HomeRicetteRicette VeganeTahina: la crema di sesamo fatta in casa

Tahina: la crema di sesamo fatta in casa

Ho già scritto come si prepara l’hummus di ceci, nella cui preparazione non può mancare la tahina, chiamata anche tahini, tahin o tahine e detta anche “crema di sesamo” o “burro di sesamo”, saporita e corposa emulsione ottenuta dai semi di sesamo e molto diffusa in tutto i Paesi del Medio Oriente, della quale adesso voglio darti la ricetta originale israeliana che seguo io, affinché anche tu possa fartela in casa all’occorrenza facilmente e a costo davvero contenuto senza doverla acquistare già fatta.

La tahina ha un altissimo valore nutrizionale: infatti il sesamo col quale viene preparata, oltre ad essere l’alimento più ricco di calcio in natura che ci sia, apporta fosforo, acido linoleico, istamina, magnesio, silicio, zinco , ferro e vitamine B, E, D.

Inoltre contiene la sesamolina (sostanza che tutela il fegato dai danni derivanti dall’ossidazione) e la sesamina, principio attivo antiflogistico e particolarmente efficace nell’abbassare il livello del colesterolo cattivo nel sangue e salvaguardare il sistema cardiovascolare

La crema di semi di sesamo già pronta, che ha un costo generalmente variabile da 20 a 40 euro al chilo, è reperibile nei negozi di alimentazione naturale ed etnici e ormai, visto che pure in Italia ce n’è sempre più richiesta, anche in alcuni punti vendita della Grande Distribuzione, come quelli meglio assortiti di Auchan ed Esselunga, provvisti di reparti dedicati ad alimenti stranieri ed esotici dove si può comprare la tahina confezionata solitamente in barattoli di plastica rigida da da 250 grammi e 450 grammi.

Presso la Coop, Carrefour, Natura Sì, Amazon e altri e-commerce specializzati in prodotti biologici è talvolta possibile acquistarla, sempre in vasetti sigillati, in differenti quantità o mescolata a cioccolato e ad altri ingredienti ” golosi ” o anche gluten free.

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Non è, però, necessario procurarsela già pronta, perché si può benissimo fare la tahina in casa con nessuna difficoltà e in brevissimo tempo, seguendo la ricetta tradizionale di Haifa, datami gentilmente da una abitante della città israeliana incontrata da me in vacanza: in questo modo si può risparmiare sull’acquisto, si ha la sicurezza che non contenga additivi e conservanti e si ottiene un prodotto migliore in termini di gusto e di caratteristiche organolettiche.

Scegli, preferibilmente, semi di sesamo biologici e evita quelli di provenienza giapponese, perché, dato che la zona nipponica di maggior produzione è proprio quella di Fukushima Dai-ichi, dove è avvenuto il disastro nucleare nel 2011 , non mi sembra il caso di rischiare pur remote contaminazioni.

Esecuzione della ricetta: facile

Tempo occorrente: 15 minuti +30 minuti di raffreddamento

Costo: basso

 

Ingredienti:

200 grammi di semi di sesamo;

100 grammi di olio di vinaccioli (o di olio di sesamo, o di olio di arachidi o di olio di semi di girasole);

1 cucchiaino di sale marino integrale fino (facoltativo).

Preparazione fai da te della salsa tahina di semi di sesamo secondo la ricetta originale israeliana

Fai dorare i semi di sesamo in una padella a fuoco basso, girando continuamente con un cucchiaio di legno a movimenti circolari e smuovendo di tanto in tanto la padella, facendo attenzione che il sesamo non abbrustolisca e fumi, in quanto  potrebbe formarsi il sesamolo, sostanza tossica e amarognola.

Il sesamo sarà tostato “al punto giusto” appena il suo delizioso aroma comincerà a sprigionarsi nell’aria e quando i semini inizieranno a scoppiettare.

Se hai dei dubbi, è meglio fare meno doratura che troppa. 🙂

Trasferisci i semi in un piatto, evitando così che continuino a cuocere nella padella calda, e lasciali intiepidire.

Poi triturali finemente nel macinino da caffè  (o nel comodissimo macina sesamo ) fino a quando avranno raggiunto una consistenza farinosa.

Tahina della giusta consistenza

Versa la povere ottenuta nel bicchiere del frullatore assieme al sale, aggiungi l’olio lentamente e mixa fino a che il composto avrà assunto l’aspetto e la densità di una crema omogenea fluida o più consistente a seconda delle tue preferenze.

Versala, quindi, in un vasetto di vetro sterile e lasciala raffreddare del tutto prima di chiudere ermeticamente il contenitore.

