5 litri di terra serve a conservare il giusto grado di umidità del substrato).

Sistemate le piccole viole trapiantate all’ombra e al riparo per altre 2 settimane, continuando a fare in modo di mantenere umido il terriccio, e, una volta trascorso questo tempo, disponetele al sole,  innaffiandole più spesso.

Messa a dimora

Se avete seminato in luglio, verso la metà di settembre le piantine saranno sviluppate abbastanza ( devono presentare già 3 o 5 foglie ) da poter essere messe a dimora, usando del terriccio nuovo e ricco di humus, poiché le viole del pensiero prediligono un terreno fertile, leggero e ben drenato.

Se, invece, desiderate distribuirle in vasi e fioriere, preparate i contenitori, mettendo sul fondo cocci, ghiaia o palline di argilla espansa per facilitare il drenaggio, prima di riempirli di terra.

Il mio giardiniere, molto esperto nella coltivazione delle viole e dei cui lavori sono sempre stata soddisfatta, usa mettere a dimora le piantine in un miscuglio di 2 parti di terriccio per fiori e 1 parte di terra fresca da giardino.

Immergete in un secchio d’acqua i vasetti ( senza bagnare la pianta stessa ) per ammorbidire la zolla di terra che asporterete con la viola e facilitarvi l’operazione .

Scavate tante buche quante sono le piantine che abbiano larghezza e profondità doppia rispetto a quella dei vasi in cui le avevate trapiantate distanziandole tra loro di circa 20 centimetri.

Estraete con delicatezza le piantine dai vasetti senza eliminare la zolla di terra che rimane attaccata e ponetele nelle rispettive buche senza interrare troppo le radici ( la parte superiore della zolla deve essere al livello del terreno ).

Poi riempite con la nuova terra, livellate senza comprimere troppo e bagnate “dolcemente ” con l’annaffiatoio (non usate mai la  pompa da giardino).

Annaffiatura e trattamenti

Dopo essere state poste a dimora, le viole del pensiero devono essere annaffiate ogni 2 o 3 giorni a seconda del clima e della stagione.

Bisogna annaffiare le piante frequentemente in estate in modo che il terriccio sia sempre appena umido (non dimenticate di bagnarle anche d’inverno se non piove da giorni e il terreno è secco), ma non eccedete ed evitate in ogni modo che si formino ristagni d’acqua

Infatti l’acqua stagnante, oltre a provocare marciumi nei fusti e radici, attira molti insetti che vi depositano le larve e, di conseguenza, anche gli animali predatori che, pur essendo utilissimi nell’eliminazione di zanzare e moscerini, potrebbero danneggiare le viole.

Corvo in cerca di cibo vicino a viole
credit photo: Irene Grassi

Nei climi particolarmente caldi è utile eseguire la pacciamatura per mantenere il terreno umido più a lungo ed impedire che inaridisca.

Durante la fase vegetativa e durante tutto il periodo della fioritura è opportuno annaffiare le viole del pensiero con un fertilizzante a base acqua ed estratto di alghe e somministrare loro, appena iniziano a fiorire, l’apposito concime liquido per piante da fiore diluito secondo le istruzioni riportate sulla confezione ogni 15 giorni.

Sarebbe anche opportuno levare un certo numero di boccioli per ottenere corolle più grandi e cimare gli steli che hanno fiorito per favorire la formazione di altri boccioli.

Naturalmente sono da proseguire i trattamenti contro i parassiti e le malattie delle piante, seguendo i consigli di chi vi ha venduto i prodotti o le indicazioni riportate sulla confezione o sul foglietto illustrativo.

In autunno, se abitate in zone dal clima particolarmente mite e le piante non sono in fiore, consiglio di potarle leggermente e proteggerle con foglie secche, torba, o tessuto non tessuto.

Grazie a tale accorgimento, le viole del pensiero potrebbero probabilmente resistere anche per più di 2 anni e ringraziarvi con ulteriori fioriture.

 

Le viole del pensiero possono essere coltivate anche ad uso alimentare:

Credit photo intestazione: Pixabay.com

Credit photo Poltiglia Bordolese: Wikimedia.org by Benjah-bmm2

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4 Commenti

  1. Io ADORO LA BIOLA DEL PENSIERO…
    MA MI DICONO CHE DURA SOLO POCHI MESI E….CI RINUNCIO PERCHÉ SIA PER I SOLDI …SIA PER ILTEMPO PREFERISCO LE PERRNNI …Ma in questo periodo mi è venuta l’ossessione di vederle nel mio giardino e Sto cercando di vedere dove comprarle al minor cestooo
    Avevo anche pensato a quelle finte ..pur di vederleeee ma non le trovo
    Consigliami. GRAZIEE

    • Ciao Rosa Maria.In effetti non è facile riuscire a reperire viole del pensiero artificiali fatte bene e che sembrino vere, ma puoi dare un’occhiata qui.

  2. Ciao Franci.Dove compri i semi delle viole del pensiero a Genova?Anche io abito nella tua città e ti chiedo consiglio.

    • I semi delle viole del pensiero li compro generalmente da Giletta, mentre gli ibridi li cerco nei vivai e sul web.

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