Conservazione della tahina

Mentre, la salsa tahina del supermercato già pronta di produzione industriale (se non prelevata dal banco frigo, ma dagli scaffali del negozio) va riposta in frigorifero solo dopo averla aperta e si può mantenere anche per mesi grazie alla presenza di additivi chimici che ne rallentano il deterioramento (bisogna leggere, in ogni caso, le istruzioni riportate sulla confezione), la crema di sesamo priva di conservanti fatta artigianalmente in casa si deve conservare in frigorifero fin da subito e non per più di 10 giorni al massimo, in modo da mantenerne il gusto inalterato ed evitare che irrancidisca e vada a male.

Ogni volta che ne prelevi una parte per usarla all’occorrenza, controlla che la superficie della pasta di sesamo rimasta nel vasetto sia completamente ricoperta di olio e, se non lo fosse, aggiungine di nuovo poco per volta prima di richiudere ermeticamente il barattolo, in modo che il composto contenuto sia protetto dal contatto con l’aria che potrebbe accelerarne il deterioramento.

Consigli utili

Avendo realizzato la ricetta della tahina innumerevoli volte ed essendo ormai esperta nel prepararla, penso sia utile suggerirti di adottare 3 accorgimenti importanti per ottenere un risultato del tutto soddisfacente:

  • l’emulsione ideale sarebbe l’ olio di sesamo , piuttosto costoso e di non facile reperibilità in Italia: piuttosto che olio di semi di arachidi o di quello ottenuto da quelli di girasole, è preferibile usare l’olio di semi di vinaccioli , in quanto insapore e inodore, che si può trovare online, nei negozi di alimentazione naturale e molto facilmente in Alto Adige, dove se ne fa un grande uso, specie nella panificazione.
  • Negli ingredienti della preparazione ho indicato il sale marino integrale come facoltativo, in quanto è possibile consumare anche il tahin dolce, o halva, spalmato sul pane con aggiunta di pezzetti di mandorle e pistacchi e miele ( e….il sale non ci sta proprio 😉  ): se vuoi mangiarla in questo modo o realizzare con la tahina ricette di dessert, non mettere subito il sale, perché lo si potrà sempre aggiungere in seguito se sarà opportuno farlo.
  • In molte ricette della crema di sesamo si salta la triturazione dei soli semini oleosi nel macinacaffè e si mixa direttamente tutto insieme, ma io, quando ho provato a non tritarli prima, ho ottenuto una tahina dalla consistenza non proprio ottimale (che dovrebbe essere simile a quella di un paté, ma più fluida): fare questo passaggio porta via pochi minuti, ma garantisce un risultato perfetto.

La tahina viene utilizzata in molte preparazioni di cucina (come, ad esempio, lhummus di ceci e i falafel), si sposa bene, oltre che ai ceci, con vari legumi ( io l’abbino spesso anche ai falafel di fagioli e ci sta benissimo ), verdure cotte e carni ( specie se si aggiunge aglio e succo di limone ).

La pasta di sesamo, inoltre, non solo costituisce uno sfizioso e stuzzicante superfood da spalmare da solo su toast, fette biscottate e crostini, ma la si può usare anche per arricchire pane e burro e pane e olio, genuini e saporiti “cibi di un tempo”, ai quali è possibile dare quell’aroma e gusto ” di noccioline tostate “del tutto particolari anche con una spolverata di gomasio, che, in fondo, non è altro che la base del tahin addizionata di sale.

Ideale per la prima colazione e la merenda e adatta ad essere impiegata in svariate ricette con crema di sesamo, bisogna comunque tener presente che 100 grammi di tahina, anche se fatta in casa e priva di conservanti ed emulsionanti, apportano circa 600 calorie (da assommare a quelle dell’olio impiegato) e, quindi, consumala spesso ma con moderazione se vuoi trarne piacere per il palato e usufruire dei benefici del sesamo per l’organismo…senza appesantirlo mettendo su chili di troppo. 😉

Credit photo intestazione: yilmazfatih  for Pixabay.com

Credit photo tahina nel piatto: Miansari66, CC0 for Wikimedia Commons

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29 Commenti

  1. In questo posto trovi tutto , e tutto bio .facciamo spedizioni in tutta Italia , La ricetta è perfetta , ho seguito le tue indicazioni . Risultato ottimo . Voglio provare l’ umus di cicerchia che mi consigli ? Ciao è stato un piacere conoscenti

  2. E come si fa a non venire a trovarti? Sei un’incredibile spunto di idee che peraltro s’incrociano perfettamente col mio gusto personale ed anche l’approccio col cibo è davvero simile. Ed apprezzo molto la cortesia delle risposte. Spesso leggo ricetto qua e là che poi, immancabilmente modifico secondo il mio estro ma cercando di mantenere il senso del piatto ed il tuo blog, scusa se mi ripeto, oltre a fornire importanti nozioni comportamentali e nutrizionali, stuzzica proprio quella parte “sfiziosa” che tanto mi fa amare la cucina. Grazie a te di esserci. Ciau 🙂

  3. Ideona!! 😉 Grazie Franci per il suggerimento. L’aglio ci sta decisamente e mi piace molto.
    A proposito, anche a me la tahina è riuscita scura con retrogusto amarognolo; Vale la risposta di cui sopra?
    Ciao

    • Ciao Elena e grazie di essere tornata a trovarmi.Il retrogusto amarognolo, dipende, secondo me, dalla troppa tostatura.Non è semplice all’inizio, ma poi ci si prende la mano.Te l’assicuro 🙂

  4. Davvero grazie! :-*

    Preparo da tempo i falafel e vengono sempre buonissimi ma non ero ancora riuscita ad avere la ricetta per una tahina gustosa come questa! (Y)
    Come aromatizzereste una salsina allo yoghurt? Ancora grazie a tutti Voi per i meravigliosi spunti.
    Ciaoooo 🙂

  5. Davero grazie! :-*

    Preparo da tempo i falafel e vengono sempre buonissimi ma non ero ancora riuscita ad avere la ricetta per una tahina gustosa come questa! (Y)
    Come aromatizzereste una salsina allo yoghurt? Ancora grazie a tutti Voi per i meravigliosi spunti.
    Ciaoooo 🙂

  6. Ciao a tutte, l’olio di sésamo lo trovi fácilmente nei supermercato Unes ad un costo discreto meno di 3 euro mezzo litro. vivo a Torino.

    • Ciao Maria e grazie mille della segnalazione.Io vivo a Genova, non ci sono supermercati Unes nella mia zona, ma controllo subito se ce ne sono in città.Grazie ancora e buona domenica!

  7. Buongiorno Jolanda. Io non la tengo per più di 15 giorni, in quanto ho notato che tende poi a diventare rancida.

  8. Ciao Cristina.Eviti la tostatura perchè è un metodo di cottura che non ti va bene o per altre ragioni?Una volta ho provato a non tostare il sesamo, ma il tahin che ne ho ricavato non aveva quel buon sapore di nocciolina.Tu aggiungi qualcosa per farlo saporito ugualmente?

  9. i semi di sesamo bianchi si trovano nei negozi bio. Io evito la tostatura. li faccio asciugare bene nel forno a 60° per pochi min. E non uso il mortaio, troooppo tempo! Mi piacerebbe ma non si può

  10. Difficile trovarli bianchi, ma io li ho scovati al mercato in un banco di granaglie che li vende a un prezzo molto conveniente.Ma fai attenzione alla provenienza ed evita il sesamo giapponese, in quanto la principale zona di produzione è quella del disastro nucleare.A presto e un abbraccio

  11. Ciao Sonia.
    Bè, tostando, i semi diventano più scuri. Il retrogusto amarognolo lo avvertivo anch’io le prime volte che tentavo l tahina fatta in casa: credo derivasse dal fatto che tostavo un pò troppo.Ho dovuto farla più volte per ottenere il giusto punto, ma, credimi, adesso la faccio quasi “ad occhi chiusi”:-)
    Oggi o domani ( il tempo è giornalmente tiranno) passo da te. ti vorrei chiedere una delucidazione su una ricetta.
    Bacione!

  12. ciauu, fatta! a me è venuta decisamente più scura. Credo che i miei semi di sesamo fossero già leggermente tostati, io li ho tostati, più che altro scaldati, un pochetto e non li ho fatti bruciare, ma sempre scura era…per fare la prova del nove, ne ho fatta un pochino con altri semi solo scaldandoli appena per capire se avevo sbagliato io, ma alla fine il colore era sempre scuro. Ha un leggero retrogusto amarognolo (in entrambi i casi), ho sbagliato? la crema alla fine è venuta, mi ci è voluto un pò perchè non ho un blender davvero potente, ma la granulosità è minima e non mi dispiace. La crema è particolarissima, non vedo l’ora di usarla come si deve. Grazie mille ancora per la ricetta, i tuoi consigli sono preziosissimi. Un bacio e buona serata. Sonia

  13. Anche a me, Sonia, fa un gran piacere lo scambio con te e ne sono contentissima perchè seguo il tuo blog e trovo che sei molto brava e azzecchi benissimo gli abbinamenti.
    Io uso il macinacaffè per comodità, ma, come ho scritto nella ricetta del gomasio ( condimento in povere a base di sesamo e, quindi, “fratello” della tahina), gli specialisti del gomasio giapponesi usano il suribaki e il surikogi che non sono altro che…pestello e mortaio e sostengono che viene molto meglio.
    Volevo provare anch’io, poi la fretta e la pigrizia haano avuto il sopravvento 😉
    Aspetto di ricevere da te….buone nuove 🙂

  14. Franci…ma che bello! ci scambiamo le ricette, spero che venga bene perchè non ho il macinacaffè e userò delle alternative, tipo come facevano gli antichi con il mortaio e pestello 😉 a presto, ciauuu

  15. Un sacchettino di sesamo, lo pago al mercato 2 euro.tahin, barattolino,12 euro…Maris, prova l’hummus…Mi sei carissima, grazie

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